Nel saluzzese l'ospitalità dei migranti è un problema ancora non risolto

Lettera di protesta inviata da un gruppo di cittadini cuneesi alla redazione della testata televisiva TGR Piemonte per protestare in merito al modo nel quale è stata fornita l’informazione sui migranti stagionali presenti sul territorio del saluzzese, nella edizione delle 19,30 dello scorso 18 luglio.

Spettabile redazione TGR Piemonte, nella edizione delle 19,30 del 18 luglio scorso del vostro telegiornale, dapprima nei titoli, il conduttore in studio Gabriele Russo e poi la giornalista Caterina Cannavà nella prima parte del servizio, hanno asserito con non poca enfasi che tutti i problemi relativi alle persone migranti impiegate nella raccolta frutta nel saluzzese sono stati risolti. Salvo poi procedere con l’intervista al responsabile Caritas locale il quale, pur riconoscendo i passi fatti, affermava con convinzione che spesso ci si limita a tante parole e pochi fatti e riconosceva che manca praticamente tutto quanto serve a queste persone...

Inoltre il cuoco della mensa affermava che, dati gli aumenti dei costi, si trovava in difficoltà a fornire la carne ai pasti.
Infine anche il rappresentante di Coldiretti lamentava che i produttori non possono permettersi ulteriori spese dati i prezzi imposti dal mercato.
Ci chiediamo: dove sono i riscontri alle enfatiche affermazioni iniziali?

Pensiamo che sarebbe opportuno che almeno riprendeste il discorso citando la fonte che vi ha fornito i dati secondo i quali il 90% dei 9.000 migranti presenti sul territorio (cioè ben 8.100) sono ospitati in strutture dei comuni o dei datori di lavoro.
Vi chiediamo, in quanto servizio pubblico, di informarci su quanti realmente dormono all’aperto in condizioni degradanti, pur precisando che se anche fossero poche decine di persone, per noi sarebbero appunto troppe. Di riportare ad esempio il dato di quanti sono i comuni virtuosi che aderiscono al progetto accoglienza sul totale di quelli interessati dalla raccolta frutta: a noi risulterebbero appena 10 su almeno 40! Di riferire la percentuale dei datori di lavoro che versano ai comuni gli importi per l’accoglienza in strutture pubbliche, forse sotto il 20%. Oppure ancora di informare sul numero di giornate lavorative che vengono regolarmente dichiarate e pagate rispetto a quelle prestate.
Riteniamo tutto questo un dovere del giornalismo, ancor più se pubblico.

Mentre attendiamo questo vostro, a nostro avviso dovuto, nuovo impegno, noi, cittadini Cuneesi, diffonderemo ai media locali ed alla rete di Movimenti ed Associazioni questa nostra protesta e cercheremo il maggior coinvolgimento possibile non solo per ottenere una informazione corretta ma anche per provare a cambiare il modo col quale vengono accolte tante persone indispensabili alla agricoltura e quindi anche alla produzione del cibo che arriva sulle tavole di tutti i cittadini.

Fulvio Baralis, Marina Berro, Mariella Cattero, Oreste Delfino, Marilena Donadio, Lorenzo Gandini, Grazia Gerbaudo, Franco Giordano, Andreana Giubergia, Germano Modena, Norma Moszkowki.

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