Una buona notizia: il Tribunale di Alba, con sentenza resa il 9 luglio 2012, ha rigettato tutte le domande proposte dalla società Vigolungo S.p.A. e dal signor Pietro Vigolungo nei confronti di Gino Scarsi. La causa era stata introdotta dalla Vigolungo e dal signor Pietro Vigolungo, che si ritenevano offesi dal nostro Gino per alcune espressioni utilizzate da quest’ultimo in alcune pubbliche assemblee e attraverso lettere a giornali locali, ed avevano richiesto al Tribunale di Alba un risarcimento danno pari a 50.000 euro ...
Al momento non abbiamo ancora avuto la possibilità di disporre dell'intero dispositivo della sentenza e neppure conosciamo la posizione dei Vigolungo (che potrebbero, ovviamente, presentare ricorso).
Resta in ogni caso la soddisfazione per un giudizio che conferma la buona fede di Gino e i contenuti della sua iniziativa.
Gino Scarsi ha espresso grande soddisfazione attraverso un comunicato stampa ufficiale: “Né io né il Movimento abbiamo proposto una lotta personale contro qualcuno, ma solo e sempre difeso il patrimonio ambientale del Roero e la salute dei cittadini”.
Giusto per offrirvi una ulteriore nota "di sentimento", in privato Gino ci ha detto: "è una sentenza importante, ma vorrei che non fosse utilizzata per sbandierare una vittoria: i primi e fondamentali principi della Nonviolenza ci insegnano a non voler considerare questa parola perchè non esistono e non devono esistere nè vincitori nè vinti. Ora ci auguriamo che la vicenda sia giunta all'epilogo e si possa ristabilire un percorso di normale convivenza tra le parti in causa".
I Vigolungo erano difesi dall’avv. Massimo Bellardi di Torino, mentre Gino Scarsi era assistito dall’avv. Giorgio Scagliola di Alba.
Ricordiamo che la causa intentata dalla Vigolungo SpA contro Gino Scarsi verteva su un accusa di “terrorismo ecologico” in merito alla nota vicenda dell’impianto a biomasse proposto dal’azienda a Canale. Oltre 400 cittadine e cittadini avevano ripetutamente formulato all’azienda canalese la richiesta di recedere dall'azione legale prima dell’avvio del procedimento, onde evitare inutili aggiuntive lacerazioni nel tessuto della città e ricordando che il “NO” all’impianto a biomasse fu sancito non da una componente “ambientalista” di parte ma dalla Conferenza dei Servizi che vedeva riuniti tutti gli Enti locali coinvolti (Provincia e Comune in primis). Un appello, purtroppo, non accolto dai Vigolungo (visibile qui: http://www.stopalconsumoditerritorio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=404&Itemid=56).