Siamo un gruppo di cittadini di Asti ai quali sta a cuore la salvaguardia del patrimonio naturalistico e paesaggistico della nostra città e pertanto seguiamo con attenzione gli sviluppi del progetto portato avanti dalla Cassa di Risparmio di Asti (CRAT) e dal comune di Asti e che in sintesi, per chi non ha seguito la vicenda, comporterebbe la donazione da parte della CRAT al comune del circolo ricreativo Morando in cambio della possibilità di edificare abitazioni su un vasto terreno tra Asti e Viatosto, attualmente costituito da prati e alberi, di proprietà della CRAT stessa ...
Apprendiamo con minimo sollievo il temporaneo accantonamento della proposta (che ha suscitato non poche perplessità all'interno della stessa maggioranza in Comune), questione che comunque rimane un problema aperto e sul quale ci pare giusto aprire una discussione non riservata ai soli addetti ai lavori (tra l’altro anche l’attuale destinazione dell’area ad impianti sportivi non la protegge dalla cementificazione).
Innanzitutto non troviamo appropriato mettere in rapporto, come è stato fatto, le sorti di due realtà così diverse quali un circolo aziendale in città e una zona di significato architettonico-storico e paesaggistico, come se la salvezza dell’uno dovesse necessariamente implicare il sacrificio dell’altra.
Veniamo tuttavia al punto: Viatosto è una delle zone più belle di Asti, grazie alla chiesa romanica e alla Natura (ancora) presente; associa il suo gradevolissimo paesaggio di campagna verdeggiante al fatto di essere appena fuori dalla città, infatti è frequentata da tantissime persone che vengono ad immergersi nel verde in tutte le ore del giorno e in tutte le stagioni. L’attuazione del progetto di edificare nel terreno di proprietà della CRAT costituirebbe di per sé un importante danno al patrimonio di verde della zona ed inoltre aprirebbe inevitabilmente la strada ad ulteriori richieste di edificabilità da parte dei proprietari degli altri fondi, che si farebbero forti del precedente; vedremmo così trasformare Viatosto, un pezzo alla volta, in una delle tante periferie anonime che circondano le nostre città da quando gli interessi economici legati all'edilizia prevalgono sul rispetto (e sulla consapevolezza del valore) del territorio.
Ora, noi non eccepiamo sulla liceità delle ragioni della CRAT, né abbiamo motivo di dubitare della correttezza dei nostri amministratori pubblici, ma affermiamo che gli interessi della cittadinanza astigiana vanno in un’altra direzione, quella della conservazione e difesa del proprio patrimonio paesaggistico e naturalistico, nella fattispecie di quel particolarissimo luogo che è Viatosto e riteniamo che questo interesse comune deve essere riconosciuto e tutelato da chi ci governa.
Infine suggeriamo di pensare ad alternative per l’utilizzo della zona in questione che consentano alla CRAT di coltivare i propri interessi senza passare attraverso il cemento, cosa che sarebbe apprezzata dalla cittadinanza con relative ricadute positive in termini politici e di immagine anche per i nostri amministratori pubblici.
Sarebbe a questo punto interessante conoscere il parere di tutti gli interessati, degli enti che tutelano il territorio e il paesaggio e soprattutto dei cittadini, particolarmente di quelli che si credono poco coinvolti nella questione e che invitiamo per una passeggiata nel verde fino alla chiesa dedicata alla Madonna di Viatosto, affinché decidano se sono disposti ad accettare di perdere 50.000 m2 di quella Natura.
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