A cura del Comitato Cuneese Acqua Bene Comune.
Martedì 3 ottobre 2017 sono state pubblicate all'albo pretorio dell'Ente di Governo del Servizio Idrico in provincia di Cuneo (EGATO4) le due delibere votate all'unanimità lo scorso 28 settembre dalla Conferenza dei Rappresentanti degli Enti Locali. La prima (n.16/2017) attiene al non accoglimento della richiesta avanzata dal consorzio AETA (Alpi Acque, Alse e Tecnoedil) di proroga fino al 2022 delle loro gestioni. La seconda (17/2017) attiene alla verifica dello stato di avanzamento degli investimenti richiesti ai gestori nel triennio 2016/2018 ...
{jcomments on}Ambedue i documenti contengono fondamentali dati di confronto tra i gestori in merito al rispetto del Piano d'Ambito (PdA) attualmente vigente che dovrebbero finalmente porre fine al balletto di cifre diffuse dalle singole aziende e spesso in contrasto tra di loro.
Documenti fondamentali che, nello spirito della trasparenza, trasmettono ai cittadini le informazioni dovute e agli amministratori locali fondamentali elementi decisionali. Di ciò occorre dare atto alla presidenza ed alla direzione di EGATO4 che hanno impresso all'Ente una nuova e democratica gestione.
Allegata alla delibera n.16 vi è un primo assaggio del lavoro che sta facendo la società incaricata Hydrodata sulla verifica degli investimenti realizzati nel decennio 2007/2016 dai singoli gestori. Per ora si è concluso unicamente l'esame del consorzio AETA, data la necessità di dare risposta alla sua richiesta di proroga.
Da questa relazione si evince che nel decennio in esame, le aziende di AETA hanno realizzato gli investimenti richiesti dal PdA nelle seguenti percentuali: Alpi Acque, 40,2%; Alse, 37,3%; Tecnoedil, 51,4%. Risulta anche che nel periodo fino al 2012 hanno ricaricato sulle bollette degli utenti gli importi degli investimenti così come previsto nel progetto preventivo senza scalare i ribassi d'asta.
Nella delibera 17 è invece compreso lo studio effettuato direttamente dagli uffici di EGATO4 sugli investimenti realizzati nel periodo dal 2016 al 31.08.2017 e quelli promessi per il 2018 da tutti i gestori della provincia.
Il documento necessita di una più approfondita disanima in quanto comprende al suo interno gli interventi resisi necessari a seguito dell'alluvione del novembre 2016 che sono quasi totalmente coperti da contributi pubblici regionali e quindi non ricadono sulle bollette dei cittadini né tanto meno sui conti aziendali.
Da una nostra elaborazione risulterebbe che tra eseguito e promesso i gestori ottempererebbero alla realizzazione di una percentuale più alta di investimenti rispetto al decennio precedente, con la sola esclusione di Mondo Acqua che nel monregalese ne eseguirebbe ben il 35% in meno. Anche la società Sisi dell'albese ne eseguirebbe il 9% in meno ma qui occorre tenere presente che essendo venuto meno il finanziamento della regione Piemonte per la costruzione del collettore che collega la rete fognaria di Bra con il depuratore di Govone, sarebbe stato assurdo costruire la nuova linea di depurazione a questo scopo progettata.
Le aziende Acda e Calso eseguirebbero più investimenti del previsto, utilizzando anche risparmi in sede di gara d'asta. Anche Tecnoedil ne vorrebbe eseguire il 5% in più per nuove dichiarate esigenze. Alpi Acque ed Alse si manterrebbero più o meno sul rispetto del programmato. Per le tre aziende del consorzio AETA occorre comunque tenere presente che gli investimenti previsti per questi tre anni erano già stati dimezzati dalle successive riprogrammazioni rispetto a quelli contenuti nel PdA originario del 2007.
Un caso a parte è rappresentato da Alac, grossista che vende ai gestori di Langa, Roeri, ed alcune zone di pianura adiacenti, l'acqua incanalata dalle valli Vermenagna ed Ellero. Di proprietà principalmente della provincia di Cuneo, esso non ha finora eseguito gli investimenti richiesti e ora promette di eseguire il tutto nel 2018.
La nuova Direzione di EGATO4 dà disposizioni precise e concrete ai gestori, indicando ad ognuno l'obbligo di rispetto del PdA e di conseguenza del Piano Tariffario degli utenti, segnalando molto chiaramente che non rientra nelle loro prerogative decidere autonomamente di abbassare il livello di interventi previsti ma nemmeno di alzarlo andando a fare aumentare le bollette.
Davvero un segnale importante che aspettavamo da molto tempo e che ci fa ben sperare per il futuro.
Ora attendiamo la pubblicazione dello studio di Hydrodata sul decennio passato, anche per gli altri gestori, in modo da avere un quadro completo di quanto è successo nella gestione del SII (Servizio Idrico Integrato) in provincia di Cuneo e di cosa dovremo ancora attenderci nell'ultimo periodo di gestione frammentata, prima dell'avvio della gestione unica totalmente pubblica.