Degrado per incuria di vari resti archeologici nel concentrico di Alba

A cura della Sezione di Alba, Langhe e Roero di Italia Nostra.

In base a  quanto segnalato in un articolo giornalistico nella “Gazzetta d’Alba” n. 28 del 9/7/2024 e ad alcune verifiche in loco, la Sezione di Alba, Langhe e Roero di Italia Nostra notifica alla Soprintendenza, all'amministrazione comunale di Alba e alla Direzione del Museo Civico "F. Eusebio" di Alba i casi di evidenti situazioni d’incuria degradante in cui versano considerevoli resti archeologici d’età romana nel concentrico di Alba...

In effetti la mancanza di idonea manutenzione oppure certa inciviltà di varie persone ne pregiudicano la visibilità o la corretta conservazione.
I casi segnalati sono relativi a:

    - resti del recinto funerario della necropoli d’età romana in località San Cassiano, prospiciente corso Barolo;
    
    - resti murari del tempio romano in piazza Pertinace;
    
    - scarsa manutenzione e necessità di protezione del rudere della cinta romana d’Alba Pompeia in piazza Monsignor Grassi.

Se è pur vero che le rispettive competenze tra Soprintendenza statale e Comune di Alba vadano chiaramente espresse anche in termini operativi, si prende atto positivamente che si stia lavorando per la realizzazione entro la fine dell’anno di nuovi pannelli informativi.
Tuttavia desta preoccupazione una delibera per la riqualificazione della notevole area archeologica in piazza Pertinace, con una spesa prevista di € 32.500. In quell’ambito sarebbe pure prefigurata la risistemazione della pavimentazione che copre parzialmente le residue strutture murarie del tempio d’età romana, ma anche la sostituzione delle attuali lastre di vetro «con delle lamiere in ferro, pietra di luserna e ciottoli di fiume».

Il risultato di tale operazione sarebbe l’impossibilità di osservare dalla piazza l’insieme delle residuali strutture antiche del tempio, pregiudicandone la fruizione almeno visiva. Pertanto questa Sezione di Italia Nostra rispettosamente chiede agli Enti la parziale revisione della delibera suddetta, evitando di impedire l’osservazione sostituendo negativamente le attuali lastre di vetro.

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