"Sull'At-Cn, il consigliere Martinetti non si discosta dagli altri politici"

Lettera al consigliere regionale Ivano Martinetti da parte di Adriana My, presidente regionale Piemonte di Italia Nostra.

Caro Ivano, grande stupore ha destato in me ed in tutte le componenti dell'Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langa e Roero leggere sul giornale la tua soddisfazione per l'approvazione del progetto dell'AT-CN, che finalmente sembra essere in dirittura di arrivo...

La tua posizione non si discosta da quella della maggior parte dei politici ed amministratori locali che è quella del “purchè si finisca, la si finisca in ogni maniera”. Avendoti conosciuto durante le riunioni dell'OdP pensavo ad una tua maggiore sensibilità ambientale nei confronti di territorio e paesaggio. Sono quindi rimasta delusa dalla tua soddisfazione per un progetto, non ancora definitivamente approvato, che prevede la costruzione di “impalcati” (divertente eufemismo che vorrebbe mettere in una luce meno greve il vetero concetto di viadotti) in una zona Unesco ancora incontaminata ed intatta. Nel caso tu non conoscessi quale territorio si va a distruggere con il passaggio esterno lo potrai vedere su Youtube nel video dedicato alla “via gavigena” che l'OdP, insieme a comitati ed associazioni girò nel settembre scorso durante una camminata pacifica in difesa del territorio interessato e contro il progetto di Gavio.

Come saprai la soluzione da noi proposta è quella del ritorno al vecchio progetto del tunnel sotto la collina di Verduno, che sarebbe meno impattante per l'ambiente ed anche più sicuro, considerando l'instabilità del terreno della zona.

Rimettere in discussione l'opera, sostengono i politici del “in qualunque modo purchè si finisca”, e mi spiace che tra questi ci sia anche tu, “sarebbe folle ed allungherebbe i tempi”. Penso che molti di questi parlano tanto per parlare e non conoscono veramente il problema, (il dibattito di giovedì scorso su FB Targato CN mi ha confermato questa idea) e soprattutto non lo conoscono da un punto di vista tecnico. Sarebbe interessante organizzare un confronto tecnico magari con la tua Ministra del cuneese, delle due soluzioni in un pubblico dibattito per sgombrare il campo dall'idea che si tratti solo di una questione politica o di denaro. Che ne dici? Scusa, sono un po' confusa. Il tuo movimento a cui peraltro nell'articolo sopracitato tu attribuisci la gloria dell'essere arrivati alla registrazione del decreto che determinerà la ripresa dei lavori non era quello che si opponeva alle grandi opere, che difendeva strenuamente il paesaggio e l'ambiente, che non accettava compromessi?

Pensavo tu condividessi le linee dell'Odp e delle associazioni che ne fanno parte come Italia Nostra, la mia, che da più di sessant'anni combatte in difesa dei beni culturali ma anche dell'ambiente e del paesaggio. Queste associazioni sono contrarie alla conclusione dell'opera “tanto per concluderla”, vogliono sì concluderla, ma vogliono concluderla “bene”.

Pensavo anche tu difendessi l'ambiente ed il paesaggio e fossi disposto a batterti pur di salvare il tuo territorio dagli assalti del cemento e da infrastrutture devastanti che possono essere evitate.

Pensavo che lottare contro anziché adeguarsi al pensiero unico della politica locale fosse nel dna del tuo movimento, in cui molti di noi avevano posto delle speranze. Rimane la delusione profonda nel constatare come tu ora ti dimostri incurante della sostanza e della bellezza e ti sia messo dalla parte dei poteri forti, contro cui noi invece continueremo a lottare.

Con amicizia. Adriana Elena My presidente Consiglio Regionale Italia Nostra Piemonte Bra 24 marzo 2021

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