L'acqua del rubinetto ci cambia la vita ? Naturale ...

ImageDa qualche parte si dovrà ben iniziare a costruire un “altro mondo possibile” … Il Gruppo P.E.A.C.E., nel 2005, ha ritenuto che l’avvio della proposizione di un nuovo “modello” potesse corrispondere con il recupero e la salvaguardia del Bene Comune pubblico “ACQUA”; nelle ultime settimane, molti indizi paiono dargli ragione: nell’astigiano, l’acqua del rubinetto è entrata in pianta stabile al Diavolo Rosso e in altri locali, sta per essere offerta da un distributore di liscia/gassata/lievemente gassata al Centro Culturale San Secondo, è stata “insegnata” alle quarte classi dell’istituto agrario, è oggetto di attrazione per mense pubbliche e sagre paesane ...

Sembrerebbe (ma è bene essere cauti e non “gasarsi” troppo …) che la diga si sia aperta: con tutta l’acqua passata sino ad oggi sotto i ponti …
E, quindi, occorre essere attenti a non sprecare l’occasione: l’acqua dei rubinetti astigiani è sana, di ottima qualità, analiticamente controllata e rappresenta un perfetto “concorrente” di qualunque minerale in commercio.
Può essere servita senza particolari accorgimenti sia sulle tavole delle nostre cucine e sia su quelle di qualsiasi ristorante, bar, agriturismo ecc. ecc. (a confermarlo è l’ASL astigiana): riempitene una brocca o una bottiglia (rigorosamente di vetro !), lasciatela decantare per almeno 15 minuti e sentirete che il cloro è scomparso, tanto che riconoscerla dalle acque di “marca” sarà impresa da palati finissimi.
Non ha bisogno di bottiglie di plastica e, quindi, ci permette di ridurre all’origine la produzione di rifiuti e allontanare gli spettri di nuove discariche o nuovi inceneritori.
Non deve essere trasportata per centinaia di chilometri, dalla sorgente al frigorifero di casa nostra: l’aria malsana della pianura padana ringrazia …
Non ha bisogno di essere soggetta a periodi di deposito, magari al sole (il PET delle bottiglie al sole ? Aiuto ….).
E il nostro portafoglio ne prova sollievo: per una famiglia-tipo di 4 persone, calcoliamo un consumo annuo di acqua minerale che costa mediamente circa 500 euro alle casse famigliari; la stessa quantità di acqua del rubinetto, ridurrebbe la spesa a poco meno di 3 euro …

Molto faticoso ? Occorrono particolari rinunce ?
No.
Ma allora: facciamolo !

Ed è ciò che anche l’amministrazione provinciale di Asti e l’Autorità d’Ambito Territoriale Omogeneo n° 5 (meglio conosciuta come ATO idrico Astigiano-Monferrato) hanno detto, decidendo di condividere le proposte del Gruppo P.E.A.C.E. e del Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche e indirizzando a tutti i Comuni e le Pro Loco dell’astigiano l’invito ad ospitare nelle mense pubbliche e nelle feste/sagre di paese proprio l’acqua dei nostri acquedotti.

Sembra un fatto normale. Invece è la “rivoluzione”. Nessuno ci aveva mai pensato né creduto prima: eppure era semplice come “bere un bicchiere d’acqua” …
Ora arriva la parte più difficile: mettere a punto un programma concreto e sistematico per coinvolgere nella proposta tutti i soggetti invitati al “salto epocale”, aiutarli a sviluppare la corretta gestione, informare e formare somministratori e utenti.
Perché non ci interessa “demonizzare” le acque minerali: noi vogliamo che ogni cittadino sappia che ciò che sgorga dal suo rubinetto è vita o morte, per lui e per miliardi di suoi simili, in ogni recondito anfratto della nostra crosta terrestre.
Un Bene di tutti. Un diritto alla vita.
Un elemento che avremo in quantità sempre più ridotte; che dobbiamo tutelare.
Non un valore economico, ma l’essenza dell’esistere.

Il prossimo 22 Marzo sarà la Giornata Mondiale dell’acqua. Noi vorremmo che, per “assistere” questa nostra piccola rivoluzione necessaria nel nostro stile di vita, tutti gli astigiani cogliessero l’occasione per celebrare, contemporaneamente, anche la Prima Giornata Astigiana dell’Acqua del Rubinetto.
Un’occasione per affermare, con una unica voce, che “anch’io bevo l’acqua del mio acquedotto perché è ottima, è sana, è controllata e ci aiuta a costruire una società più giusta e più rispettosa degli uomini e della natura”.

Qualche sera fa, Luca Mercalli al Diavolo Rosso ha brindato con un folto pubblico alzando un augurale calice di acqua del rubinetto.
Un paio di giorni prima, il Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche aveva raccontato l’acqua “di tutti” agli studenti dell’istituto agrario Penna di Asti, usando qualche semplice test “autoprodotto” per avvicinare nel concreto il valore di una proposta di consumo e di comportamento. Su circa 50 alunni presenti, sei hanno dichiarato di bere già abitualmente acqua del rubinetto: gli altri “non ci avevano mai pensato prima” …

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