a cura del Comitato per la salvaguardia del territorio cheraschese
Sull’argomento circonvallazione da un po’ di tempo a questa parte non siamo più intervenuti in quanto le nostre azioni erano mirate a far recedere le amministrazioni interessate dalla realizzazione di un progetto così devastante. Le nostre proposte – seppur supportate da tecnici professionalmente preparati – sono sempre state perentoriamente rigettate ...
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Ci ha però molto incuriosito una notizia giunta di recente dall’ANSA – TORINO (il 19 dicembre scorso), dal titolo: Nuovi fondi per la circonvallazione di Cherasco; con uno stanziamento di 450 mila euro da parte della Regione Piemonte potrà essere sottoscritta la modifica dell’accordo di programma per la realizzazione dell’opera. “Con questo atto si sblocca finalmente una situazione ferma dal 2005”, è stato il commento dell’assessore regionale ai trasporti Francesco Balocco. Abbiamo motivo di credere che l’assessore non sia ben documentato sulla questione per i seguenti motivi:
- La situazione è ferma dal 2005 non per impedimenti burocratici o per mancanza di fondi ma a causa di un arbitrario cambiamento di tracciato voluto a procedimento già iniziato dall’allora Sindaco Ghigo, situazione poi anche avallata dal Sindaco attuale;
- Dal gennaio 2008 la Regione Piemonte aveva messo a disposizione del Comune di Cherasco la somma più importante rispetto agli altri due enti coinvolti: 3.000.000,00 di euro su un costo preventivato in euro 6.800.000,00. L’Amministrazione Comunale di Cherasco è riuscita a percepire solamente la somma di euro 350.000,00 per avere perso del tempo nel cambiare tracciato, non rispettando di conseguenza i tempi stabiliti nel cronoprogramma. Ora ci dicono che ne occorrono 8.500.000,00 di euro e che la Regione ne metterà a disposizione solamente più 800.000,00 di cui 350.000,00 già erogati. Alla restante parte mancante provvederà lo Stato tramite la Provincia ed il Comune, fondi Crosetto, ecc…, ecc…
L’Assessore Regionale per dare una informazione corretta avrebbe anche dovuto dire due elementari cose che saltano in modo macroscopico agli occhi:
1 Il costo iniziale di euro 6.800.000,00 era completamente sballato perché non è possibile che una simile differenza sia solamente da attribuirsi ad una revisione prezzi? Oppure è una bufala colossale quanto ci hanno detto, che il tracciato è stato spostato perché quest’ultimo costerebbe meno!!!
2 La Regione Piemonte dal 2008 se si rispettava il cronoprogramma (cioè i tempi di esecuzione), era disposta a concedere la somma di 3.000.000,00 di euro; ora ne concederà solo più 800.000,00 dei quali 350.000,00 già erogati. Ne consegue che l’Amministrazione Comunale di Cherasco, temporeggiando è riuscita a perdere la bella somma di euro 2.200.000,00. NON SONO NEMMENO STATI IN GRADO DI GESTIRE UN CONTRIBUTO REGIONALE CHE ALLORA ERA DATO PER CERTO, SICURO!!!
Riassunto delle puntate precedenti
Nonostante le problematiche relative al traffico pesante fossero già evidenti ai tempi della redazione del Piano Regolatore di Cherasco, nel 1984, non fu prevista alcuna bretella che deviasse tale traffico dal Centro della città. Nelle successive numerose varianti apportate allo stesso piano regolatore, le successive amministrazioni non intesero affrontare la questione.
Nella prima ipotesi, datata 1994, fu proposta una bretella che dalla Moglia percorrendo a mezza costa la zona di Torretta Vigne andava ad immettersi nella Provinciale 661, con un impatto territoriale molto forte, non ultimo sulla tratta ferroviaria Bra-Ceva, rendendola inutilizzabile dal punto di vista del turismo ambientale-gastronomico.
Ora, il nuovo tracciato che si vorrebbe realizzare, oltre ad una spesa ulteriore di risorse pubbliche:
- procura un devastante consumo di territorio in un ambiente naturale incontaminato rappresentato da un bosco che presenta un microclima unico nel suo genere. E’ presente al suo interno infatti una risorgiva che garantisce un particolare ecosistema florofaunistico.
- pregiudica irrimediabilmente una delle aree agricole più produttive del territorio comunale, mettendo a rischio alcune piccole imprese che hanno nell’area interessata le principali fonti di produzione agricola.
- compromette ogni futuro utilizzo delle tratta ferroviaria Bra-Ceva, sia da un punto di vista del recupero funzionale all’utilizzo turistico-gastronomico, sia dal punto di vista di riconversione della massicciata ad uso cicloturistico.
Ci si interroga quindi perché, dopo aver già realizzato tramite fondi pubblici l'attuale collegamento della fondovalle con la statale 661 tramite due rotonde, ritenuto meno impattante e definito dalle amministrazioni stesse come “…un elegante inserimento nel paesaggio collinare.”, ecco ci si chiede quale tipo di motivazione esista dietro la volontà di variare completamente, dopo un iter pressochè concluso, il tracciato di un’opera così importante per il territorio cheraschese.