di Enrico Mattiuzzo, Giovane che da una vita aspetta una seria regolamentazione della caccia ...
Quasi 23 anni fa mia madre vedeva ogni giorno la sua pancia gonfiarsi e sentiva in sé la vita che nasceva. Quasi 24 anni fa un gruppo di ambientalisti e animalisti piemontesi raccoglievano le firme per limitare in maniera decisiva uno sterminio di massa legalizzato, chiamato "caccia". Se questo non è un caso della vita poco ci manca: dopo circa una generazione, i piemontesi potranno finalmente esprimersi nella prossima primavera tramite lo strumento del referendum sulla caccia. Sia chiaro: questo referendum non vuole abolire la caccia, vuole soltanto regolamentarla ...
Se al referendum vinceranno i Sì otterremo:
- la chiusura della caccia la domenica. Finalmente, tutti coloro che desiderano fare escursioni, passeggiate, turismo in natura, dai piemontesi ai tanti turisti, potranno andare in giro per questa meravigliosa Regione senza la paura di tornare a casa dopo aver passato momenti pericolosi o aver subito grossi spaventi ed essere stati coinvolti in situazioni brutte e fastidiose!
- la riduzione drastica delle specie cacciabili. Sarebbero cacciabili solamente la Lepre, il Fagiano, il Cinghiale, il Colino della Virginia, pur continuando a prevedere la possibilità di abbattimenti selettivi di altre specie in caso di danni alle colture;
- il divieto di caccia su terreno innevato;
- l’abolizione delle deroghe ai limiti di carniere per le aziende faunistiche private.
Come possiamo vedere, queste quattro semplici richieste non provengono "da un gruppo massimalista di scellerati talebanambientalisti", ma è una richiesta derivante prima di tutto dal buon senso. La grande maggioranza degli italiani è contraria alla caccia, ma la lobby venatoria ha sempre prevalso su chi ama la natura, i paesaggi, la tranquillità e desidera non vedere campagne, coltivi, e addirittura il cortile di casa invasi da gente armata.
Molti, arrivati a questo punto, si saranno posti la stessa domanda: "Che fare?". Semplice, ma neanche tanto!
Occorre che ci sia una chiamata a gettare le armi, bisogna riattivare quelle persone volenterose che hanno lavorato per lo scorso referendum ma dobbiamo di nuovo rimboccarci le maniche per convincere tutti ad andare a votare!
Mi auguro che qualcuno voglia rispondere a questo appello, perchè non possiamo permettere che le lobby venatorie e i loro poteri clientelari ci impediscano di godere in pace del territorio, che è di tutti.