Qualche considerazione su un paio di nevicate successive in una media città del nord d'Italia ....
L'inverno sembrava ormai destinato ad essere ricordato come uno dei più asciutti: niente neve e neanche una goccia di pioggia. L'unica umidità che si è vista – ed invero neanche in abbondanza – è stata quella della nebbia, capace di creare un paesaggio fantastico cristallizzando su alberi e cespugli. Ciononostante, nei giorni scorsi non si era fermato il tam-tam, le voci e le previsioni insistenti dell'arrivo di qualcosa di insolito ...
“Quel mattino lo svegliò il silenzio. Marcovaldo si tirò su dal letto col senso di qualcosa di strano nell'aria. Non capiva che ora era, la luce tra le stecche delle persiane era diversa era diversa da quella di tutte le ore del giorno e della notte. Aperse la finestra: la città non c'era più, era stata sostituita da un foglio bianco” (Italo Calvino, 1966).
Dev'essere stato questo il risveglio stranito del nostro Sindaco Giorgio Galvagno, la mattina di domenica 29 gennaio. In verità non solo il suo. Probabilmente anche quello del suo Vice e di tutti gli Assessori che “amministrano” questa città ... e le sue emergenze. E dire che nevicava già dal giorno prima. E dire che la neve era già stata prevista con largo anticipo dai dati meteo e annunciata da tutti i mezzi d'informazione.
Avremmo preferito leggere sul sito del Comune qualcosa del tipo “La nostra città è stata interessata da una nevicata eccezionale ma questa Amministrazione è lieta di annunciare alla cittadinanza che non ci sarà alcuna emergenza perché il nostro Piano Neve ha consentito interventi tempestivi ed efficaci, frutto del monitoraggio costante e preventivo dei dati meteo”.
Purtroppo non è stato così. Come per altre “emergenze”, del resto. D'altronde, questa, costituisce solo l'ultima sulla quale è scivolata la nostra attuale Amministrazione. Con buona pace dei 27.000 Euro spesi per la pista di pattinaggio in piazza San Secondo (la seconda in città oltre quella della ex Caserma “Colli di Felizzano”).
Come cittadini e provetti Marcovaldo non ci resta che armarci di pala da neve e trovare in fretta una soluzione al problema di collocare i figli e andare al lavoro.
Nonostante la neve.
Simone Nosenzo, Comitato Amici Asili nido di Asti.
Asti: scuole chiuse per neve. Emergenza !
Mah ? ....
Una settimana molto strana questa; da diversi giorni eravamo avvertiti di un abbassamento delle temperature e, finalmente, dell'arrivo di precipitazioni nevose (è inverno, e alla campagna serve la neve).
Puntuale arriva la neve.
Domenica: nevica.
Lunedì: sole scintillante > scuole chiuse.
Martedì: nevica > scuole aperte, ma consiglio del Comune di non spostarsi da casa per agevolare le operazioni di sgombero neve.
Mercoledì e giovedì: neve e gelo > scuole aperte.
Venerdì e sabato: bel tempo e freddo > scuole chiuse.
Mah ? ...
Misteri della "metereopatia" di una amministrazione comunale in scadenza ...
Comunque se il Sindaco chiude le scuole, non è detto che non si possa andarci lo stesso a scuola.
Detto fatto, su proposta di una delle famiglie dei miei ragazzi di quinta elementare, ci auto-convochiamo utilizzando sms e il nostro blog http://bimbisvegli.wordpress.com/news/.
Armati di pale e badili provvediamo a spazzare e sgomberare tutto il marciapiedi davanti alla scuola, impraticabile per la neve calpestata e pressata, e successivamente ci spostiamo al parco Rio Crosio per una cioccolata calda.
Un'atmosfera magica ed alpina, ma tutti i vialetti completamente ingombri di neve ... (si potrebbe attrezzare una pista per lo sci di fondo ...).
La neve è bella ma così l'attraversamento del parco è davvero difficile e pericoloso; ricordo però che alla manutenzione del parco Rio Crosio dovrebbero pensarci gli Alpini, visto che han stipulato una convenzione con il Comune ed in cambio hanno ricevuto il permesso per costruirsi la loro sede ed un cospicuo finanziamento (30mila euro di soldi pubblici).
Non spalano la neve, non organizzano le visite didattiche, la manutenzione non la fanno, gli arredi del parco vengono vandalizzati come e più di prima ...
Perchè abbiamo fatto questo ?
Perchè la scuola ed il parco li sentiamo come se fossero casa nostra.
Così come ai proprietari di casa è chiesto di contribuire alla vivibilità della città, spalando la neve davanti a casa, anche noi abbiamo - nel nostro piccolo - cercato di dare una mano.
C'è voluto poco: 10 bambini dai 6 ai 10 anni, 7 papà, 3 mamme, 2 amici; abbiamo lavorato sodo, ma divertendoci, dalle 10 alle 12,30.
Sembra incredibile che in più di una settimana nessuno ci fosse ancora riuscito ...
Giampiero Monaca