di Alessandro Mortarino.
Lo scorso giugno Altritasti aveva commentato sarcasticamente la riproposizione della riapertura della pista per motocross di Valmanera (e dopo il ritorno del progetto di Tangenziale Sud/Ovest) in un articolo dal provocante titolo "A volte ritornano", domandandosi nel finale: «A quando il ritorno del teleriscaldamento in ospedale o l'inceneritore a servizio della regione intera?». Bene: la realtà supera l'immaginazione ed ecco ora annunciato l'avvio di una valutazione da parte della Regione Piemonte per l'ampliamento della propria capacità di termovalorizzazione. Pienamente favorevole l'assessore all'ambiente di Asti, Luigi Giacomini...
E non è uno scherzo di carnevale. Pare, infatti, che la Regione voglia valutare l'ipotesi di incrementare la propria capacità di trattamento dei rifiuti potenziando il termovalorizzatore (che noi preferiamo chiamare col suo "crudo" nome, ovvero inceneritore...) di Torino-Gerbido oppure individuando una sede per un impianto ex novo che dovrebbe trattare circa 250 mila tonnellate di rifiuti all'anno. Tra le aree potenzialmente individuate troviamo anche Asti e Alessandria.
L'Autorità Rifiuti del Piemonte ha invitato i comuni e i consorzi a manifestare il loro interesse ad ospitare il nuovo impianto e proporre la candidatura entro la fine dell'anno.
L'impianto necessita di un terreno di circa 50.000 metri quadri in prossimità di un corso d’acqua, ad esempio nell'area PIP di Quarto.
Ovviamente l'eventuale candidatura di Asti dovrà essere sottoposta alle valutazioni del CBRA (Consorzio di Bacino dei Rifiuti Astigiano, il cui presidente è lo stesso Assessore all'ambiente di Asti, cioè Luigi Giacomini) e al benestare della Provincia (il cui presidente è il Sindaco di Asti Rasero).
Tra i tanti aspetti che dovrebbero essere considerati dagli Enti, a nostro parere il primario elemento critico è rappresentato dall'attuale condizione di inquinamento atmosferico della città di Asti, da anni tra i capoluoghi di provincia "maglie nere" in Italia. Parliamo, dunque, di salute da tutelare.
Inoltre, secondo il recente report di Cittadinanzattiva risulta che ogni cittadino piemontese abbia prodotto lo scorso anno 497 chilogrammi di rifiuti urbani (488 per Asti) con il 67,1% di differenziata (in crescita rispetto all'anno precedente). Parrebbe un trend "virtuoso" che andrebbe assecondato per raggiungere ulteriori migliori performance e - naturalmente - escludere così la necessità di disporre di un inceneritore...
Per ora la notizia è così riassunta, sorveglieremo la situazione e ve ne daremo conto, come abbiamo sempre fatto sin dal lontano 2008 (sedici anni fa...) quando su Altritasti avevamo scritto - oltre a decine di articoli più "tecnici" - questa surreale "Intervista ad un uomo qualunque": decisamente attuale, parrebbe (mannaggia...).
E tornando al nostro "A volte ritornano" del giugno scorso, a ben osservare ora ad Asti resta ancora in sospeso solo un bell'impianto di teleriscaldamento all'interno dell'ospedale. Vuoi che il prossimo nuovo Direttore Generale del Cardinal Massaia si faccia mancare l'occasione di (ri)tirarlo fuori da qualche polveroso cassetto, previo accordi con l'amministrazione comunale in carica (ora di centro-destra, allora di centro-sinistra)?
Ma non chiamateci "profeti", potremmo cadere in depressione...