Sintesi del Seminario Regionale dei Comitati Acqua Pubblica

ImageSi è intitolato “Democrazia diretta: dal movimento alle istituzioni” l’incontro di analisi e studio promosso il 23 Ottobre a Torino dai Comitati piemontesi che si occupano della difesa della gestione pubblica dei nostri acquedotti. Questa è una sintesi “a punti” dei principali argomenti affrontati nella sola mattinata (la prossima settimana ci dedicheremo agli interventi del pomeriggio), realizzata a tempo di record da Ilaria Mardocco del Comitato di Torino …

Mariangela Rosolen – Coordinatrice Comitato referendario Acqua Pubblica

Il seminario ha lo scopo di attrezzarci il meglio possibile per contrastare l'azione di chi sta cercando di svuotare di senso e di valore le conquiste ottenute finora, dotarsi di argomenti e strumenti sufficienti per difendere gli “slogan” che utilizziamo abitualmente, che non abbiamo inventato ma ci sono stati ispirati e sono il frutto di un'elaborazione che dura da anni. È necessario che se ne appropri, ora, il maggior numero di persone possibile.

 

Ugo Mattei – Docente di Diritto Costituzionale e co-estensore dei tre  quesiti referendari a salvaguardia delle acque pubbliche

30 settembre: corte di cassazione deve concludere la valutazione dei quesiti, vagliando la conformità della richiesta, forse proporrà un accorpamento dei quesiti.

2 tipi di controlli:

Corte Suprema di Cassazione (rapporti con la legge ordinaria, sovrana della parte giurisdizionale, al fine dell'uniformazione del diritto);

Corte Costituzionale (rapporti con la carta costituzionale, valore vincolante rispetto all'argomento su cui si pronuncia).

La Corte di Cassazione non può esimersi dal considerare la Costituzione, ma non può interpretarla, è compito della Costituzionale. In questo referendum ci sono entrambi i profili da valutare.

La prima fase (ora) è verificare che tutto si sia svolto secondo la legge (fino al 15 dicembre).

La seconda fase è fino al 20 gennaio, valuterà la costituzionalità dei quesiti.

Giurisprudenze “ballerine”: le corti cambiano spesso opinione, peggio ancora quando la questione è particolarmente spinosa. Le corti sono un organismo giurisdizionale, certo, ma calate in un contesto politico e sociale ben preciso, che ne influenza le decisioni.

Compito tecnico formale (prendere una decisione nel merito) + compito sociale, (che ne faciliti la lettura nel contesto in cui è inserita la decisione).

Questione sul procedimento referendario, ha natura giurisdizionale o no ? La valutazione è in realtà un giudizio di una terza parte su una questione tra due parti oppure è solo una valutazione ?

Al 15 ottobre (?) la Cassazione potrebbe fare una proposta di accorpamento (es: con il quesito Idv) e darà indicazioni su come è stata svolta la raccolta firme. C'è poi tempo fino al 15 dicembre per rispondere alle “proposte”.

15 dicembre: emissione di un'ordinanza per ogni referendum, che andrà direttamente alla Corte Costituzionale.

Discrepanza tra quesiti proposti alla Corte e quelli che saranno proposti all'elettorato del referendum (possono essere fortemente modificati, purché non stravolti nei contenuti).

È fondamentale ricordare che, in questo momento, il comitato ha il compito di controllare che non venga stravolta la volontà di 1.400.000 elettori che hanno firmato per quel quesito (e non per un altro).

Corte Costituzionale: l’articolo 75 della Costituzione delibera i casi per cui non si possono chiedere referendum. Nel tempo la Corte Costituzionale ha elaborato una serie di altri criteri per cui valutare l'ammissibilità del quesito. Uno di questi è la chiarezza del quesito.

Il comitato deve produrre delle “memorie” che sostengano l'ammissibilità. Anche l'eventuale comitato per il no può produrne (entro il 20 gennaio).

Massimo Luciani, costituzionalista e avvocato, rappresenterà il Comitato.

Per IdV c'è Alessandro Pace.

Come riempire di contenuti politici e creare il clima intorno a questa battaglia fortemente intrisa dei principi costituzionali ?

Il comitato referendario è un organo dello stato. L’Articolo 75 della Costituzione sancisce che il referendum è il più alto esercizio diretto della democrazia, chi lo porta avanti deve essere considerato rappresentante diretto del popolo sovrano. Ha la stessa statura costituzionale del Parlamento (forma indiretta). Se il Parlamento ha forma istituzionalmente stabile, la rappresentanza indiretta referendaria è variabile ma è pur sempre

un potere dello Stato.

Si deve rivendicare, come comitato, un'alta dignità Costituzionale, ponendo al centro questo ruolo e facendosi portatore della volontà popolare.

I CdA delle multiutilities e delle multinazionali sanno che se il referendum riuscisse sarebbe un elemento su cui basare una serie di successive battaglie.

Il vero rischio per questo referendum è lo scioglimento delle Camere

il collegamento nella spaccatura del centro destra non viene fatto in modo esplicito, ma è evidente in molti paesi “democratici” occidentali il prevalere di interessi economici sulla politica.

Iniziativa legislativa del PD: imbarazzante per un partito che non ha perso occasione per farsi delle figure pessime davanti al suo stesso elettorato.

La Ronchi è una “sunset law” quando la legge va a compimento, i beni sono messi nel mercato, indietro non si torna più!

Se il referendum è fatto quest'anno serve, l'anno prossimo il suo valore sarà molto più simbolico che incisivo ...

Mai finora era stato fatto un “referendum in corner” per salvarci da una situazione di scippo.

Era l'unico modo possibile per riuscire entro il giugno 2011. Se si slitta di un anno, si porta via il referendum (anche se si farà). Si ritornerà in modo più prepotente ad un governo orientato al mercato, indipendentemente dal partito politico che salirà al potere.

Se l'acqua non può essere trattata come una merce a parole, non la si può privatizzare nei fatti (utilizzando strumenti tecnici che si usano per le merci criteri di utilità e di consumo). Si tratta di una violenza che è anche culturale, nel momento in cui se ne parla ma non si passa all'azione.

 

Magda Negri – Senatrice della Repubblica

Un gruppo di Senatori (leader Oscar Peterlini) ha presentato un disegno di legge per modificare gli articoli 70-74 della Costituzione (quelli sull'iter legislativo).

La Commissione affari costituzionali ha preso in carico questo disegno di legge costituzionale, ma le speranze che venga portato in discussione sono poche.

L'obiettivo sarebbe almeno attivare una serie di riflessioni sulle pratiche democratiche in Italia (alcuni esperimenti nelle regioni autonome Nord est e Val d'Aosta).

Si potrebbero ottenere delle modifiche regolamentari (non modifiche costituzionali) art 74 Senato: che le leggi di iniziativa popolare non cadano al cambio di legislatura, che si possa dar peso anche solo alle tematiche o a parti delle proposte popolari.

Si studierebbe un percorso privilegiato per queste iniziative: istruzione entro 1 mese dalla presentazione, 12 mesi per la discussione, il 13° mese devono passare in aula. I promotori, a pari titolo dei parlamentari, devono poter seguire le fasi.

Sarebbe anche semplice cambiare il regolamento del Senato.

Al momento la legislazione costituzionale ha “aggredito” sempre il quorum, che è uno dei più alti al mondo. Da 13 anni i referendum muoiono per questo motivo. Se non si interviene su questo (e la resistenza culturale al riguardo è forte), non passano più i referendum.

Con la legge di iniziativa popolare si può pensare di far pesare maggiormente la volontà popolare, contribuendo alla partecipazione degli stessi firmatari alle discussioni nelle commissioni.

Benedikter è il principale teorico di questa forma democratica (sudtirol, ispirazione dalla legislazione svizzera).

Il disegno di legge prevede:

introduzione del referendum facoltativo, confermativo anche per le leggi ordinarie (e non solo per modifica costituzionale);

        codeterminazione legislativa, tra iniziativa popolare e parlamento.

Articolo 73 della Costituzione: le leggi sono promulgate dal Presidente della Repubblica.

Modifica sostanziale: il popolo esercita l'iniziativa delle leggi mediante la proposta di legge di iniziativa popolare criteri (requisiti numerici di partecipazione) + principio di unità della materia; se il Parlamento assume la legge in tempo utile bene, altrimenti votazione popolare (referendum propositivo, finora inesistente).

Art 74 della Costituzione: si avrebbe il “potere di freno” prima di promulgare una legge, chiedendo un referendum confermativo.

Riflessione sul processo legislativo è il vero obiettivo. Si sa che questo tipo di interventi è fattibile nei cantoni svizzeri o nei consigli delle regioni autonome italiane, ma è qualcosa su cui il Parlamento italiano non si era mai interrogato.

II parte del disegno di legge abolizione del quorum + possibilità di proposta su questioni costituzionali.

Legge limite, al di fuori dal sistema di diritto romano, di respiro europeo.

 

Domande/riflessioni:

sentenza del Consiglio di Stato: ogni ente locale è libero di dichiarare la non rilevanza economica di qualunque suo servizio, a scapito di qualunque norma nazionale o europea.

la percezione è che gli italiani, oltre a diffidare della classe politica, stiano iniziando anche a diffidare dei privati.

Il decreto Ronchi nell”'immaginario popolare”, va dall'alto a infierire su un elemento della vita locale, quotidiana. Si deve agire sul territorio.

Rischio che questo disegno di legge (Magda Negri) non faccia la stessa fine dell'”orologio a cucù” - una cosa bella ma utile soprattutto a fini “estetici”?

Gruppo moratoria ha prodotto un appello che dovrebbe essere diffuso ovunque, con una bozza di delibera per i comuni.

4 dicembre: manifestazione in concomitanza con il vertice sul clima di Cancun. In Piemonte si intende farla a Torino con respiro regionale.

Come procedere ? L'obiettivo è coinvolgere il resto della popolazione, ma l'energia è sfumata e l'attenzione deve continuare ad essere alimentata. Il gruppo comunicazione sta lavorando,

ma dipende molto anche dai fondi a disposizione. È importante nei nostri territori riuscire a fare il possibile per mantenere i riflettori puntati + tornare a fare i banchetti

Occorre trovare le modalità per trasformare il 4 dicembre in una data di mobilitazione generale (inserendo varie tematiche oltre al clima e all'acqua) percorso con gli studenti

per portare contenuti.

Facoltà di Scienze Politiche prenderà posizione sul tema del referendum, entrare nelle istituzioni e far sì che si mobilitino.

Boves. Su 9800 abitanti, 1400 firme. Riuscire a far comprendere alle persone l'importanza del tema.

Quale valenza può avere la modifica dello statuto ? (il caso della sentenza del consiglio di stato riguardava un servizio direttamente assegnabile dal comune, nel caso del servizio

idrico non è possibile) come si risponde a quest'obiezione agli amministratori che la pongono ?

Acqua, GTT, Rifiuti: realtà di movimento calate nel territorio. Possibili percorsi condivisi, che partano dalle riflessioni teoriche, magari al fine di creare una piattaforma condivisa per

le amministrative.

 

Risposte:

sentenza del Consiglio di Stato: il Consiglio di Stato ha il compito di ribadire quel che dice la legge. Il decreto Ronchi è il primo esempio di “menzogna per decreto”. Nel momento in

cui si rifà a norme e principi comunitari, in realtà la scelta è soprattutto politica e spetta alle comunità. Il diritto comunitario non ha mai messo in discussione alcuni principi fondamentali, ma è malcostume del gioco politico nei paesi europei usare la Comunità Europea come paravento politico per scelte impopolari.

Le sentenze del Consiglio di Stato e della Corte di Cassazione non hanno valore vincolante nel nostro sistema giudiziario (come succede in Common Law, tipica dei paesi anglosassoni). Qui ogni giudice è soggetto solo alla legge, i precedenti sono importanti per determinare una traiettoria, ma non sono vincolanti.

Importantissimo che il Comitato acqua pubblica abbia portato alla modifica statutaria di molti comuni, va a incidere su alcuni principi, tra cui quello di sussidiarietà, fortemente voluti dalla comunità europea.

Definire l'acqua un bene comune può essere interpretato in modi diversi:

- quello si, tutto il resto no;

- quello si, ma a libera interpretazione di questa accezione

- quello si, per questo anche tutto il resto.

Pratica virtuosa da difendere e da usare come precedente per altre istanze (in altri comuni)

Come farsi sentire dalle due corti ? Ufficio centrale del referendum: tutti i presidenti di sezione delle corti + 3 giudici più anziani per ogni sezione (40 persone circa).

Non tutti i giudici costituzionali sono completamente asettici rispetto alla questione, anzi.

Esistono posizioni divergenti, è fondamentale portare gli argomenti che legittimino con forza i quesiti e i punti che si vogliono ottenere.

Il ricorso delle Regioni dovrebbe avere esito entro il 17 novembre. I ricorsi sono soprattutto puntati sull'attribuzione giurisdizionale dell'autonomia decisionale degli enti locali. Potrebbe essere respinto il ricorso, soprattutto per il fatto che il decreto Ronchi è una legge generale, che non entra nello specifico delle decisioni regionali. Questo potrebbe fare maggior gioco al nostro referendum, che quindi a maggior ragione va a colpire una legge statale.

Moratoria: atteggiamento cooperativo tra la Corte e le parti. Possibilità di proporre alla Corte Costituzionale il “non scippo” del referendum (ossia: per non svuotare di significato costituzionale il referendum, prorogare la scadenza entro cui gli enti locali devono rendere

effettivo il decreto, se venisse ritardato il referendum).

Altrimenti questo slittamento violerebbe la garanzia costituzionale che deve essere attribuita al Comitato Referendario come organo dello Stato.

Forte elemento per la campagna elettorale alle amministrative !

Modifica dello statuto: innanzitutto valore simbolico. Se sullo statuto c'è poi questa definizione, c'è un potere maggiore di resistenza rispetto alle imposizione di politiche sui beni comuni. La resistenza deve però essere anche accompagnato da una buona prassi. Il diritto resta vivo finché qualcuno lo fa applicare e lo porta avanti. Diritto è vita di una comunità rispetto a ciò che è giusto e a ciò che è sbagliato al suo interno.

Tutto il diritto è frutto di uno “scontro”, di rivendicazioni.

Comuni della provincia hanno un rappresentante d'area omogenea nell'ATO. Un lavoro da portare avanti è far sì che questi rappresentanti diventino i nostri interlocutori privilegiati,

per presentare le istanze e sensibilizzare ad un'azione responsabile verso tutti i cittadini che rappresenta (tenendo sotto osservazione il suo operato). Riprenderci gli strumenti di rappresentanza di cui non siamo a conoscenza o che non usiamo adeguatamente.

 

Corrado Oddi

Teoricamente, se dentro un'ATO si è maggioritari, nulla toglie di fare un affidamento scavalcando il 23bis (ad aziende speciali, consorzi, ecc..); questa è stata la base su cui è stato possibile il disegno di legge regionale per la ri-pubblicizzazione dell'acquedotto pugliese. Disegno che in questi giorni ha iniziato il suo iter in regione. Premessa è che il servizio idrico è dichiarato privo di rilevanza economica.

Effetto possibile anche se non si è maggioranza assoluta di un'ATO, ma si rappresenta una forte componente del territorio (tanti comuni) che hanno approvato la delibera.

Legge 152 (che ha assorbito la Galli) parla di gestione unitaria, non più unica: significa che dentro un'Ato possono convivere più soggetti gestori.

Si sta mettendo in piedi un insieme di delibere che porti gli enti locali a sostenere la moratoria e la possibilità di votare nel 2011 anche nel caso di elezioni anticipate.

Ragionamento sulla possibilità di un'assemblea nazionale degli enti locali (tra 11 e 18 dicembre).

La situazione a Torino: ATO3 Torinese ha il 75% dei comuni partecipanti che ha modificato lo statuto, quindi avrebbe la possibilità di fare una scelta economica di questo tipo.

 

 

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