Autostrada AT/CN: un progetto che prima deve essere mostrato

A cura del Direttivo dell’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero.

Siamo indignati dalla politica locale che esulta per il prossimo avvio di un’opera che non avremo prima di 5 anni, mentre non si cura minimamente né di come verrà fatta né dei disastri che produrrà al territorio Unesco di Langhe e Roero È ora di mobilitarci senza tentennamenti. Le istituzioni locali non ci ascoltano e non ci rappresentano, sono in larga parte interessate a difendere i propri interessi corporativi, anziché promuovere il raggiungimento del bene comune del nostro territorio...

Gli ultimi tre Governi, anziché contrastare la prepotenza e le inadempienze del concessionario Gavio, gli hanno promesso un sacco di soldi. Questo ha consentito al Governo in carica di arrivare prossimamente alla firma del cross-financing che riconoscerà a Gavio tutto quanto ha chiesto: ossia 1.233 milioni di euro come valore di subentro per l’A4 ToMi e la A33 AtCn, impegnandolo a terminare l’incompiuta entro i prossimi 5 anni.

Turiamoci il naso sui soldi elargiti, ma non tolleriamo che termini l’opera come fa comodo a lui!!
Questo per noi è inaccettabile e lo dovrebbe essere anche per quel lungo elenco di amministratori che si dichiarano “tutti vincitori” alla notizia scontata che a Settembre verranno avviati i lavori preliminari del tronco B del lotto 2.6. Intanto non si ha la certezza della eliminazione della discarica e del casello, né c’è la minima idea di cosa Gavio progetti di fare nel tronco A: a loro non interessa che cosa intenda realizzare, quanto suolo agricolo voglia distruggere, se progetti di costruire mega viadotti sulla testa degli abitanti di Verduno e di La Morra, territori della buffer zone Unesco: basta che completi l’autostrada a qualunque costo, senza se e senza ma.

A parole siamo stati rassicurati che il tema discarica è definitivamente chiuso e che il pedaggio per l’Ospedale sarà evitato, ma non ci basta nel modo più assoluto.

Il tronco B del lotto 2.6 (Roddi-Verduno) presenta ancora due problemi: il casello Alba-Ovest che consuma circa 20 ettari di suolo fertile e l’autostrada al posto della Superstrada.
Così si realizzerebbe un nastro di asfalto che non farebbe che consumare altro suolo, impattare ambientalmente e generare costi aggiuntivi.

Il tronco A dello stesso lotto (da Verduno al moncone di Cherasco), su cui si tace, deve essere riprogettato totalmente: chiediamo che ciò avvenga solo dopo un serio coinvolgimento degli amministratori locali e della società civile che noi intendiamo rappresentare.
Il Presidente Cirio ha dichiarato recentemente che “il territorio avrà tutto il tempo per esprimere le sue valutazioni” e a noi ha promesso pubblicamente il 18 Giugno al Castello di Grinzane che avrebbe organizzato un incontro con i tecnici di Gavio per un confronto civile tra noi dell’Osservatorio ed i nostri esperti: sono quasi passati due mesi e, nonostante i nostri numerosi solleciti, al momento non abbiamo avuto risposte.

Come rappresentanti della società civile abbiamo il diritto di conoscere il progetto esecutivo dell’opera nei particolari e di ottenere che questo risulti conforme alle seguenti esigenze del territorio:

- raggiungere agevolmente il nuovo Ospedale Alba-Bra a Verduno, senza pagare pedaggio, da tutto il territorio della ASL CN2: pertanto il tracciato da Castagnito a Cherasco (lotti 2.5, 2.6 e 2.7 parziale) deve essere classificato SUPERSTRADA (Km6,2+8,8+4=Km19,00 in totale) e realizzato con i relativi standards esecutivi;

- in conseguenza al punto precedente occorre: a) eliminare i caselli di Roddi/Alba-Ovest e Cherasco, adattandoli a semplici svincoli per la viabilità ordinaria; b) cancellare la Discarica di Roddi;

- ridurre al minimo possibile l’impatto ambientale nel lotto 2.6-tronco A, realizzando il tunnel a 1 canna sotto il pendio di Verduno-zona Ospedale. Tutto il lotto 2.6 è in area buffer-UNESCO;

- realizzare, in territorio di Cherasco, accessi adeguati alla Superstrada sia provenendo da Bra e Comuni a Nord, sia da Cherasco e Comuni a Sud, con percorso senza pedaggio;

- mettere in esecuzione contemporaneamente tutte le opere complementari già elencate e concordate ufficialmente in precedenza;

- rendere ufficiale il Comitato Tecnico di monitoraggio dell’Autostrada, già attivato in passato, composto da tutti i soggetti interessati, compresa una adeguata partecipazione della cittadinanza del territorio (rappresentata da Associazioni e Comitati di Langhe, Roero, Bra e Alba).

Solo così potremo dopo 30 anni godere di una struttura di reale servizio al territorio che non sia un ennesimo attentato alla qualità del paesaggio, quello che ci è stato tramandato e che è diventato una importante risorsa economica, invidiata e redditizia. Inoltre questa viabilità non deve costarci per utilizzarla, perché siamo convinti che la prosperità, che abbiamo realizzato qui con il nostro lavoro, abbia già giovato, oltre a noi, anche all’intera comunità nazionale: questo territorio ha già dato, ma non vuole regali, pretende attenzione alle sue reali esigenze.

Sappiamo esattamente quello che ci serve: non di certo un nastro di asfalto recintato, su cui transitare veloci senza guardare ai lati, partendo da lontano per arrivare lontano, ma un percorso tecnicamente sicuro, da iniziare e finire dove serve a noi cittadini, senza costi aggiuntivi. Serve una viabilità per raggiungere con sicurezza e tempi accettabili il luogo di lavoro, l’Ospedale, i centri abitati, le scuole: in ambito locale e non solo a lunga percorrenza.
Tutto questo non deve essere a spese del paesaggio di Langhe e Roero, soprattutto adesso che è certificato come un patrimonio prezioso, da tenere con cura.

Caro Presidente Cirio, cari Sindaci, state al nostro fianco, entriamo subito insieme nel merito del progetto: lo sviluppo sostenibile del nostro territorio è una vostra responsabilità.

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