di Maurizio Bongioanni
Quando un cantautore se ne va, non è per sempre.
Restano le sue canzoni, la sua musica a ricordarcelo.
Restano le sue parole a parlare...
E allora scelgo queste parole per ricordare Gianmaria Testa, cantautore cuneese, che prima di dedicarsi alla musica a tempo pieno ha alternato le suonate con il lavoro da ferroviere.
Scelgo le parole di "Al mercato di Porta Palazzo" perché in quel mercato ci ho lavorato, ci ha lavorato e continua a lavorarci la mia famiglia. Perché è una canzone che ho sentito dal vivo e mi è rimasta. Perché anch'io - un po' egoisticamente, se vogliamo - voglio condividere il mio omaggio, il mio pensiero per Gianmaria Testa. E perché le sue parole sono lì, per continuare a fare conoscenza, per dire "eccomi qui, piacere: Gianmaria".
"Al mercato di Porta Palazzo fanno la fila, fanno la fila
le femmine da ragazzo fanno la fila, fanno l'andazzo.
E si lasciano indovinare sotto le gonne, sotto le gonne.
E si lasciano indovinare sotto le gonne, le gonne nere.
E sopra il molo del caricamento fanno la coda, fanno la coda
gli uomini da bastone fanno la coda sul cemento.
E si lasciano perquisire sotto le giacche, sotto le giacche.
E si lasciano perquisire sotto le giacche da ricucire.
Ma una mattina di luna d'inverno c'era la neve, c'era la neve
sulla piazza succede un inferno e tutti a chiedersi: e come e dove.
Dalla coda del caricamento qualcuno grida, qualcuno grida
sulla piazza di Porta Palazzo fra le ragazze si rompe la fila.
E ce n'è una sdraiata per terra sopra la neve che svapora,
ce n'è una sdraiata per terra e tutte le altre le fanno corona.
E alle 7 e 45 era già nato era già fuori,
alle 7 e 45 l'hanno posato sul banco dei fiori".
"Mi favoriscano un documento, dice la guardia appena che arriva
trafelata dal caricamento per vedere che succedeva.
Favoriscano un documento e anche qualcosa da dichiarare
questo è un caso di sgravidamento sul suolo pubblico comunale.
Ma documenti non ce ne sono e neanche qualcuno che dica niente,
solo la gente che tira e che spinge attorno ai garofani e alle gardenie.
Documenti non ce ne sono e quasi più niente da documentare,
solo che un giorno di luna d'inverno tutta la piazza ha voluto il suo fiore".
"Ritorna la coda dal caricamento, torna la fila, torna l'andazzo
degli uomini da bastone, delle femmine da ragazzo,
che si lasciano perquisire sotto le giacche, sotto le giacche,
che si lasciano indovinare sotto le gonne, le gonne nere".
Per ascoltare la canzone clicca qui{jcomments on}