Quorum raggiunto per tutti e 4 i quesiti referendari e straordinaria vittoria del SI’.
La rete delle 67 organizzazioni che compongono il Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche plaude all’importante risultato, che soltanto un mese fa pareva una lontanissima chimera e che a più riprese ha costretto il variegato ed ampio “popolo dell’acqua pubblica” a sostituirsi al ruolo dell’informazione televisiva per consentire alla democrazia di raggiungere il suo compiuto livello ...
E’ stata una lotta contro il tempo e contro l’apatia. Nelle ultime settimane, la certezza di avere sviluppato un capillare lavoro si era perfettamente inanellata con la crescente consapevolezza della “gente comune”, di giorno in giorno sempre più motivata a difendere il ruolo del bene comune nella gestione quotidiana delle nostre risorse primarie.
La nostra lunga campagna è iniziata nel 2005 con la costituzione del Gruppo P.E.A.C.E. (Pace, Economie Alternative, Consumi Etici) all’interno dell’Asti Social Forum ed è proseguita l’anno successivo con l’ingresso nel Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua e la stesura della proposta di legge d’iniziativa popolare che, nel 2007, fu sottoposta alla firma dei cittadini e vide la contestuale creazione del Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche, pronto nel 2010 a ripetere l’esperienza popolare, questa volta a sostegno dei quesiti referendari. Dallo scorso anno ad oggi le attività del Comitato non si sono mai interrotte e nel Marzo scorso si sono unite operativamente con quelle del neonato comitato locale referendario “Fermiamo il Nucleare”, producendo centinaia di iniziative informative in tutta la nostra provincia e favorendo l’ottimo risultato che in queste ore le urne stanno svelando.
Ne siamo lieti. E, più che mai, vogliamo ricordare quella frase di Gandhi che ha accompagnato tutto il nostro lavoro in questi anni: “Prima ti ignorano. Poi ti deridono. Poi ti combattono. Poi vinci”.
Oggi abbiamo ottenuto la nostra prima vera vittoria. Le prossime ci consentiranno di iniziare a costruire un nuovo modello di società.
Che nasce con oltre 25 milioni di nuovi cittadini Costituenti …
Nonostante il boicottaggio sistematico da parte dei grandi mass media, nonostante i tentativi trasversali di trasformare la campagna referendaria nell'ennesimo scontro politicista tutto interno al Palazzo, le donne e gli uomini di questo Paese hanno risposto con una straordinaria partecipazione al voto e con un'inondazione di SI.
SI, la gestione dell'acqua deve essere sottratta al mercato; SI, sull'acqua non si possono fare profitti.
Questo ha detto l'intero popolo italiano vincendo una grande battaglia di civiltà.
E' stata una campagna straordinaria che ha attraversato ogni angolo del Paese con allegria e determinazione: e il popolo italiano ha risposto, dimostrando come un'intera società sia in movimento per la riappropriazione sociale dell'acqua e dei beni comuni e per riconquistare la democrazia.
Da oggi niente sarà più come prima.
Con questo straordinario voto, per la prima volta dopo due decenni, il popolo italiano ha sonoramente sconfitto le politiche liberiste e l'idea che l'intera vita delle persone debba essere assoggettata al mercato.
Le donne e gli uomini di questo Paese hanno detto con meravigliosa chiarezza che un altro mondo è possibile, che la gestione dell'acqua deve essere ripubblicizzata, che i beni comuni devono essere difesi, che un'altra democrazia è necessaria.
Questo limpido voto dice anche quali dovranno essere i prossimi passi.
L'abrogazione del famigerato decreto Ronchi richiede una nuova normativa. Dal 2007 è depositata in Parlamento una legge d'iniziativa popolare, promossa dal Forum italiano dei Movimenti per l'acqua con oltre 400.000 firme: dev'essere immediata portata alla discussione ampia e partecipativa delle istituzioni e della società.
L'abrogazione dei profitti dall'acqua richiede la convocazione, ATO per ATO, di assemblee territoriali che definiscano tempi e modi della ripubblicizzazione del servizio idrico in ogni territorio.
E' stata una straordinaria traversata per l'acqua e la democrazia.
E' il tempo della festa. In tutte le piazze. Con tutte le donne e gli uomini che ci hanno creduto.
Ora possiamo guardare al futuro con nuova fiducia.