Il Tar ferma la pista di motocross di Valmanera


di Alessandro Mortarino.


Il Tribunale Amministrativo del Piemonte ha accolto il ricorso presentato dal Wwf contrario alla delibera del Comune di Asti con cui si autorizzava in forma temporanea l’attività - competitiva e non competitiva - presso la pista motoristica di Valmanera. Salvo ulteriori colpi di scena (che non mancheranno di certo), il motocross dovrà dunque lasciare la zona. E le polemiche divampano, purtroppo senza basarsi sul più importante dei principi ...

Infatti le accese discussioni tra i favorevoli e i contrari all'impianto motoristico paiono fondate su poche informazioni e troppe emotività, cioè la "solita" querelle manicheista, con i "buoni" e i "cattivi" a tutti i costi.
Il dato di fatto, però, è uno solo: quando la pista fu avviata per la prima volta (negli anni ottanta ...), non era in regola: quella pista fu dunque aperta in modo abusivo, non possedeva i requisiti per poter essere autorizzata.
Questo è il dato da cui occorre partire, non da supposizioni.

Ogni pratica pubblica ha un suo iter: c'è un proponente che presenta un progetto e un ente tecnico che valuta e, eventualmente, autorizza; in questo caso, la pista da motocross è stata aperta senza un permesso.
E' come se qualcuno avesse deciso di costruire un grattacielo in mezzo a piazza Alfieri senza alcuna autorizzazione. E oggi richiamasse all'attenzione di tutti i risvolti commerciali che quella struttura (uffici, negozi, abitazioni) - pur abusiva - produrrebbe ogni giorno. Vorreste forse abbattere un grattacielo che muove l'economia e il commercio cittadino ?

Nel corso degli anni, pasticciando, le amministrazioni hanno un po' tollerato l'abuso e un po' cercato di trasformarlo in una possibile soluzione.
Pasticciando.
Infatti oggi è il Tar (e non i cittadini astigiani riuniti in un bar o in un consiglio comunale) a sancire che le regole sono regole e vanno rispettate.
Punto.
Qui la regola è chiara: il campo da motocross non era e non è in regola. Quindi non si può esercitare alcuna attività.
Palla al centro e pedalare, si direbbe in gergo sportivo.

Assodata la reale situazione (altrimenti significa che vogliamo vivere senza regole, senza leggi, con il più furbo che ha sempre ragione), ora le persone intelligenti dovrebbero iniziare a ragionare su un altro aspetto. Cioè dovrebbero smetterla di "sparare" contro il giovane consigliere comunale Enrico Panirossi, che dice cose sacrosante perchè basate su dati concreti (e merita tutto il nostro plauso per la schiettezza); dovrebbero sospendere l'abitudine di parlare di "ecostronzi"; dovrebbero prendere atto che le "pseudo associazioni ambientaliste" sono in realtà soggetti storici e ramificati come il Wwf e Pro Natura.
E porsi la vera domanda.
Ovvero: Asti, nonostante tutto, ha fatto apprezzare una sua pista per il motocross che ora va chiusa (per legge): c'è un altro spazio (legalmente) presente sul territorio in grado di ospitarla ?

Questa è la domanda.
Semplicissima, vero ?

Si può rispondere in modo affermativo o negativo, una risposta dubitativa o pasticciata produrrebbe ulteriori danni.

Vogliamo ragionare di questo oppure al "Bar del Dialogo Tra Sordi" preferiamo continuare a parlare di aria fritta e di quanto è ottuso il nostro vicino (rivale) ?

Sport nazionale, molto praticato anche nell'astigiano ... Lo so.
E me ne dolgo.

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