Nuovi soci per la strada di collegamento tra Alba e Cortemilia

di Alessandro Mortarino.

Nell'ottobre dello scorso anno il Comitato «Una strada per le Langhe» aveva presentato ufficialmente un progetto particolarmente impattante sul territorio: una nuova strada di collegamento viario tra Alba, Cortemilia e la Liguria. Un progetto che il mondo ambientalista aveva salutato con preoccupazione ma anche con qualche minimizzazione, ritenendo che le sue dimensioni fossero talmente sproporzionate - in un'era di ricerca di sostenibilità e di transizione ecologica declamata - da apparire quasi come un desiderio da "grandeur": una galleria tra Cortemilia, Torre Bormida e Bosia lunga 2 chilometri, un tunnel di 800 metri tra località Campetto e Borgomale e uno tra Borgomale e località Ponte Mabucco di 1 chilometro e mezzo, oltre a diversi miglioramenti viari sulla provinciale 429 Cortemilia-Alba. Per un investimento pubblico attorno ai 160 milioni di euro...

Ma questi nostri tempi, ormai lo sappiamo, vivono di contraddizioni esagerate e anche i progetti più clamorosi finiscono non nel cestino, come dovrebbe, ma si autoalimentano di illusioni, speranze, contributi tecnici e promesse finanziarie. Tanto da non spegnersi nel lampo di un annuncio ma, al contrario, prendere forma e trasformarsi in minaccia.

E' di questi giorni, infatti, la notizia che i soci del Comitato «Una strada per le Langhe» sono cresciuti: alla ventina di promotori (tra cui i Comuni di Alba, Albaretto della Torre, Camerana, Castelletto Uzzone, Castino, Cortemilia, Cravanzana, Prunetto, Serravalle Langhe, Somano, Torre Bormida) si sono ora aggiunti anche Bosia, Borgomale e Benevello. La "squadra" non è ancora al completo, ma la formazione pare rilevante e non permette più distrazioni: questo progetto va ora valutato seriamente e, dati gli "accessori" viari previsti, contrastato con vigore.

L'iniziativa viene illustrata come determinante per togliere dall’isolamento il territorio e portare nuova linfa al settore economico. In particolare, il progetto (costato già 75mila euro per il suo studio di fattibilità) vorrebbe canalizzare il traffico lento e pesante per lasciare l’attuale tratta, ricca di scorci panoramici, alla fruizione turistica. La nuova strada, ovviamente, viene ritenuta strategica anche per collegare le Langhe alla Liguria e al porto di Vado Ligure, meta fondamentale per lo smistamento delle merci.

La logistica, anche in questo caso, assume dunque un ruolo egemonico in linea con quanto sta accadendo un po' in tutta Italia, dove gli hub, centri di magazzinaggio sempre più faraonici, rappresentano la chimera del futuro.
Langhe e Valle Bormida sembrano, così, non credere in sè stesse: anziché valorizzare le caratteristiche dei loro territori, immaginano un futuro anonimo, di asfalto e gallerie.
La rapidità immaginata come strumento unico.

E' bene far risuonare un'idea di futuro alternativa, prima che il grigio prevalga...

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Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino