a cura dei primi firmatari Gabriele Proglio e Stefania Voli.
Non basta “non essere d’accordo”, come ha detto il sindaco di Cuneo, Federico Borgna, al leader del gruppo neofascista Casa Pound, Di Stefano, prima che si svolgesse una conferenza del partito di estrema destra in comune. Non basta neppure introdurre un regolamento che prevede che le sale comunali possano essere utilizzate solamente per iniziative che non richiamino “direttamente l’ideologia fascista, ai suoi linguaggi rituali, alla sua simbologia o che esibiscano o pratichino forme di discriminazione”. Perché Casa Pound in Comune - luogo simbolo per la Resistenza per la lotta di Liberazione - ci è entrata...
E non si è “limitata” a raccontare i punti programmatici del partito, tra nuove forme di razzismo, sessismo, omofobia e xenofobia. No, Casa Pound ha persino avuto la possibilità di affermare che i valori della Resistenza sarebbero stati inventati e che non avrebbero alcun fondamento giuridico.
Non basta, dicevamo. Da sempre, e oggi ancora di più, crediamo che la memoria debba essere uno strumento per l’antifascismo.
Cuneo di Duccio Galimberti e della Resistenza; Cuneo di Nuto Revelli e dell'antifascismo militante che il 18 gennaio 1958, ossia due anni prima dei 'ragazzi dalle magliette a strisce' di Genova, si era scontrata con la polizia che proteggeva il comizio del candidato dell'MSI, il generale Battisti: un militare che prima aveva guidato le truppe di Mussolini in Etiopia - schernendo le popolazioni soggiogate con illustrazioni razziste e sessiste - e poi aveva preso parte alla guerra di Spagna, massacrando gli antifascisti. Cuneo che, il 26 gennaio 2011, si opponeva all'apertura della sede di Casa Pound. Quel giorno ci furono scontri in via Alba: ne seguirono polemiche da parte di chi, anche tra gli antifascisti, non condivideva quei metodi. Crediamo sia necessaria una mobilitazione collettiva e individuale perché venga tolto lo spazio di agibilità politica a chi professa idee razziste, sessiste, xenofobe, a chi trova nel Fascismo ispirazione ideologica. Non basta indignarsi, non basta dire ‘non siamo d’accordo’.
Chiediamo a tutte e a tutti – singol*, gruppi, collettivi, partiti, associazioni – di prendere parola e di dichiarare pubblicamente – la propria indisponibilità ad assistere ad altre situazioni simili; che ci si mobili, tutte e tutti insieme, perché in Cuneo, città medaglia d'oro per la Resistenza siano impediti altri incontri del genere, che diano spazio, voce, visibilità ai neo fascisti.
Non possiamo cadere nel tranello teso da un’idea di libertà d’espressione che ammetterebbe qualsiasi idea. Alcune, infatti, non sono ammissibili proprio perché derivano da periodi e da contesti che negavano l’uguaglianza delle persone. Così il fascismo e il nazismo non sono semplici idee, ma rappresentano un bagaglio di crimini, violenze, prevaricazioni e morti per il mero concetto di superiorità di razza. Allo stesso modo, chi oggi trova in quelle idee un punto di ispirazione va combattuto e gli spazi, istituzionali e politici, devono essergli negati o sottratti. Casa Pound deve essere sciolta, le sue sedi chiuse. Il silenzio va rotto.
“La libertà è un bene immenso, senza libertà non si vive, si vegeta!” (Nuto Revelli).
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