I vescovi e i referendum

ImageLettera al Vescovo di Asti dell’Associazione culturale di volontariato “Tempi di fraternità”.

Il costume pastorale antico di secoli prevede che i vescovi indirizzino lettere pastorali ai fedeli della loro diocesi. Il Concilio Ecumenico Vaticano II istituisce varie forme di partecipazione dei fedeli alla gestione dei problemi pastorali, ma una delle possibilità informali di comunicazione, fin dal periodo apostolico, è la corrispondenza epistolare: certo, come non tutte le lettere dei vescovi ottengono lo stesso successo da parte dei fedeli …

Non è detto che tutte le lettere dei fedeli alla chiesa gerarchica siano pienamente ascoltate, ma non per questo i vescovi devono abbandonare l’uso di rivolgersi ai fedeli né i fedeli quello di rivolgersi ai vescovi in forma epistolare.

Ciò premesso, comunichiamo al nostro vescovo la nostra soddisfazione per aver avuto notizia del messaggio rivolto ai suoi diocesani dal vescovo di Locri: “Carissimi, fra giorni ci saranno i referendum. Rompo il riserbo che il vescovo deve mantenere in occasione di competizioni elettorali, perché non si tratta di parteggiare per un candidato o l’altro, si tratta di difendere il bene comune. L’acqua fra qualche anno sarà più preziosa del petrolio. Non possiamo permettere che sia il privato a gestirla: si finirà come con la benzina, con rincari sempre più forti. Difendiamo il bene comune. Andiamo a votare e votiamo SI a favore dell’acqua come bene comune. Ditelo anche ai fedeli e agli amici“. 

Anche monsignor Mariano Crociata, segretario della Conferenza Episcopale Italiana, ha affermato che “l’acqua è un bene di tutti …Tutte le espressioni di volontà popolare sono da incoraggiare e apprezzare come elemento di democrazia: nel merito, sui temi quali l’acqua e simili, bisogna sempre esercitare vigilanza e responsabilità sociale”.

Un tema simile è certamente la salvaguardia della salute pubblica dai gravissimi pericoli delle centrali nucleari, di fronte ai quali deve comunque prevalere, se non altro, almeno il principio di precauzione per la tutela della vita che giustamente è uno dei temi più sensibili per l’etica cattolica.

In nome della collegialità dei vescovi, tanto promossa dai pontefici recenti, consideriamo queste indicazioni pienamente valide per tutta la cattolicità italiana e preghiamo il vescovo di Asti di trasmettere al vescovo di Locri e alla conferenza Episcopale l’assicurazione della nostra piena condivisione.

Con i più fraterni saluti.

Associazione culturale di volontariato “Tempi di fraternità”.

Aggiungi commento

Invia
Altritasti Periodico on line dell'Associazione di Promozione Sociale Altritasti - via Carducci 22 - 14100 Asti - C.F. 92060280051
Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino