TAR Piemonte respinge il ricorso contro la nuova cementificazione a Cuneo

Il Tar, che non entra nel merito delle scelte ma valuta l’aspetto formale delle procedure, nell'udienza del 10 gennaio 2023, ha dichiarato infondato il ricorso (che, quindi, è stato respinto) ed ha condannato le associazioni ambientaliste al pagamento delle spese di lite: 3.000 € al Comune di Cuneo; 2.000 € alla società Porta Rossa s.p.a. (una delle imprese costruttrici) e 2.000 € a Ceetrus Italy s.p.a, più gli oneri accessori per un totale di oltre 10.000 €...

Nel febbraio 2022 il Comune di Cuneo ha approvato una variante parziale al PRGC (Piano regolatore generale) in cui, insieme ad una cinquantina di altri interventi, si rendono edificabili due vaste aree: una a San Rocco Castagneretta dove esisteva un deposito Enel, l’altra nell’Oltre Gesso attorno all’area commerciale ex Auchan. Qui sorgerà un nuovo polo sportivo privato con palestre, negozi, impianti sportivi.
Contro le nuove previsioni del PRGC è stato presentato ricorso al TAR Piemonte da Pro Natura, Legambiente e Italia Nostra unicamente per salvare da una inutile ed assurda cementificazione altri terreni. Inutile perché già esistono aree destinate alle attività sportive, assurda perché il consumo di suolo non è più ammissibile, né sostenibile per nessuna ragione. La salvaguardia del suolo viene continuamente richiamata, ma puntualmente disattesa.
Non essendoci, però, una legge che tutela il suolo (da anni le proposte di legge giacciono presso il Parlamento che finora non le ha mai discusse), si è dovuti ricorrere ad aspetti tecnici e procedurali per cercare di giustificare la bontà del ricorso e sperare di salvare queste superfici.

Quali i principali argomenti del ricorso?

1) Il procedimento non è stato sottoposto dal Comune alla V.A.S. (Valutazione ambientale strategica) nonostante il parere dell’Arpa che raccomandava questa verifica per l’impatto sulla matrice suolo, per l’incremento di traffico veicolare e per la presenza, nell’area ex Enel, di possibili sostanze inquinanti (policlorobifenili) derivati dalle attività dell’Enel, e, nella zona Auchan, da un vicino impianto di lavorazione dell’idrogeno. Il TAR ha dato ragione al Comune perché non sono presenti “influenze ambientali tali da richiedere la valutazione”.

2) Sul consumo di suolo il TAR accetta le considerazioni del Comune che giustifica la scomparsa di oltre 72.000 mq con il ritorno a terreni agricoli di altre aree che nell’attuale PRG potevano essere urbanizzate, ma che, al momento, sono campi coltivati, affermando che tutto sommato si tratta di un minimo consumo di suolo. Peccato che minimi consumi di suolo avvengono in tutta Italia, portando ad una media di 19 ettari al giorno, il valore più alto negli ultimi dieci anni, come dichiarato dall’ISPRA nella relazione 2022, riferita ai dati del 2021, con una velocità di consumo del suolo che supera i 2 metri quadrati al secondo. Dice l’ISPRA “il consumo di suolo torna a crescere e nel 2021 sfiora i 70 km2 di nuove coperture artificiali in un solo anno”.

3) Per quanto riguarda l’incremento di traffico veicolare creato dal nuovo centro sportivo (problema segnalato dalla Provincia), il TAR afferma che questa analisi non va fatta in sede di programmazione del territorio, ma successivamente quando verranno autorizzati gli interventi edilizi.

4) Secondo le associazioni ambientaliste le modifiche al PRG non potevano essere effettuate con una variante parziale, quella adottata dal Comune, ma con una variante strutturale, dato il peso dell’intervento di trasformazione del territorio. Il Tar ha dato ragione al Comune.
    
Prendiamo atto delle decisioni del TAR. Ci rammarica dover constatare che ancora nel 2023 l’idea di progresso sia avere sempre più strade, sempre più capannoni, sempre più cemento. Saranno i posteri a giudicare la bontà del nostro operato, se ne avranno la possibilità.

Bruno Piacenza – presidente Legambiente Cuneo
Domenico Sanino – presidente Pro Natura Cuneo
Alberto Collidà – presidente Italia Nostra Cuneo

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