Un nuovo cortocircuito neuronale pare avere assalito la quieta esistenza della ricca Langa del Barolo: il flusso turistico continua a crescere (notizia certamente positiva) e i Sindaci dei Comuni di Langa e Barolo avvertono i danni ambientali incombenti tanto da commissionare lo studio di un progetto di fattibilità per un servizio di navette elettriche che colleghi i borghi e tenga lontano le masse infinite di auto private. Pare l'invito e il suggerimento alle frotte di turisti a lasciare l'auto e imparare a conoscere la Langa a piedi o in bike. Ma non è esattamente così; infatti ecco che a Barolo oltre 300 nuovi posti auto troveranno dimora in due differenti angoli del paese, là dove oggi c'è un (ex) campo sportivo, ai piedi dei Cannubi, accanto al cimitero, in parte finanziati dalla Regione come “a servizio del castello". A farne le spese i residui di resistente verde...
L'invito, in questo modo, diviene assai più “annacquato” (e in una terra di nobile vino, lascia perlomeno sorpresi): “oh, turisti: venite a scoprirci in auto, ma fermatevi alle porte dei nostri borghi”... Cambia molto?
Non cambia molto. E rende poco comprensibile a amara anche la conclusione di una lunga querelle che a Barolo è costata discussioni feroci e prese di posizione critiche e vede già ora il disboscamento dell’ampio spazio verde dello storico campo sportivo con i suoi alberi d'alto fusto.
Marta Rinaldi, figlia del leggendario “Citrico”, ha così commentato le decisioni adottate dall'amministrazione comunale di Barolo: «A inizio maggio il Comune ci ha espropriati di una congrua parte di terreno facente parte del corpo della nostra azienda. Una zona da sempre verde alberata con noci e nocciole e con preziose piante di salice, utilizzate per la legatura delle nostre viti. Il Comune si prende questi 2.700 metri facendo addirittura ricorso alla Corte d’Appello di Torino per contestare la cifra di indennità di esproprio stabilita dalla Commissione Provinciale Espropri. Ma non è tanto la perdita del terreno che ferisce, bensì sapere che il verde verrà sostituito da automobili (forse più di cento), che contro ogni programmazione urbanistica e buonsenso dell’era moderna, verranno fatte comodamente transitare nel paese e piazzate all’ingresso del bosco. Ma non finisce qui: le ruspe sono già pronte ad agire anche nell’area verde principale del paese, all’ingresso di Barolo, dove è in progetto un ulteriore parcheggio».
Marta Rinaldi ha anche riproposto alcuni vecchi interrogativi, per i quali sarebbe davvero necessaria una riflessione di tutte le comunità locali:
- quale mentalità ha l’ambizione di lasciare alle generazioni future posti auto, invece che zone verdi, bucoliche, ombreggiate e verdi?
- tanti parcheggi.. e poi? Quanto e quale turismo può accogliere Barolo a livello di spazio, cantine, alberghi e ristoranti? Dove risiedono la programmazione culturale, gli eventi, lo sviluppo coerente ai nostri caratteri agricoli ed enoici?
Domande che dovrebbero stimolare un sereno confronto di idee. Ma Roberto Passone, presidente dell'Unione di Comuni Colline di Langa e Barolo e Sindaco di Novello, le sue autorevoli certezze le ha già esplicitate: «costruiremo altri parcheggi». I fondi del PNRR, evidentemente, non si sono ancora esauriti...
Alessandro Mortarino