di Vandana Shiva, Fisica quantistica, economista, teorica dell'ecologia sociale.
Ho fatto un sogno. Un sogno in cui la società umana si evolveva dall'avidità e dal consumismo a una democrazia della Terra basata sulla conservazione. La globalizzazione sta spingendo il mondo verso un apartheid del "vivere" e non "vivere", giacchè gli elementi primari della vita, la biodiversità, il cibo e l'acqua, vengono mercificati e privatizzati e le condizioni di base per la vita della gente vengono distrutte ...
Nella democrazia della Terra, la biodiversità e l'acqua saranno recuperate come beni comuni. Non ci saranno brevetti sulla vita e nessuna privatizzazione dell'acqua. Il diritto al cibo e all'acqua sarà parte dei diritti umani universali fondamentali di tutti. Nella democrazia della Terra, la diversità sarà la condizione per la pace e la cooperazione. Nella democrazia della Terra, la nostra identità fondamentale sarà quella di cittadini della Terra, parte della famiglia allargata di tutte le specie e di tutti gli esseri attualmente divisi da conflitti e guerre basati sulla razza e la religione. La conservazione, e non il consumismo, sarà il segno del progresso umano. Il mondo e la visione del mondo delineati dalla globalizzazione corporativa sono in declino e si reggono solo tramite la forza bruta. Un altro mondo non è solo possibile: sta avvenendo. E' la costruzione della democrazia della Terra.
La globalizzazione corporativa sta trasformando la Terra in un supermercato, e le risorse della Terra in merci controllate da cinque giganti della genetica, cinque giganti del grano e cinque giganti dell'acqua. Nella democrazia della Terra, i diritti alle risorse vitali naturali sono diritti naturali che discendono dal nostro essere membri della comunità della Terra. Tutti gli umani hanno gli stessi diritti al cibo e all'acqua. Il mercato globale ha accresciuto la ricchezza dei ricchi e la povertà dei poveri, ma ha disumanizzato tutti: i poveri perchè spinti a livelli di esistenza subumana, i ricchi nel processo di accumulazione. Per riscattare la nostra comune umanità dobbiamo riconoscere che la nostra specie è all'interno della comunità della Terra. Il progetto di eguaglianza che è crollato con il Muro di Berlino, descritto come la fine della storia da Francis Fukuyama, era centrato sullo Stato e basato sulle uniformità. L'eguaglianza nella democrazia della Terra è radicata nella diversità e nell'auto-organizzazione decentrata che va dall'individuo alla comunità, dal paese al pianeta.
Questa ricerca di un'eguaglianza basata sull'ecologia sta portando a cambiamenti radicali nella produzione e nel consumo. La globalizzazione corporativa estingue i diritti fondamentali alla vita, ai mezzi di sostentamento e agli stili culturali diversi. Gli umani, come agenti creativi che fanno e producono beni e servizi e attraverso quella produzione riproducono la vita, non trovano posto nel supermarket globale nel quale possiamo essere solo consumatori e non produttori. La globalizzazione corporativa è la fine della riproduzione e della produzione come elementi essenziali degli esseri della nostra specie. La democrazia della Terra è invece il modo per reclamare la nostra creatività e le nostre capacità produttive.
Nella sfera della biodiversità la fine della creatività sta nei brevetti per la vita che portano alla pirateria e al brevettare il sapere indigeno, e da qui alla creazione di un monopolio di diritti nelle mani delle corporazioni occidentali che possono essere usati per impedire alle comunità indigene di accrescere la loro sapienza per produrre cibo e prevenzione sanitaria. I brevetti sui semi rendono illegale il conservare e riprodurre semi, spezzando così il ciclo della rigenerazione sia del raccolto che della conoscenza. Nella sfera alimentare, la fine della creatività sta nella globalizzazione e industrializzazione dei sistemi alimentari, che eliminano i piccoli contadini dalla catena alimentare, distruggono le economie alimentari locali e le culture, lasciando tutti ignoranti sulla provenienza del cibo, su come sia stato prodotto e su quello che contiene. Nei sistemi globalizzati non c'è posto per le persone che coltivano e producono cibo. Questa è una ricetta per rendere superfluo il 75 per cento dell'umanità legato alla produzione alimentare. La democrazia della Terra centra la conoscenza e la produzione nei processi viventi del suolo, dell'acqua e della biodiversità.
E attraverso questo crea delle economie viventi che conservano la vita, creano condizioni di vita e provvedono ai bisogni di base. Il sistema economico dominante è diventato un'economia di morte. Uccide le fondamenta della nostra sopravvivenza ecologica. Uccide la possibilitàdi condizioni di vita sicure e dotate di senso per tutti.
Al posto delle economie morte inglobate nelle regole dell'accordo sull'agricoltura del Wto, abbiamo bisogno di un'economia vivente alimentare e agricola. Al posto delle economie di morte della privatizzazione dell'acqua, abbiamo bisogno di un'economia vivente dell'acqua. Le culture vengono formate dalla terra. La diversità culturale si è co-evoluta con la biodiversità biologica. Le culture hanno delineato identità positive; un senso dell'auto-collocarsi su un senso del luogo, negli ecosistemi e nelle comunità.
Mentre vengono spiazzate le identità tradizionali e crescono le insicurezze, l'identità viene delineata dall'insicurezza: la cultura viene vissuta attraverso la negazione dell'"altro", poiché la cultura come espressione di sé viene distrutta dalla globalizzazione corporativa. In queste culture negative il terrorismo, l'estremismo e la xenofobia prendono forme virulente. L'umanità si definisce attraverso la sua disumanità. I circoli viziosi della violenza e dell'esclusione, culturale, politica ed economica, diventano dominanti.
L'imperativo della sopravvivenza richiede una transizione dalle economie negative di morte e distruzione alle economie vitali che sostengono la vita sulla terra e le nostre vite, dalle politiche negative della corruzione e del fascismo alle democrazie viventi che includono la responsabilità e la partecipazione di tutte le vite, dalle culture negative che stanno portando a un comune annichilimento alle culture viventi e positive basate sull'interessamento, la compassione e la conservazione.
Ogni democrazia permette l'emergere di economie viventi, di democrazie e di culture viventi. L'economia dell'esclusione che deriva dalla globalizzazione corporativa sta creando culture di paura e insicurezza, violenza, terrorismo e pulizia etnica. Sta portando a culture di morte e sterminio. Le guerre in Afghanistan e in Iraq si sono basate sulla cultura della paura in cui la condizione per la sopravvivenza dell'uno è l'annientamento dell'altro. Ma non si tratta solo di una superpotenza che cerca sicurezza attraverso lo sterminio di altri popoli.
Nelle società rese insicure, la pulizia etnica può cominciare in una quantità infinita di modi. L'offerta per dei lavori in India ha scatenato un enorme conflitto etnico nell'India dell'est, portando al massacro dei Binari ad Assam. Quando le condizioni di vita economiche e la sicurezza nella società vengono essiccate, la più piccola scintilla può generare etnocidio e genocidio. E quando i valori cambiano grazie alla cultura del consumatore creata dalla globalizzazione economica, anche il valore della vita viene imposto dal mercato. La democrazia della Terra fornisce il terreno per ribaltare questa tendenza a considerare inutili le persone in base alla religione, al sesso o all'etnia.
La democrazia della Terra aiuta a nutrire le culture viventi: quelle culture che si innalzano dalla terra, nel contempo diverse nelle loro radici locali ma legate dalla consapevolezza planetaria che siamo tutti membri della famiglia della Terra, che dividiamo una casa e che creiamo le condizioni per l'esistenza gli uni degli altri. La globalizzazione corporativa ha ucciso la democrazia. La democrazia rappresentativa intesa come "dal popolo per il popolo" è stata trasformata in "dalle corporazioni, delle corporazioni, per le corporazioni". Con la democrazia elettorale sequestrata dal potere corporativo, si è anche fomentata la crescita del fondamentalismo religioso come paesaggio politico. La democrazia vivente reinventa la democrazia, rendendola più estesa e più profonda.
Approfondire la democrazia comporta il portare la politica a ogni persona nella quotidianità, senza restringerla alle elezioni ogni quattro o cinque anni. La democrazia della Terra non è morta, è viva. Sotto la globalizzazione, la democrazia, anche quella superficiale di tipo rappresentativo, sta morendo. Ovunque i governi tradiscono i mandati che li hanno portati al potere. Stanno centralizzando l'autorità e il potere, sovvertendo le strutture democratiche delle costituzioni e promulgando ordinanze che soffocano le libertà civili. In tutto il mondo la tragedia dell'11 settembre è diventata una comoda scusa per legiferare contro il popolo.
Ovunque i politici stanno cambiando i programmi in direzione xenofoba e fondamentalista per ottenere voti in un momento in cui i programmi economici non sono più stabiliti a livello nazionale, ma dalla Banca Mondiale, dal Fmi, dal Wto e dalle corporazioni globali. Il movimento per la democrazia della Terra riguarda la democrazia viva e non quella morta. La democrazia è morta quando i governi sono ridotti a strumenti anti-democratici e inaffidabili di regolamenti corporativi sotto l'egida della globalizzazione corporativa. La democrazia corporativa è centrata sui profitti corporativi. La democrazia della Terra è basata sul mantenere sulla Terra la vita e la libertà per tutte le persone e le specie. La globalizzazione corporativa è basata sul privilegiare la logica della competizione.
La democrazia della Terra è basata sulla cooperazione. La globalizzazione corporativa opera per creare regole per i mercati globali, nazionali e locali che privilegiano le corporazioni globali e minacciano le specie diverse, la qualità della vita dei poveri e dei più piccoli, i produttori e le attività locali. La democrazia della Terra opera secondo le leggi ecologiche della natura, e limita l'attività commerciale per prevenire danni ad altre specie o persone.
La globalizzazione corporativa crea povertà e minaccia la pace. La democrazia della Terra crea una prosperità inclusiva attraverso la quale crea la pace. La globalizzazione corporativa distrugge le diversità biologiche e culturali. La democrazia della Terra è la protezione della diversità nella natura e nella società. La globalizzazione corporativa viene attuata da un potere istruttivo centralizzante. Il separatismo è parte essenziale della centralizzazione coercitiva.
La democrazia della Terra viene attuata attraverso il potere decentralizzato e la coesistenza pacifica, con i poteri più elevati ai livelli più bassi, e il potere che viene delegato verso l'alto sulla base delle riserve. La globalizzazione corporativa globalizza l'avidità e il consumismo. La democrazia della Terra globalizza la compassione, l'interessamento e la condivisione.
Vandana Shiva, tratto da "L'Espresso del 2 Maggio 2011.
Testo raccolto da Cristiana Ceci, traduzione di Alessandra Pugliese.