di Paolo Enrico Archetti Maestri e Yo Yo Mundi.
L'acqua deve tornare ad essere un bene comune, non un ostaggio nelle mani di pochi (siano essi puri mercanti - più o meno senza scrupoli - , stati, multinazionali, privati, sigle o scatole cinesi!).
L'acqua ostaggio di pochi si trasforma immediatamente in un orribile e disumano 'ricatto' nei confronti delle popolazioni del mondo.
Bisogna difendere l'acqua, bisogna fare in modo che l'acqua sia pubblica e a disposizione di tutti. L'acqua è nata libera e deve rimanere libera. E in moltissimi casi ritornare libera. Perché 'l'acqua non conosce confini'.
Questa frase scritta su di un foglietto da un artista della D.D.R., inviato alla mostra di mail art intitolata 'River& Pollution' organizzata ad Acqui per la Valle Bormida Pulita, giunse in una busta insieme ad uno straccio per lavare i pavimenti, che era stato evidentemente inzuppato alla partenza per far sì che l'acqua passasse la frontiera portandovi attraverso un sogno di libertà.
Ci piace immaginare che quel gesto artistico abbia contribuito a far cadere il muro. E che ci abbia comunicato in modo emozionante che grazie all'acqua si possa in ogni momento trasmettere il sogno, la conoscenza e la vita in ogni sua forma.