di Guido Bonino.
Nelle ore di punta il traffico automobilistico si annoda attorno alla rotonda di piazza Torino, con code di veicoli che si formano soprattutto in viale Partigiani, sul corso Alfieri e dal corso Don Minzoni partendo fin dalla confluenza con il corso Matteotti. In compenso, quasi nulli sono i transiti - specialmente in uscita dalla città - sulla bretella che corre a fianco del torrente Borbore. Essendo il corso Don Minzoni un transito obbligato per coloro che si spostano dal sud ad ovest dell’area urbana e viceversa, complici pertanto gli spostamenti a più ampio raggio, ovvero tra il sud della provincia e l’ex statale n. 10, nonché l’autostrada per Villanova – Torino, appare impossibile per questi evitare la congestione suddetta ...
Alla soluzione TSO (Tangenziale Sud Ovest), considerato anche il prossimo innesto tra la via Cuneo ed il cavalcavia Giolitti, si può contrapporre con tempi di realizzazione e costi assai più contenuti, il tratto via Gerbi – corso Torino con sbocco all’altezza di strada Ragazzi del ’99.
La maggior parte di tale percorso – come sopra attualmente sottoutilizzato – si presenta già con ampie corsie di marcia ed altrettanto ampie rotonde. La strozzatura, con tanto di senso unico, riguarda esclusivamente un tratto di circa mille metri: dal corso Don Minzoni alla rotonda tra il Borbore e l’iperstore PAM.
Se si considera che, rinunciando i condomini dei palazzi che hanno sostituito le officine Morando ad un po’ di tranquillità, e gli impianti sportivi comunali dall’area della piscina scoperta al Campo Scuola ad una striscia di area già pubblica per la costruzione sia di un’adeguata rotonda di innesto al corso Don Minzoni che della seconda corsia di marcia ad ampliare l’attuale strettoia a senso unico, si otterrebbe una valida alternativa all’attuale intasamento.
Tale nuovo tratto di tangenziale leggera, oltre a rendere utilizzate ampie sedi viabili già esistenti, alleggerirebbe notevolmente i flussi sulla costipata rotonda di piazza Torino, con snellimento delle percorrenze da e per corso Alfieri e viale Partigiani, nonché riducendo i flussi di veicoli anche alla rotatoria sul corso Torino alla confluenza dei corsi Ivrea e XXV Aprile/ospedale.
Forse la rinuncia ad una porzione di verde pubblico per lo sport ed il tempo libero – ne sono state effettuate e/o proposte di ben peggiori per scopi alla base dei quali erano ben più limitati interessi – eviterebbe faraoniche quanto costose ed improponibili opere quali la TSO, gettando inoltre le premesse per un possibile ampliamento della connessione verso sud sull’attuale ponte sul Tanaro qualora venisse dismessa la ferrovia per Castagnole – con un sistema a tre corsie come accade sul ponte d’ingresso in Alessandria – oppure operando lo scavalcamento del Borbore e del Tanaro con nuove e più costose opere.