A cura del Direttivo dell’Osservatorio per la tutela del Paesaggio di Langhe e Roero.
L’Osservatorio per la Tutela del Paesaggio di Langa e Roero ha preso visione del documento del Ministero per la Transizione Ecologica (MiTE) recapitato il 2 Agosto al Concessionario: consiste nella Richiesta di Integrazioni allo Studio di Impatto Ambientale (SIA) presentato da quest’ultimo in merito al progetto del “nuovo tracciato in esterno” del Lotto 2.6.a Roddi-Diga Enel.
Il documento è, a giudizio dell’Osservatorio, un documento importante, redatto con cura, in alcuni punti di grande dettaglio, che accoglie le più importanti Osservazioni giunte al MiTE, nello scorso Dicembre, da parte degli Enti e dei soggetti interessati all’opera, in primis la Regione Piemonte, i cui funzionari hanno avanzato Prescrizioni e Raccomandazioni di grande interesse, nonché dello scrivente Osservatorio...
In particolare è stato di nostra grande soddisfazione vedere accolta la richiesta di uno studio comparato delle “alternative progettuali alle opere prese in esame” (quella in esterno, tutto da progettare e approvare, a confronto con il tunnel, già approvato dal 2015 ed immediatamente cantierabile), tra le quali l’Alternativa “Zero”, come prescritto dalle norme italiane e dai migliori standard europei. Come pure, ad esempio, la prescrizione di identificare gli accorgimenti per non pregiudicare le possibilità di fruizione “lenta” del territorio (piste ciclo-pedonali) ovvero per garantire un alto livello qualitativo dei manufatti ed il loro miglior inserimento paesaggistico.
A questo punto tocca ai tecnici del Concessionario fare un lavoro di non poco conto per rivedere lo SIA alla luce delle Prescrizioni e Raccomandazioni ricevute.
Riteniamo quindi positivo l’impegno assunto pubblicamente dal Concessionario di presentare la versione aggiornata del SIA entro la fine di settembre/ottobre: obiettivo che valutiamo realistico in quanto il concessionario da ben otto mesi ha note le Osservazioni presentate dai vari Enti, come d’altro canto gli è pervenuta fin dallo scorso Marzo la richiesta formale di far eseguire lo studio comparativo tra le varie soluzioni da un ente terzo.
Siamo lieti di leggere che il Presidente della Regione Cirio abbia cambiato opinione in merito alla richiesta dell’Osservatorio per uno studio comparativo delle alternative possibili, giudicandolo positivo: forse ne dà già per scontato il risultato, come già fece con l’Heritage Impact Assessment (HIA) (studio che deve analizzare l’impatto della soluzione in esterno sulla zona Unesco) che ora il Ministero reclama per conto dell’Unesco di Parigi (da noi sollecitato al riguardo).
Sempre il Presidente Cirio pare abbia cambiato atteggiamento nei confronti dell’Osservatorio suggerendo che: “sarebbe molto più utile se utilizzassero le loro energie per dare un contributo positivo e rendere l’opera migliore possibile”: sono anni che auspichiamo di partecipare alle riunioni dei vari Comitati per dare il nostro contributo. Abbiamo organizzato incontri pubblici di approfondimento cui l’amministrazione regionale, benché invitata, non ha mai partecipato.
Vogliamo tuttavia accogliere l’invito del Presidente alla collaborazione.
Il concessionario ha più volte dichiarato che intende dimezzare il tempo previsto per la realizzazione del lotto 2.6.a, cioè da 30 a 15 mesi: questo gli permetterebbe di recuperare il tempo necessario per ottenere tutte le autorizzazioni e completare l’opera secondo il cronoprogramma approvato, ossia fine 2024. Al contempo dichiara che i lavori per il lotto 2.6.a devono poter iniziare appena termineranno quelli relativi al lotto 2.6.b (previsti per fine 2022) per non dover smobilitare il cantiere: secondo questa nuova ipotesi l’autostrada sarebbe integralmente operativa fin dal Marzo 2024. E’ del tutto evidente che i due ragionamenti non sono tra loro congruenti.
Avvolto nella nebbia è pure la questione del Lotto 2.5 (adeguamento della tangenziale di Alba): il processo autorizzativo sarebbe potuto iniziare il 6 marzo 2021, doveva durare 11 mesi, e 22 erano i mesi ipotizzati per i lavori, con l’obiettivo di terminare a Dicembre del 2023. I passaggi autorizzativi sono gli sempre stessi ma nessuna comunicazione ufficiale né alcun documento è stato pubblicato al riguardo. Il tempo passa e potremmo alla fine scoprire che questi lavori, che non erano sul cammino critico, sono diventati condizionanti per la messa in servizio dell’Autostrada.
Ci permettiamo quindi di avanzare 3 proposte precise e, a nostro giudizio, risolutive dei problemi insorti negli ultimi tempi:
1. La Regione Piemonte, per tramite della Direzione Generale per la Vigilanza sui Contratti Concessori Autostradali (DGVCCA) del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile (MIMS), richieda al Concessionario di aggiornare il cronoprogramma relativo alla realizzazione del Lotto 2.6.a e del Lotto 2.5 (adeguamento della tangenziale), dal momento che quel documento contrattuale è largamente superato dagli accadimenti successivi. Con lo scopo di avere ben chiari i tempi necessari per il completamento delle opere, evitare continue polemiche e reciproche accuse tra i vari Enti per i ritardi che si dovessero ancora verificare, nonché consentire agli Enti locali di programmare i propri interventi sulla viabilità locale. La Regione Piemonte renda pubblico l’aggiornamento del cronoprogramma in tempi brevi;
2. La Regione Piemonte, sempre in accordo con DGVCCA, valuti concretamente la possibilità di rendere gratuito il tratto di Autostrada tra Cherasco e Castagnito per coloro che si muovono al suo interno, allo scopo di deviare quanto più possibile il traffico dalla viabilità locale all’Autostrada e fornire una soluzione realistica anche al problema del divieto di transito in autostrada dei mezzi agricoli, che, a questo punto, potrebbero percorrere le provinciali senza creare troppi disservizi;
3. La Regione Piemonte si impegni a presentare pubblicamente, appena saranno completati, lo studio comparativo e l’HIA del lotto 2.6.a.
Riteniamo di sicuro interesse per i cittadini sapere cosa pensano di queste nostre proposte il Presidente della Regione Cirio e l’assessore Gabusi.