Presentata nei giorni scorsi a Canelli l'Associazione Progetto AgriCultura, un progetto che nasce dall'idea di alcune aziende agricole che hanno a cuore sia il loro lavoro e sia quello di chi fa cultura, a tutti i livelli e in tutte le forme. Si tratta di un progetto che intende unire le forze per attivare una promozione e uno stimolo reciproco, attraverso molteplici iniziative il cui ricavato verrà in parte destinato (il 10%) alla cultura, promuovendo e aderendo ad iniziative di musica, spettacoli teatrali, incontri letterari, danza, mostre di pittura o fumetto o fotografia ....
Gli agricoltori aderenti si propongono di fare in modo che il loro lavoro e le loro produzioni siano riconosciute e, nel contempo, sia riconosciuto anche quello degli artisti. Perché, forse non sembra, ma ... anche il loro è un lavoro !
La cultura deve essere cibo per la mente e per il cuore, cosí come il cibo è nutrimento per il corpo. Insomma, nonostante questi siano momenti molto difficili per tutti ... l'Associazione Progetto AgriCultura "vuole il pane, ma anche le rose" !
Come si può realizzare questo ? Attraverso diverse modalità:
• GRUPPO DI ACQUISTO MUSICALE: acquistando on line dai alcuni siti (o direttamente in azienda) un "pacchetto" di prodotti da 50/100 euro, il 10% del ricavato va in un fondo destinato a finanziare uno spettacolo, che poi sarà offerto gratuitamente e aperto a tutti. Ovviamente se questo tipo di acquisto diventa costante nel tempo, si avrà la continuità degli spettacoli che si organizzeranno.
• Presenziando con i propri prodotti agli spettacoli organizzati (gratuiti, appunto, o al massimo acquistando come "biglietto", un prodotto a scelta !). Occasione anche questa in cui il 10% del ricavato della serata va al fondo "Agricultura".
• Presenziando con i propri prodotti a spettacoli/iniziative già organizzati da altri (Comuni, associazioni, o altri Enti), e perciò già diversamente finanziati: in queste occasioni il 10% delle vendite della serata andranno direttamente nel fondo "Agricultura".
Progetto AgriCultura nasce da una idea dell'agricoltore canellese Sergio Cavallaro ed è un'associazione culturale formata da agricoltori e artisti che opera una sintesi delle due attività apparentemente inconciliabili di vivere coltivando la terra e esprimendosi creativamente. L'associazione ha sede a Canelli, ma conta presto di estendersi ad altre zone della penisola.
Non è probabilmente un caso che l'iniziativa muova le sue prime azioni nel sud dell'astigiano, "luogo" che il vice presidente Marco Drago definisce caratterizzato da una "vita culturale pari a zero". Ma che proprio in queste settimane, mentre l'imprimatur dell'Unesco si avvicina (a giugno sapremo se il nostro territorio potrà fregiarsi del titolo di "patrimonio dell'umanità), inizia a fremere. Tanto che la Strada del Vino Astesana ha presentato un nuovo percorso di strade secondarie da offrire ad un turismo dolce su due o quattro ruote, lungo circa 50 chilometri tra vigne, colline e scorci panoramici che punteggiano l'area del moscato di Canelli e quella del barbera di Nizza.
Tra le Aziende Agricole hanno già aderito ARMANGIA (produttore vinicolo), BOSCODONNE (produttore di conserve), APICOLTURA ALTO MONFERRATO di Okundigie Rosemary, CASAGROSSA di Antonioli Piovano Ulderico (formaggi).
Tra gli Artisti le prime adesioni sono di Arcoscenico di Asti, Marco Drago (Scrittore e Conduttore Radiofonico), Alberto Parone (Musicista Batterista), Mark Cooper (Photographer Artist), Sergio Ponchione (Illustratore e Fumettista), Roberto Musso (Musicista Percussionista), Marco Soria (Musicista Chittarista), Filippo Staniscia (Digital Artist), Maurizio Borga Carrer (Pittore e scultore).
L'Associazione vuole creare occasioni per mettere in risalto i nostri luoghi e favorire il turismo, sia enogastronomico che culturale, sia stanziale che di passaggio.
Vuole unire cultura e tradizioni culinarie, far conoscere le nostre ricchezze, le piccole e medie realtá che lavorano per migliorare questi posti, anche in condizioni "eroiche" e dare visibilitá alle piccole aziende agricole per poter continuare un'opera di presidio del territorio, che non sempre risulta di facile impresa.
Senza contare che ogni forma d'arte portata a conoscenza del pubblico, soprattutto giovane, suscita interesse e avvicina alla cultura, favorendone lo sviluppo, cosa di cui c'é estremamente bisogno, in questi anni di povertá, non solo economica.