di Alessandro Mortarino.
Non ditelo a nessuno: da poche ore è in viaggio per la Corte di Cassazione di Roma l'ultimo pacco di moduli firme di Asti, autenticati e corredati dai relativi certificati elettorali, per le tre proposte di referendum a salvaguardia dell'acqua pubblica. Non ditelo a nessuno: le firme astigiane sono davvero tante, oltre 5.300. Più del doppio di quanto previsto dal nostro obiettivo. E in sole 10 settimane di banchetti più due, finali, di faticoso "delirio" gestionale ...
Nei prossimi giorni "daremo i numeri" esatti, per ora ci accontentiamo di "dare i numeri" e basta: forse non sapete cosa significa gestire e controllare centinaia di moduli, le autentiche, richiedere e ritirare migliaia di certificati elettorali nei comuni astigiani, riepilogare, impacchettare ecc. ecc. in una corsa contro il tempo per dare valore democratico a firme che, altrimenti, sarebbero restate solo pura testimonianza ...
Quindi attendiamo il report finale e non diciamolo a nessuno ... Ma, magari, iniziamo a riflettere sul risultato raggiunto: se siamo riusciti in soli tre mesi a fare tutto ciò, mi viene da pensare che lo dobbiamo non al caso ma alla capacità di costruire una allargata rete locale, di dotarci di contenuti ed obiettivi condivisi, di una buona organizzazione e, soprattutto, di uno spirito ed entusiasmo che ci ha sospinti nonostante la fatica ...
Forse (e non è la prima volta) abbiamo delineato uno strumento di cittadinanza che sarebbe utile trasformare in un vero modello sociale e "politico".
Un modello "a rete", senza organigrammi nè gerarchie. Basato su obiettivi da raggiungere: obiettivi decisi tutti assieme, dunque frutto di una identica visione.
Un modello ?