di Irene Ciravegna, counselor gestaltico Associazione Orora e Presidente della sezione braidese di Italia Nostra (estratto della relazione presentata alla conferenza-dibattito “Consumare nuovi suoli pregiudica il nostro futuro”, Bra, 28 settembre 2013).
Quattro strofe delle celebri Laudes Creaturarum di San Francesco sono dedicate ai quattro elementi: aria, acqua, fuoco e terra, che nelle cosmologie tradizionali rappresentano la Natura. Dalla citazione di san Francesco ha inizio il mio discorso che intende così sottolineare la distanza tra un rapporto di vicinanza e di gratitudine verso la Natura, che caratterizzava le culture del passato, rispetto all’attuale comune senso di estraneità nei confronti della stessa ...
Estraneità che è causa di un profondo malessere perché è un tradimento della nostra vera natura. Attraverso l’esame dei quattro elementi cerco di dimostrare come le scelte prospettate dal progetto della piazza vadano nel senso di quella estraneità, nemica della salute intesa in senso ampio.
Interdipendenza di tutte le cose e la cura
L’attenzione ai quattro elementi e al rispetto della Natura ci rimandano a due valori oggi profondamente compromessi dalla sudditanza verso il dio dell’economia: la coscienza, che riconosce l’interdipendenza di tutte le cose e la cura, come vera nostra essenza. Se non rispettiamo la nostra essenza non possiamo vivere bene. E per avere rispetto bisogna cominciare a cambiare le priorità, attraverso la conoscenza e lo sviluppo della consapevolezza.
L’aria
A questo proposito esamino l’aria e sottolineo come tutti, dal momento che attraverso il respiro letteralmente scambiamo continuamente l’aria tra di noi, possiamo facilmente renderci conto del fatto che siamo tutti connessi e che quindi non siamo individui isolati e autosufficienti, in quanto senza aria non possiamo vivere. Allora chiediamoci come tratta l’aria questo progetto.
La terra
Così rendendoci conto che senza il suolo non possiamo nutrirci e che ci vogliono migliaia di anni per riformare quell’humus che permette la produzione dei frutti della terra, dobbiamo renderci conto di quanto sia importante risparmiare questo bene prezioso e, di conseguenza, cominciare ad evitare di abusarne, sterilizzando la terra. E allora chiediamoci: come tratta la terra questo progetto?
L’acqua
Così riguardo all’elemento acqua possiamo ricordare prima di tutto che di acqua siamo in gran parte fatti e che senza bere non possiamo vivere. Poi riflettiamo che l’abbondanza di acqua di cui al momento possiamo servirci oggi nella nostre case non ci autorizza allo spreco di un bene che non è illimitato. Inoltre l’acqua è, secondo l’antica scienza cinese del fengshuy, un elemento di equilibrio della casa a livello di forme e di simboli. Perciò è importante in casa la presenza di linee sinuose nella costruzione e nella decorazione degli spazi: una sinuosità assente in genere nell’architettura moderna e invece ben riconoscibile negli impianti e nei decori barocchi. E qui, in questa costruzione come si prospetta l’elemento acqua?
Il fuoco
Il fuoco poi ci rimanda a un concetto di socialità che era favorito dai vecchi cortili e che è negato da un’edilizia i cui spazi esterni sono pensati solo per le auto e per un passaggio veloce. Il fuoco come elemento trasformatore ci rimanda al lavoro dell’uomo e alla cura così evidente nelle costruzioni del passato. vivificate dall’estro creativo degli artigiani, mentre quelle attuali mostrano in genere un piatto e pigro ripetersi di moduli standardizzati, dandoci un senso di grigiore e di anonimato. Allora possiamo promuovere questo progetto dal punto di vista del fuoco?