a cura dell'Osservatorio per la tutela del Paesaggio di Langhe e Roero.
Condividiamo i documenti preparati dal Direttivo dell’Osservatorio come base delle discussioni che abbiamo voluto avviare sul futuro dell’Autostrada At/Cn con le autorità pubbliche dei territori interessati da questa importante viabilità. L’argomento “Autostrada Asti/Cuneo: situazione presente e prospettive per l’ultimazione” è stato presentato con una conferenza-stampa ai giornali il 21 ottobre presso Radio Alba. Noi del Direttivo pensiamo sia importante per chi ha a cuore il nostro territorio e conosce i suoi problemi, disporre di un documento che, senza pretese (se non la chiarezza e l’obiettività), sarà la base di incontri con le pubbliche autorità locali, regionali e nazionali, indetti per fare precisa informazione e per rimettere in movimento fino alla conclusione un’opera pubblica da troppo tempo non terminata. Saremo ben lieti di accogliere gli appunti, i suggerimenti e le opinioni che gli amici desiderassero farci pervenire, così come chiediamo, a chi è interessato ed ha opinioni da esprimere, di partecipare ai pubblici dibattiti che su questi argomenti saranno prossimamente organizzati ...
PREMESSA
Nel giugno 2017 è stato raggiunto l'accordo tra Governo Italiano, Unione Europea e Società Autostrada Asti-Cuneo s.p.a. per il completamento dei tronchi non ancora costruiti. La soluzione concordata ha riguardato la realizzazione del tronco 2.6 con sede stradale in superficie (ovvero senza il tunnel di Verduno) e l’esecuzione delle opere complementari al servizio del territorio, grazie al cross-financing con la suddetta Società Autostrada Asti- Cuneo s.p.a. e la SATAP, concessionaria della Milano-Torino.
Il tronco 2.6 denominato “Roddi-Diga Enel” di circa 9 km realizza il completamento del tratto autostradale da Alba a Cherasco, concludendo nella totalità il tracciato dell’Autostrada AT/CN (A33). Questo tronco al momento sospeso, viene ancora diviso in due tronchi parziali 2.6A (Verduno-Diga Enel) e 2.6B (Roddi-Verduno). Questi due sotto- tronchi per maggior comprensione saranno qui richiamati come tronco A (verso Bra), e tronco B (verso Alba). Attualmente è dichiarato realizzabile solo il tronco B verso Alba, che si sostiene mantenga il progetto originario, mentre occorre riprogettare il tronco A di collegamento con il tratto interrotto di Cherasco, individuando un nuovo tracciato in luogo della galleria di Verduno eliminata. Questo progetto attualmente non esiste.
L’ex Ministro Toninelli ha recentemente negoziato con la Società concessionaria un nuovo modello finanziario, esaminato dal CIPE il 1.8.2019 e basato “sull’aumento del prezzo di subentro”. Il nuovo modello sostituisce quello precedente dell’ex Ministro Delrio che prevedeva la “proroga della concessione” della To-Mi (A4): entrambi i modelli escludevano l’esecuzione della galleria di Verduno, ma solo quello Delrio ha ottenuto l’autorizzazione UE. Il progetto esecutivo attuale del tronco B prevede nel territorio di Roddi la costruzione del Casello autostradale Alba Ovest cui è connessa una superficie di circa 4,5 ettari (mq. 45.000) destinata a discarica per rifiuti speciali (circa mc. 150.000 di materiale litoide ossia pietrame e terriccio derivante dallo scavo della galleria ora superata). Pare legittimo chiedersi quali saranno ora i “rifiuti speciali”.
In Aprile 2019, in sede di Conferenza dei servizi Regionale, si deliberò la lista delle “opere complementari al tronco B” successivamente inviata al Governo per la negoziazione con la Società Autostrada AT/CN, così formulata:
- S.P. 7 tronco Roddi-Pollenzo: adeguamento del tracciato stradale dall’intersezione SP 3bis in Comune di Roddi sino al Ponte sul fiume Tanaro, su cui si innesta la strada diretta all’ospedale Alba - Bra; • Variante di Pollenzo : collegamento tra il Ponte sul Tanaro suddetto in Pollenzo e Via Nogaris nel Comune di Bra;
- Realizzazione del “Terzo ponte” sul Tanaro ad Alba ed opere di collegamento al medesimo;
- Realizzazione del collegamento tra via 25 aprile e via Rio Misureto in Alba, per convogliare il traffico, in particolare quello proveniente dalle Langhe attraverso la ex SS 29, sul “Terzo ponte” di Alba in direzione dell’autostrada AT/CN;
- Realizzazione di bretella di scorrimento veloce Sud-Ovest di Asti per collegare la SR10 in prossimità del casello autostradale di Asti con la SS231 in località Rocca Schivino
I GIORNALI LOCALI DELL’ULTIMO PERIODO RIPORTAVANO LE SEGUENTI NOTIZIE
- Il CIPE ha chiesto di tenere aggiornata l’Unione Europea sull’evoluzione della procedura. Al riguardo il Presidente Cirio ha affermato il 2 Agosto 2019 che: ....“non è necessaria alcuna autorizzazione preventiva”....della stessa Unione.
- .. “gli espropri nella parte albese sono praticamente completati”..
- Il via libera ai cantieri nel tronco B (Roddi-Verduno) di fatto darà avvio anche alla progettazione del percorso definitivo della parte di collegamento al moncone di Cherasco (tronco A Verduno-Diga Enel): qui serviranno anni per completare la procedura autorizzativa, iniziando dalla Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA).
- il Sindaco di Cuneo Borgna, dopo il suo incontro del 24.9.19 con il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli, dice che: “al ministero credevano che il nuovo piano finanziario potesse rientrare nel perimetro della vecchia autorizzazione di Bruxelles, ma hanno scoperto che non è così”.
- In piena crisi di governo il piano Toninelli è stato sottoposto all'Unione Europea: questi i fatti. Il Presidente Conte si è dimesso parlando al Senato il 20 Agosto. Il dossier per chiedere una nuova autorizzazione è stato inviato ufficialmente alla UE otto giorni dopo.
- La Commissione UE competente per il parere è in carica fino a fine Ottobre. Successivamente se ne insedierà una nuova, ma sarà ipotizzabile un periodo d'inerzia, dati i tempi
- È incomprensibile l’ostinazione sulla soluzione Toninelli, quando dal 26.4.2018 la stessa Commissione UE aveva approvato la soluzione Delrio, che permetteva di ultimare l’autostrada senza oneri per le casse dello
(fonti: La Stampa e Gazzetta d’Alba)
TUTTO CIÒ PREMESSO, VENGONO SPONTANEE LE SEGUENTI DOMANDE:
1. Serve o no una nuova autorizzazione dalla UE? È già stata veramente presentata la richiesta? Quanti mesi saranno necessari per ottenerla, considerato che la Commissione UE scadrà a fine Ottobre?
2. Il CIPE ha posto delle condizioni nella sua decisione del 1.8.2019? Quali? Cosa dice in particolare in merito alla riprogettazione del tronco A (Verduno-Diga Enel)?
3. La Società Autostrada AT/CN sta riprogettando il tronco A? Considerato che tra la fase di “progettazione preliminare” e quella di “apertura al traffico” vanno espletate altre 9 fasi intermedie (allegato 2) , quanti anni saranno necessari per il completamento? Che percorso ipotizza la medesima per il tronco A? Che impatti ambientali genera detto percorso?
4. Il MIT ha firmato o no un nuovo accordo di cross financing con la concessionaria? Se si, quali sono i dettagli operativi riguardanti i due tronchi A e B? Se no, come può questa dare corso ai lavori del tronco B senza un contratto firmato? Su quale base contrattuale la concessionaria ha proceduto a fare gli espropri? La lista delle “opere complementari” è stata recepita nel testo del nuovo accordo?
5. Se la galleria di Verduno non è più prevista e, di conseguenza, non essendoci materiale di risulta non è più necessaria la discarica, anche il tronco B va modificato. Siccome è noto che siano già stati effettuati gli espropri anche dei terreni della discarica, pare legittimo chiedersi quali saranno i “rifiuti speciali” che vi saranno stivati: si intende costruire comunque una discarica in territorio UNESCO, per conferire altri materiali inquinanti a favore di qualche speculazione privata?
6. Perché non si è tenuto conto del parere contrario alla discarica espresso dal Comune di Roddi con Delibera G. C. n. 57 del 13.10.2016, che confermava analogo parere contrario già espresso nella Conferenza dei Servizi per la V.I.A. il 07.2016?
7. Che senso avrebbe partire con l’esecuzione del tronco B, se non sono note le caratteristiche tecniche del tronco A, che va integralmente riprogettato, e quindi non conoscendo di conseguenza gli impatti che potrebbe avere anche sul tronco B?
8. Il progetto esecutivo del tronco B (Roddi-Verduno) prevede anche la costruzione del casello autostradale Alba Ovest. Su questo occorre approfondire: è necessario un casello autostradale (con annessa discarica) che, oltre ai costi connessi, comporta un eccessivo consumo di suolo agricolo fertile? Non è meglio prevedere un semplice svincolo stradale, con le relative rampe, a servizio degli utenti dell’Ospedale Alba-Bra di Verduno, esentandoli dal pedaggio? Il progetto originale prevedeva già lo svincolo gratuito nonostante il casello ?
9. Rimane sempre defilata la problematica riguardante il tronco 2.5 (Guarene- Roddi) della A33. Questo al momento utilizza e si identifica con la superstrada di Alba, fondamentale ed irrinunciabile per il traffico locale ma comunque non rispondente alla normativa europea sugli standards autostradali. Abbandonato il mitico progetto della galleria sotto il fiume Tanaro, non sarebbe logico continuare a definirlo una superstrada senza pedaggio da collegare al tronco 2.6 (Roddi-Diga Enel), realizzando anche questo con standards da superstrada? Si tenga conto che il tronco 2.5 in questione è attualmente classificato in «fase 2» (progetto definitivo), ben distante dalla «fase finale 11» (apertura al traffico), anche qui quanto tempo occorrerà ancora aspettare?
10. Siamo certi che la neo Ministra De Micheli intenda procedere secondo il modello Toninelli?
E cosa succederà se la UE non lo approverà? Si tornerà al progetto Delrio?
CONSIDERAZIONI FINALI
L’interminabile elenco di domande senza risposte certe e lo stato generale delle decisioni che devono ancora essere assunte denotano in primo luogo la superficialità con cui la classe politica nazionale e locale ha affrontato in passato, perseverando per di più nel presente, l’iter di realizzazione di questa infrastruttura fondamentale per il territorio provinciale, ma, ancora più rimarchevole risulta l’approssimata, fuorviante, talora errata, comunicazione trasmessa alla pubblica opinione. È sufficiente leggere i giornali degli ultimi sei mesi per avere conferma di quanto denunciato.
L’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero manifesta il suo totale disappunto per il grave ritardo nell’esecuzione del completamento autostradale che genera gravi disagi e danni in primis alla popolazione e all’economia locali e richiama l’attenzione alla delicatezza e specificità del territorio (patrimonio UNESCO) su cui insisterà l’opera, tenuto anche conto della prossima apertura del nuovo Ospedale Alba–Bra sulla collina di Verduno, per il quale sono previsti 2.7 milioni di accessi andata/ritorno per anno.
(da allegato G della “Convenzione per il collegamento autostradale AT-Cn” del 2007, pag. 69).
OBIETTIVI
L’Osservatorio promuoverà ogni possibile sforzo volto a:
- Costringere i responsabili politici ed amministrativi a livello nazionale, regionale e locale ad assumere rapidamente le decisioni necessarie per il completamento dell’opera secondo una progettazione ed una esecuzione corrette, rispettose dell’ambiente e coerenti con le esigenze della popolazione residente;
- Promuovere ogni iniziativa finalizzata a fornire la giusta e continua comunicazione alla cittadinanza di Alba, di Bra, delle Langhe e del Roero;
- Bloccare qualsivoglia ipotesi di realizzazione di una discarica nella pianura di Roddi (buffer zone UNESCO);
- Impedire che si mantenga l’ipotesi di costruzione del Casello autostradale Alba Ovest e venga invece identificato il tronco 2.6 Roddi-Diga Enel come “superstrada gratuita” anzichè “autostrada”: questo anche a tutela del grande utilizzo che ne faranno gli utenti dell’ormai terminato Ospedale Alba-Bra;
- Vigilare affinchè vengano adottate soluzioni progettuali alternative al tunnel che siano compatibili con l’ambiente e con il paesaggio.
RIASSUMENDO
L’autorizzazione UE non è il problema prioritario per questi motivi:
- la soluzione Delrio, avendo raggiunto l’intesa col concessionario e del CIPE, aveva già ottenuto l’assenso UE;
- la soluzione Toninelli dovrebbe già avere l’accordo col concessionario, ha il via libera del CIPE, ma necessita ancora dell’assenso
Ma il punto fondamentale è che entrambe le soluzioni ministeriali prevedono l’eliminazione del tunnel di Verduno, quindi la stessa identica progettazione che però al momento è non disponibile.
Morale: per il tempo necessario a concludere l’opera i tempi dell’assenso di Bruxelles sono ininfluenti.
Il vero problema è invece rappresentato dal TAVOLO OPERATIVO: MIT – CONCESSIONARIO Quest’ultimo deve riprogettare il tronco A, modificare pesantemente il tronco B (tenendo anche conto del progetto del tronco A) ed approvare e progettare le opere complementari. Pertanto le due parti devono condividere e dare corso operativo, per le rispettive competenze, al piano esecutivo con il relativo time table delle diverse fasi attuative del tronco 2.6 (Roddi-Diga Enel – sotto tronchi A e B) e delle opere complementari, non trascurando la situazione del tronco 2.5 (Guarene- Roddi); (vedi allegato 2)
La politica locale deve concentrarsi sugli sviluppi e sul monitoraggio del tavolo operativo, pretendere di essere coinvolta direttamente ed informata in tempo reale sulle decisioni e sulle azioni del MIT e del Concessionario, e darne quindi puntuale informazione a tutta la cittadinanza.
È possibile che, nella pianificazione e successiva esecuzione delle opere complementari, emerga l’esigenza di dare priorità ad alcune di esse, in particolare a quelle che agevolano l’accesso all’Ospedale Alba-Bra: la politica locale dovrà pretendere che ciò avvenga con la presenza e l’assenso delle loro amministrazioni.
Inoltre la proposta che l’Osservatorio va facendo, ossia la “soluzione superstrada per i tronchi 2.5 e 2.6”, risulta la più funzionale alla problematica dell’accessibilità al nuovo Ospedale Alba-Bra evitando di introdurre la «gabella dei malati», a meno che non fosse già previsto lo svincolo gratuito, e non penalizza quel traffico strettamante locale che da 30 anni aspetta questa infratruttura.
CONCLUSIONE
Abbiamo visto che esistono problemi quali: autorizzazioni al finanziamento dell’opera, formalizzazione dell’accordo con il concessionario, nuove progettazioni, puntuale esecuzione dei lavori. Tutto questo significa tornare indietro di anni. Se ne esce solo se si conciliano e finalizzano le rispettive competenze: mediante una strategia condivisa da tutti i livelli politici ed amministrativi, insieme ad una chiara e completa informazione della cittadinanza e ad una sollecita attenzione alle istanze espresse dalle popolazioni residenti.
L’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero e le Associazioni del territorio che ne fanno parte (allegato 1) chiedono di partecipare alla definizione ed alla successiva gestione e controllo del «nuovo programma attuativo» dell’Autostrada AT/CN per monitorare tutto l’iter di progettazione e di esecuzione delle opere, con l’unico obiettivo di vedere finalmente terminata questa fondamentale struttura di viabilità con il minor impatto ambientale, la maggiore fruibilità ed il minor costo per il territorio e per i cittadini di Alba, di Bra, delle Langhe e del Roero.
Lista delle Associazioni aderenti
all’Osservatorio per la Tutela del Paesaggio di Langhe e Roero O.n.l.u.s.
- COMUNEROERO
- L'ARVANGIA
- ITALIA NOSTRA SEZ. DI BRA
- ITALIA NOSTRA SEZ. DI ALBA
- CANALE ECOLOGIA
- CULTURALE "IL PAESE" DI MAGLIANO ALFIERI
- FAMIJA ALBEISA
- AMICI DEL CASTELLO DI MAGLIANO ALFIERI
- CULTURALE AMICI DEI LUOGHI FENOGLIANI
- SLOW FOOD CONDOTTA DI BRA
- COMITATO SPONTANEO DEL TOETTO
- LEGAMBIENTE BRA
- ASSOCIAZIONE CULTURALE ASFODELO
- SLOWFOOD CONDOTTA ALBA