di Alessandro Mortarino.
Il "caso" di strada Laverdina continua a fare discutere, mettendo in luce una strana situazione che potrebbe diventare una (grave) costante anche nel futuro: il Comune di Asti pare avere scelto di non riscuotere la fidejussione fornita dal proponente di una nuova edificazione all'atto dell'autorizzazione urbanistica ottenuta ...
Dall'assessorato competente si segnala che questa decisione non è ancora definitiva, ma subordinata al comportamento della consortile, il consorzio di cooperative che avrebbe dovuto effettuare tutte le opere di urbanizzazione previste.
Che cosa siano gli "oneri di urbanizzazione" credo sia chiaro a tutti (e rimando comunque a questo nostro articolo).
Nel caso specifico la situazione pare parecchio "ingarbugliata": i proprietari hanno ottenuto anni fa dal Comune l'autorizzazione a costruire e la definizione economica degli oneri di urbanizzazioni da corrispondere, una parte dei quali sotto forma non di denaro liquido ma di opere dirette. Il tutto garantito da una fidejussione bancaria.
I lavori non sono, però, mai stati effettuati e il Comune di Asti, a rigor di logica, avrebbe dovuto riscuotere la garanzia fidejussionaria e completare le urbanizzazioni utilizzando quelle somme. Ma non lo ha mai fatto.
Stiamo parlando della precedente amministrazione comunale. E stiamo parlando della nuova amministrazione comunale, che dall'atto del suo insediamento non ha ancora agito nei confronti della consortile, ma solo "intimato".
Certamente esistono motivazioni per questo atteggiamento. Ma queste motivazioni noi non le conosciamo e non le conoscono neppure gli abitanti di strada Laverdina, che continuano a sollecitare il rapido allacciamento dell'illuminazione pubblica, la rimozione della vegetazione spontanea, l'appianamento degli avvallamenti lungo la strada, il riempimento dei crepacci lungo le caditoie, il mantenimento mensile della situazione così ottenuta fino al completamento delle opere, la garanzia del passaggio di mezzi spazzaneve.
Ora una sorta di aut-aut è stato intimato dall'amministrazione comunale alla consortile, a cui viene richiesto di avviare almeno una parte dei lavori più urgenti. Immediatamente.
Anzichè riscuotere la fidejussione.
Perchè ? ... Ci piacerebbe saperlo.
Anche perchè non è la prima volta che accade che lavori concordati in luogo del versamento degli oneri di urbanizzazione vengano "dimenticati". Ad esempio è accaduto nel recente passato a proposito del cavalcavia di corso Giolitti.
Sarebbe quindi utile che l'amministrazione comunale ci spiegasse come intende procedere nei confronti di queste situazioni che coniugano, purtroppo, un grave ulteriore consumo di suolo al non rispetto dei "patti" finanziari e sociali tra costruttori e cittadini.
ULTIMA ORA: l'illuminazione pubblica si è finalmente accesa in strada Laverdina e questo ci pare un primo importante segnale di attenzione nei confronti dei diritti dei residenti.
Apprendiamo anche che l'Assessore Maria Bagnadentro ha annunciato che, a fronte delle mancate risposte da parte della consortile, il Comune di Asti provvederà all'escussione della fidejussione (non appena una apposita delibera lo consentirà).
Medesimo atteggiamento verrà rivolto nel caso del cavalcavia di corso Giolitti ?