A cura della Sezione di Alba, Langhe e Roero di Italia Nostra.
Abbiamo recentemente appreso da organi di stampa e da un relativo comunicato dell’associazione “Canale Ecologia” del 3 ottobre scorso che è in corso la procedura per la realizzazione di un nuovo centro commerciale in prossimità al concentrico canalese. Tale considerevole operazione edilizia deriva da quanto consente una variante al P.R.G.C. di Canale del 2018. Questa prefigurazione prevede l’occupazione volumetrica di circa 3.500 mq., a cui vanno aggiunti gli impegni per nuovi percorsi stradali, per piazzuole di parcheggio ed altri servizi. Trattandosi di un’ingente volumetria e dell’invasivo sfruttamento di terreno attualmente libero, questa Sezione albese di Italia Nostra notifica le seguenti osservazioni a tale progettazione urbanistica...
Oltre alle relative preoccupazioni per l’effetto “congestionante” di un’ingente struttura commerciale nei confronti della viabilità urbana ed extra-urbana, non si sottovalutino gli effetti negativi sul livello attuale dell’andamento socio-economico dei vari esercizi di rivendita di prodotti diversi e dei negozi in attività nel concentrico e nelle vicinanze. Inoltre, nell’ambito canalese già sono presenti ben tre supermercati. Anche l’accessibilità pedonale e veicolare dal centro storico presenta serie difficoltà, considerando che la nuova struttura commerciale risulta ubicata al di là di vie di comunicazione molto trafficate.
Purtroppo non è stata portata avanti la proposta di realizzare in quell’area, dopo la necessaria acquisizione da parte del Comune di Canale, un parco urbano di notevole interesse per i cittadini e perciò della correlata creazione di un ampio “polmone verde” a servizio della collettività nonché per un certo riequilibrio climatico nella zona. Invece di tutto ciò, si otterrà l’impermeabilizzazione in cemento ed asfalto di buona parte dei terreni ora liberi con stima di circa 10.000 mq. sui complessivi 15.000 mq. circa.
Pur tenendo in debito conto che il Comune di Canale e l’ARPA regionale hanno chiesto diverse misure compensative (creazione di spazi alberati, utilizzo di pareti verdi, vasche di laminazione, parcheggi drenanti), senz’altro condivisibili, Italia Nostra ritiene tali accorgimenti, se attuati, non ottimali per raggiungere un effettivo riequilibrio ambientale. Inoltre chiede che i residui 5.000 mq. circa non impegnati siano destinati, con il concorso degli Enti locali, alla realizzazione di un parco urbano mettendo a dimora alberi d’alto fusto di specie autoctone, con attrezzature per la sosta e lo svago d’accesso libero dei cittadini.