Immaginiamo che tutti coloro che leggeranno questo semplice contributo, concorderanno con noi: l'acqua è una delle risorse indispensabili ed essenziali all'esistenza sul nostro pianeta: senza acqua non c'è vita. Un dato inequivocabile, insomma, perché l'acqua non è 'né di destra né di sinistra' '
I dati scientifici a nostra disposizione ci informano che la Terra possiede circa 1400 milioni di chilometri cubi di acqua, che ricoprono il 71% della superficie terrestre; di questa, ben il 97% è salata. L'acqua dolce, quindi, rappresenta appena il 3% del totale. Il 68,7% di essa è contenuta nei ghiacciai e il 30% in falde sotterranee troppo profonde per esservi attinta, per cui solo lo 0,3% dell'acqua dolce si trova in superficie (fiumi, laghi e sorgenti) e può essere utilizzata per scopi umani (ed è pari appena allo 0,008% dell'acqua totale presente sulla Terra).
Come se non bastasse, le riserve d'acqua stanno oggi diminuendo progressivamente e nel medesimo momento in cui la domanda sta crescendo altrettanto progressivamente (e pericolosamente), secondo un ritmo che ogni giorno di più mostra la sua assoluta insostenibilità. Tra meno di vent'anni, ci avvisano ad ogni piè sospinto gli stessi scienziati, ogni persona disporrà, in media, di un terzo in meno dell'acqua attualmente a sua disposizione oggi.
Eppure, fino a poche settimane or sono, chiunque avesse voluto esprimere il proprio grido di pericolo partendo proprio da questi elementari e non contraddetti dati, sarebbe stato puntualmente etichettato come una nefasta, negativa ed esagerata 'Cassandra', probabilmente desiderosa di disseminare (chissà poi il perché ') il panico nel nostro tranquillo e perfetto mondo.
Ora non più. Questo 'sorprendente' inverno, nella sua inusuale mitezza, ha finalmente avvicinato a tutti noi la percezione di cosa concretamente possano significare lo scioglimento dei ghiacciai e l'innalzamento dei mari, la mancata applicazione del trattato di Kyoto e la crescente cancerogeneità delle arie delle nostre città, l'avanzata delle desertificazioni della crosta terrestre, l'esaurimento delle fonti energetiche fossili, la continua estinzione di specie animali e vegetali '
Ora siamo tutti avvertiti. E senza alibi.
Cade, dunque, perfettamente a tempo la campagna nazionale di raccolta firme per una legge d'iniziativa popolare a favore dell'Acqua Pubblica, avviatasi in tutta Italia lo scorso Sabato 13 Gennaio e che ha immediatamente incontrato l'attenzione e la condivisione della cittadinanza. Si tratta di un progetto di legge che nasce non nelle stanze della politica ma in quelle di centinaia di organizzazioni della società civile (Ong, Associazioni di Volontariato, Ambientaliste e di difesa dei Diritti, forze sindacali, movimenti ') e che riassume in soli 13 articoli (scritti in forma assai poco 'politico-burocratese') alcuni principi di salvaguardia che qui sintetizziamo:
Innanzitutto, mette in evidenza il 'valore' assoluto della risorsa acqua, affermando che l'acqua è un bene comune e un diritto umano universale (cioè di tutti gli abitanti del pianeta) e che la disponibilità e l'accesso all'acqua potabile sono diritti inalienabili ed inviolabili della persona: senza acqua non c'è vita.
Ma l'acqua non è un bene infinito e deve, quindi, essere tutelato e conservato perché indispensabile all'esistenza di tutti gli esseri viventi di oggi e delle future generazioni. E la risorsa, per effetto della pessima cura che l'uomo moderno le sta dedicando, sta progressivamente riducendosi: in quantità e qualità. Nel 2023, secondo le previsioni di autorevoli scienziati, il 60 % della popolazione mondiale potrebbe trovarsi con scarse risorse idriche per i propri bisogni primari.
E', dunque, indispensabile che ogni territorio definisca un proprio bilancio idrico che preservi la risorsa e la sua qualità.
Tutte le acque superficiali e sotterranee devono, quindi, essere considerate pubbliche e non mercificabili e costituire una risorsa che è salvaguardata ed utilizzata secondo criteri di solidarietà.
Pertanto, i gestori delle 'nostre' acque non possono più essere società di capitali: il risultato economico di una impresa non può riguardare e condizionare un elemento vitale come l'acqua. Il servizio idrico integrato deve essere un servizio pubblico privo di rilevanza economica, sottratto alle leggi del mercato e della concorrenza e finalizzato ad obiettivi di carattere sociale ed ambientale, gestito esclusivamente attraverso Enti di diritto pubblico.
Questa determinazione porta, entro tempi definiti, a far terminare tutte le gestioni affidate a privati o a società miste pubblico/privato o a società per azioni a totale capitale pubblico.
Il diritto all'acqua si traduce nel fatto che ad ogni essere umano devono essere garantiti gratuitamente 50 litri di acqua ogni giorno per usi alimentari ed igienici. Oltre i 50 litri al giorno, si stabiliscono tariffe secondo fasce di consumo che, comunque, non potranno superare una soglia massima definita: non è più possibile 'sprecare' la risorsa acqua, neppure 'pagando' '
In previsione del fatto che la risorsa sarà sempre più scarsa, si stabilisce che l'acqua potabile debba essere utilizzata innanzitutto per l'alimentazione e l'igiene umana. Poi, per l'agricoltura e l'alimentazione animale.
Dalla data di entrata in vigore della legge, nessuna nuova concessione per sfruttamento, imbottigliamento e utilizzazione di sorgenti, fonti, acque minerali o corpi idrici idonei all'uso potabile può essere rilasciata.
I lavoratori del servizio idrico e gli abitanti del territorio dovranno poter partecipare attivamente alle decisioni relative agli atti fondamentali di gestione del 'loro' servizio idrico integrato.
Come sarà possibile finanziare una così consistente opera di ri-pubblicizzazione e la successiva gestione del recuperato Bene Comune Acqua ? Il servizio idrico sarà finanziato con la riduzione delle spese militari (la Finanziaria destinerà una quota annuale di risorse non inferiore al 5% delle somme destinate nell'anno finanziario 2005 alle spese militari, prevedendo per queste ultime una riduzione corrispondente), con la lotta all'evasione fiscale (2 miliardi di Euro/anno delle risorse derivanti dalla lotta all'elusione e all'evasione fiscale), con la destinazione di una quota parte non inferiore al 10%, dell'I.V.A. applicata sul commercio delle acque minerali, con tasse ambientali di scopo relative al prelievo fiscale sulla produzione e l'uso di sostanze chimiche inquinanti per l'ambiente idrico.
Infine, verrà istituito un fondo nazionale per finanziare progetti per l'accesso all'acqua potabile nel sud del mondo, dove ogni giorno 30.000 persone muoiono per cause connesse alla scarsità d'acqua od alla sua cattiva qualità e igiene (tra essi, circa 5.000 bambini ogni giorno !).
Insomma, un 'modo serio' di intendere la vitale risorsa: bene di tutti, da non sprecare, da salvaguardare, talmente di valore da non potersi permettere un 'padrone privato' '
Per sei mesi (fino al 13 Luglio) sarà possibile firmare per questa legge ai molti banchetti che saranno costantemente attivati lungo tutto il territorio nazionale o presso le segreterie comunali.