Salviamo i castagni secolari delle rocche del Roero!

a cura di Canale Ecologia.

In presenza di una devastante crisi climatica servono atti concreti: piantare alberi e salvaguardare boschi già esistenti diventa la condizione necessaria di chi non vuole chiudere gli occhi e ritiene di contribuire a salvare il pianeta, invertendo l’attuale rotta di errati comportamenti umani. Nell’Oasi di San Nicolao, tra Canale, Montà e Cisterna d’Asti, sono presenti notevoli e numerosi esemplari di castagno secolari che versano in condizioni di notevole degrado, e rischiano di soccombere, mancando attualmente un ritorno economico legato alla coltura del castagno...

Questi castagni mantengono però tutta la loro valenza ambientale e contribuiscono in modo attivo a mantenere la biodiversità dell’area. Non da ultimo, permettono la produzione di un miele specifico con i loro fiori, e da qui, a catena, l’impollinazione delle fioriture per un vasto raggio circostante da parte delle api stesse.

Per questi motivi Canale Ecologia lancia la campagna: “Salviamo i castagni delle Rocche – giganti secolari del Roero”.

Gli esemplari oggetto della campagna sono circa un centinaio, in parte presenti su particelle di terreni che con tale campagna si intende acquistare (vedi cartina); per la restante parte sono in atto fruttuosi e positivi contatti con i proprietari dei terreni su cui insistono, per una collaborazione comune alla loro manutenzione.

PERCHE' UNA CAMPAGNA PER SALVARE I CASTAGNI SECOLARI?

Perché sarà sempre più difficile osservare in natura alberi secolari: è un dato di fatto che i grandi alberi, silenziosamente, stiano scomparendo. Troppe condizioni avverse mutilano la possibilità di ricambio e avvicendamento. L’inquinamento complessivo di suoli e atmosfera, la sempre maggiore trasformazione di aree boscate che diventano colture agricole più immediatamente redditizie (vedi viti e noccioli), l’assalto esterno di elementi patogeni negativi indotti dalla globalizzazione (cinipide del castagno), rendono problematica la loro sopravvivenza, minacciata per buon peso anche dalle motoseghe.

La scomparsa di questi giganti arborei di varietà autoctona rappresenterebbe una perdita di biodiversità e di identità colturale/culturale grave per tutti. Non si tratta, infatti, come molti purtroppo ritengono, di semplici e inerti ammassi di legno e foglie, ma si tratta al contrario di organismi autotrofi infinitamente complessi e preziosi, auto-organizzati e autoregolati, percorsi da una possente e antica corrente di vita. Vecchi giganti che resistono, svolgendo incessantemente funzioni bioecologiche cruciali, esprimendo bellezza, armonia e memoria.

Questi monumenti botanici costituiscono inoltre grandi strutture fotosintetiche che liberano ossigeno trasformando la CO2, ed è questa la funzione oggi maggiormente utile. Svolgono un ruolo fondamentale nella pedogenesi (cioè tutelano l’assetto complessivo del suolo prevenendone l’erosione), permettono simbiosi e cooperazione mutualistica con batteri, funghi, animali e danno rifugio e alimento ad una sterminata varietà di invertebrati e vertebrati, (di cui spesso costituiscono l’ecosistema primario di appartenenza).

I monumenti vegetali che da tempi immemorabili vivono e respirano dentro il bosco (e qui è giusto inserire le ceppaie, che se pur soggette a tagli periodici mantengono un ceppo pluricentenario), dovrebbero essere considerati come piloni o cappelle campestri a cui siamo affezionati per il valore storico-artistico. Le piante, oltre a rappresentare uno scrigno di memoria di lontani eventi, sono a tutti gli effetti una struttura vivente che svolge funzioni ecobiologiche indispensabili. Ed è proprio dagli ultimi studi scientifici che emerge la grande sensibilità sensoriale ed esistenziale del mondo delle piante, che hanno molto da insegnare all’uomo e al mondo animale, nella considerazione primaria che sulla terra, senza le piante, non vi sarebbe la vita neanche per l’uomo.

L’INIZIATIVA SALVIAMO I CASTAGNI DELLE ROCCHE - GIGANTI SECOLARI DEL ROERO, SI PONE QUINDI IL DUPLICE OBIETTIVO DI:

- salvaguardare i castagni che versano in cattiva salute collaborando con i proprietari ad un minimo di manutenzione necessaria.

- acquistare terreni con presenza di castagni e ceppaie per assicurarne una definitiva difesa.

Riguardo al primo obiettivo abbiamo riscontrato grande disponibilità alla collaborazione da parte dei proprietari della zona dei “castagnon” sopra al biotopo nella Valle delle Rocche. Ringraziamo pubblicamente per questa disponibilità. Il secondo obiettivo riguarda invece l’acquisto, con la disponibilità a vendere da parte dei proprietari, di 12 particelle di terreni per 26.988 metri quadrati. Un metro quadrato di questi terreni, tra acquisto e atti notarili viene a costare circa un euro al metro quadrato, costo alquanto modesto se pensiamo che nasconde un piccolo tesoro di humus, microrganismi e di sostanze vive. Uno degli obiettivi della campagna che durerà per tutto il 2020 sarà quindi la raccolta di circa 30.000 euro.

In questo momento di grave crisi climatica, acquistare nuovi terreni da destinare a oasi naturalistica è il miglior investimento possibile per noi e per le generazioni future.

Si può dare il proprio contributo in contanti telefonando al 3386786851 (Giovanni) o 3463278597 (Gino), o tramite bonifico bancario sul c/c intestato a Canale ecologia: IBAN IT41 Y085 3046 0600 0003 0160 665 con causale “donazione acquisto terreni”. I versamenti tracciabili (nel nostro caso bonifici e assegni) sono fiscalmente detraibili essendo l’Associazione una OdV.

La Campagna verrà lanciata ufficialmente domenica 8 dicembre alla Festa di San Nicolao. Ore 14 ritrovo a Casa Natura (Cisterna d'Asti).

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