Il Tar del Lazio ha bocciato il ricorso contro il decreto interministeriale che vieta su tutto il territorio nazionale la semina di mais Mon810, l’unica varietà geneticamente modificata di cui oggi è ammessa la semina nell’Unione Europea. Una sentenza importante che, oltre a ribadire il divieto, accoglie le istanze di tre ministeri e moltissime associazioni di categoria, ambientaliste, culturali, e soprattutto della stragrande maggioranza degli italiani che non vogliono gli Ogm.
Risultato frutto di una grande mobilitazione che ha coinvolto ogni angolo della nostra penisola. «Per quest’anno l’agricoltura italiana rimane libera da Ogm. Le nostre colture non correranno il rischio di contaminazioni e anche il settore del biologico può tirare un sospiro di sollievo. Ma attenzione, bisogna che il Governo intervenga al più presto perché il decreto in questione, risalente a luglio 2013, per la semina del 2015 non sarà più valido. Ci aspettiamo anche un chiarimento sul tema delle sanzioni per chi dovesse violare il divieto sancito dal decreto in oggetto. Il Governo italiano ha ora una splendida occasione che va oltre i confini della nostra penisola: durante il nostro semestre di presidenza dell’UE deve andare in porto la modifica della direttiva per consentire – senza vincoli e trappole – il libero arbitrio agli stati membri in tema di Ogm» dichiara Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia.