di Alessandro Mortarino.
Al termine del corteo che dal quartiere Praia ha raggiunto il centro della città di Asti lo scorso sabato 23 dicembre in solidarietà al Coordinamento Asti Est, la cui sede era stata vandalizzata con frasi inneggianti a Hitler e Mussolini, in piazza Alfieri parecchie persone si sono avvicendate per proporre ragionamenti sulla vicenda e sulla situazione sociale generale. Ad un certo punto il mio sguardo ha incontrato quello di una persona, in abiti borghesi, sotto ai portici Anfossi. Osservava i presenti e ogni tanto scattava fotografie. Non ho potuto fare a meno di continuare ad osservarlo. Scatto. Scatto. Ora l'obiettivo della sua macchina ero io: scatto. Poi mia moglie, al mio fianco. Poi chi si trovava al mio fianco e così proseguendo. "E' sicuramente un agente di pubblica sicurezza", mi sono detto. "Sta facendo il suo lavoro"...
La cosa mi ha un po' sorpreso, ma ho subito pensato che quello fosse il suo compito preciso e lì per lì mi sono occupato di altro. Rientrando a casa, però, la strana situazione è tornata a farmi pensare e - lo confesso - ho capito che in realtà mi aveva decisamente provocato fastidio.
Sì, quella persona stava compiendo il suo lavoro. Ma è la stessa prassi utilizzata per qualsiasi raduno di piazza, foss'anche un concerto, uno spettacolo di strada o il raduno pre-elettorale di una forza politica?
Non credo...
E la cosa non mi è piaciuta. Affatto. Mi è parso come se - preventivamente - si volesse presumere che un atto pubblico di solidarietà potesse celare chissà quale complotto, quale germe di violenza. Tanto da schedare tutti i presenti.
Comprendo, ma non condivido. E allora credo che una eventuale indagine sul mio volto possa essere agevolata. Da me stesso: mi chiamo Alessandro Mortarino, sono nato e cresciuto a Torino e da 31 anni risiedo a Coazzolo. Il numero del mio tesserino dell'Ordine dei Giornalisti del Piemonte e Valle d'Aosta è 066955.
Da sempre sono convinto che la parola "informazione" racchiuda in sè tre significati:
"informare" (appunto), cioè porgere ad altri ciò che si conosce;
"formare", cioè offrire informazioni che contribuiscano al cambiamento;
"Azione", cioè "agire", cioè utilizzare ciò che si conosce per costruire alternative civiche.
Nel 2008 ho fondato e tuttora dirigo il blog altritasti.it
Nel 2009 sono stato tra gli ideatori e fondatori del Movimento Stop al Consumo di Territorio e da allora ne sono il coordinatore nazionale.
Nel 2010/2011 ho guidato la campagna referendaria a difesa dell'acqua pubblica sul territorio astigiano.
Nel 2011 sono stato tra gli ideatori e fondatori del Forum Salviamo il Paesaggio, di cui sono stato coordinatore nazionale per i primi tre anni e ora proseguo condividendo con altri il ruolo.
Tra l'ottobre 2006 e il gennaio 2018 mi è stato attribuito il compito di creare e coordinare un Gruppo di Lavoro Tecnico-Scientifico multidisciplinare formato da 75 esperti, incaricato di elaborare un testo di legge a contrasto del consumo di suolo. Quel testo normativo è approdato nella scorsa legislatura al Senato e ora è alla Camera dei Deputati.
Dal 2019 sono referente astigiano del GRIG-Gruppo d'Intervento Giuridico, associazione ecologista riconosciuta dal Ministero che utilizza lo “strumento diritto” per difendere il territorio e le sue valenze ambientali, naturalistiche, paesaggistiche, archeologiche, storiche e culturali dagli attentati che quotidianamente vengono portati avanti da speculatori, inquinatori e, purtroppo, da amministratori pubblici insensibili, poco accorti o, addirittura, conniventi.
Tutte queste cose sono ben note alla Digos e il mio pensiero è facilmente rintracciabile su altritasti.it, su salviamoilpaesaggio.it e su decine di pubblicazioni periodiche (dai media astigiani, ad Altreconomia, Comune-info, Slow, Culture, Valori, Adista, Sbilanciamoci, Italia Che Cambia e molte altre).
Ero al corteo per manifestare la mia piena solidarietà agli amici del Coordinamento Asti Est e contribuire, nel mio piccolo, a non sentirsi soli dinanzi a un atto che considero molto grave e che temo possa rappresentare un primo indizio di recrudescenza dei rapporti sociali in un clima che avverto contenere i germi della negazione del dialogo e del diritto a manifestare - sempre - le proprie idee. Un diritto sancito dalla nostra Costituzione.
Un atto di solidarietà che sarebbe stato doveroso venisse esercitato dal Sindaco di Asti e da tutti gli esponenti dell'attuale maggioranza di governo cittadino, tristemente mancato.
Dimenticavo: in tasca ho anche un tesserino del Movimento NoViolento, che riporta l'effige del Mahatma Gandhi.
Spero di esservi stato d'aiuto. E se qualcuno volesse spiegarci il perchè di quelli scatti fotografici, ne sarei grato.