di Davide Bologna.
Dopo circa dodici anni di attività ambientali finalizzate al coinvolgimento didattico di turisti e studenti in merito a pratiche outdoor, il sottoscritto ed altri sognatori hanno deciso di creare una “rete” operativa di Comuni che potessero presentare il nostro territorio non solo in termini eno-gastronomici …
Guidando escursioni o collaborando a progetti scolastici abbiamo realizzato che “quello che non abbiamo è ciò che non ci manca…”. Da questo principio è nata l’idea di proporre a diversi Comuni il riconoscimento di "Comune Outdoor", una sigla che indica l’impegno di quel Comune a valorizzare e mettere a disposizione di operatori qualificati aree ambientali non utilizzate o in stato di abbandono. Ovviamente senza “batter cassa”; e dico “ovviamente” in quanto non si può oggi vedere nelle realtà pubbliche una fonte di guadagno, piuttosto dei contenitori con forti potenziali ma poca capacità di rendersene conto.
Ragioniamo in questo senso …
Un Comune piemontese è circondato da boschi, fiumi, montagne, pianure, ferrovie dismesse (coprirle di gomma per farne ciclabli a parer mio non è la soluzione più etica e contemporanea …), pareti naturali e affioramenti fossiliferi e chi più ne ha più ne metta.
I boschi: nei boschi si apre un mondo reale che non può esser visto da tutti, uno scenario di attività ed emozioni che ogni tanto necessita di “guide” per essere decifrato e quindi … Attività didattiche con scuole su progetti scientifici, botanici, creativi, corsi di formazione (tree climb, bird watching, survival sperimentale), corsi di yoga e pratiche meditative, ricerca funghi e classificazione, trakking (tecniche di riconoscimento tracce). Escludo la ricerca di tartufi perché non trovo giusto l’impiego forzato di animali per i nostri “spassi” del gusto.
I fiumi: sui fiumi oltre che navigare (e giuro che per molti è stata una notizia scioccante) è possibile pernottare e fare bird watching, survival, trakking. Solo nei mesi di giugno, luglio ed agosto abbiamo accompagnato sul Tanaro una media di venti persone ogni sabato mattina.
Ferrovie dismesse: abbiamo, assieme al dott. Roberto Argenta, messo a punto un carrello che con due biciclette e quattro cuscinetti a sfera può trasportare quattro persone pedalando lungo centinaia di chilometri ferrati, fuori dai pericoli del traffico. Forse è l’unico modo che un non vedente ha per poter pedalare e provare tale emozione, ad esempio.
Potrei continuare così per ore elencando tutto quello che già esiste e i suoi molteplici utilizzi: cave, edifici dismessi (arrampicata e palestre per praticarla), fosse, cascine in abbandono (si possono realizzare progetti educativi sulla nidificazione ad esempio dei Chirotteri e del Barbagianni), zone umide ect.
Una rete di “Comuni outdoor” permette di distribuire le discipline outdoor su diversi Comuni creando un motivo in più di permanenza sul nostro territorio per turisti, viaggiatori, mangioni …
Diciamo che se oltre al cibo potessimo (e noi già lo facciamo) proporre attività ecocompatibili, dinamiche ed emozionanti, daremo la possibilità a guide, istruttori, educatori, di avere opportunità di lavoro più ampie.
Per fare questo è sufficiente un riferimento unico presso gli ATL ed i Comuni, un solo numero telefonico comune a tutti i Comuni, quello che nel parco della Maremma chiamano sportello unico.
Per rendere pratico il nostro “sognare” abbiamo ritenuto opportuno miscelare le competenze di tre figure:
- Educatore professionale
- Guida ambientale
- Istruttore di sopravvivenza
Prego vivamente tutti di dimenticare i buffoni del survival televisivo, ma di tener presente l’aspetto antropologico ed etico in merito alle pratiche di adattamento all’ambiente. Ricordo che uno dei migliori istruttori di survival è Alberto Salza, antropologo e scrittore da trent’anni attivo sul monte Turkana, in Kenya, a fianco alla martoriata popolazione degli Elmolo, quasi estinta a causa delle conflagrazioni tribali e l’incuria del governo …
Le competenze delle tre figure professionali sopra elencate ritengo possano sostenere il termine di EDUCAZIONE AMBIENTALE e riconoscere in questo o quell’altro territorio le peculiarità più adatte a proposte turistiche e didattiche.
Ho modo di dimostrare, conti alla mano, come almeno quattro operatori, tra cui chi sta scrivendo, da undici anni vivano esclusivamente di questo.
Ecco cosa significa COMUNE OUTDOOR.
Al momento, in seguito a delibera comunale le amministrazioni coinvolte sono quelle di: Nizza M.to, Rocchetta Tanaro, Masio, Incisa Scapaccino, Cerro Tanaro, Asti, Vaglio Serra, Vinchio, Borgaro Torinese, Castelletto Uzzone.