Sono numerose le manovre adottate dal nuovo Presidente Bolsonaro per riformare la scuola in Brasile, ma tra queste quella più degna di nota è certamente l'intento di eradicare dal sistema scolastico il pensiero e l'approccio pedagogico di Paulo Freire in tutti gli ambiti educativi, in nome di un'educazione che deve essere "neutra".
L'educatore, pedagogista e filosofo brasiliano Paulo Freire è considerato nel mondo intero uno più significativi pensatori della storia della pedagogia. Patrono dell'educazione in Brasile, Freire è anche il brasiliano più riconosciuto di tutti i tempi con 29 titoli di Dottore Honoris Causa conferiti da altrettante università europee ed americane e centinaia di altre menzioni e premi incluso quello di Educatore per la pace di cui è stato insignito dall'Unesco nel 1986.
Nato nello stato del Pernambuco nel 1921, il nome di Paulo Freire emerge negli anni '60 quando sviluppa una metodologia innovativa per l'educazione degli adulti trasformando il ruolo dell'educazione - da depositaria, unidirezionale e conservatrice – a occasione per lo sviluppo della coscienza critica e atto privilegiato per attivare processi di emancipazione individuale e sociale.
Riconosciuta la potenzialità di questo nuovo approccio per supportare i processi di democratizzazione e di decolonizzazione in atto in quegli anni in molti paesi del mondo, Freire divenne così velocemente conosciuto in tutto il mondo ed altrettanto insopportabile all'estrema destra, che nel 1964 prendeva con un golpe il potere in Brasile.
Costretto a 15 anni di esilio, Freire sperimentò ed integrò il proprio costrutto filosofico, politico e pedagogico viaggiando in tutti i continenti, facendo del proprio lavoro la pietra angolare della pedagogia critica basata sul dialogo tra insegnanti e studenti, e l'istruzione come strumento dei processi di emancipazione individuale e sociale.
Oggi, a cinquanta anni di distanza, Paulo Freire è ancora un riferimento importante in diversi paesi del mondo e la sua teoria, che avvicina il contenuto accademico alla pratica quotidiana dell'insegnamento, alimenta la ricerca e la prassi di istituzioni, educatori e insegnanti che credono che "studiare non significhi acquisire cultura, bensì generare la possibilità di ri-crearla".
Anche in Brasile l’approccio metodologico e la cornice filosofica di Paulo FREIRE sono ancora oggi un punto di riferimento fondamentale, ma l'intellettuale brasiliano più conosciuto al mondo rischia, come nel '64 sotto la dittatura, un secondo esilio.
In Italia, l'influenza del pedagogista brasiliano è significativa. Numerosi sono i programmi e gli interventi educativi e sociali che si muovono dentro i solchi di questo approccio critico problematizzante.
Per tale ragione, l'Associazione Lauto Educare, insieme all'ass.ne “Popoli in Arte”, al Cinema Vekkio, alla libreria Milton ed a Studio Kappa organizza un incontro di conoscenza e dialogo su Paulo Freire a Corneliano d'Alba.
L'incontro ha per titolo "Chi ha paura di Paulo Freire? Educare alla libertà, alla responsabilità ed alla partecipazione" e si struttura come un cerchio di dialogo con i partecipanti, intorno ai pilastri dell'educazione critica di Paulo Freire, esplorando come questi concorrano - oggi con nuova forza e vigore - allo sviluppo delle pratiche educative e sociali di genitori, insegnanti, educatori che scelgono l'educazione democratica.
L'incontro è a cura di Anna Zumbo - che da anni si dedica alla ricerca, alla sperimentazione ed alla promozione dell'approccio di Paulo Freire in Italia e all'estero e risponde alla campagna lanciata dalla “Rete Nazionale Freire-Boal" per esprimere solidarietà all'Istituto brasiliano Paulo Freire e riaffermare anche oggi in Italia il valore di un'educazione consapevole alla libertà, alla responsabilità ed alla partecipazione già nella scuola e sin dall'infanzia.
Appuntamento al Cinema Vekkio di Corneliano D'Alba (CN) domenica 27 gennaio alle ore 16,30.
La partecipazione all'incontro è gratuita e si concluderà con un momento di apericena (prenotazioni al 328-3117365 entro il 24 gennaio).