di Silvana Bellone.
Il 27 gennaio è la giornata della memoria della Shoa ed è sempre più difficile organizzare qualcosa di incisivo che aiuti le persone a conoscere e a ricordare eventi che stanno diventando sempre più lontani nel tempo. Ad Asti abbiamo scelto di ricordare le persone. Il testo da cui abbiamo ricavato i nomi degli 83 deportati - alcuni ad Auschwitz e alcuni a Mauthausen - enuncia così: “Nelle intenzioni dichiarate dai persecutori non doveva rimanere alcuna traccia dello sterminio; della vittima non si doveva sapere più nulla, non doveva esserci alcuna possibilità di sopravvivenza, nemmeno per il ricordo"...
Zakhor-ricorda e lo tishkachnon dimenticare, i due imperativi fortemente presenti nella cultura ebraica ci indicano una strada diversa, i nomi dei sommersi che sono nati o cresciuti o semplicemente passati dalla nostra piccola città di provincia per poi essere arrestati e deportati lontano.
”La più anziana, Regina Ghiron, aveva 89 anni; il più giovane, Guido Foà, ne aveva 8 appena, e poi tante altre persone, donne, uomini, ragazzi e ragazze che lavoravano, studiavano, giocavano... facevano tutte quelle cose che normalmente la gente fa tutti i giorni e poi il silenzio"...
Il 27 gennaio li ricorderemo, davanti alla Sinagoga. Alle 10 accenderemo i lumini, leggeremo i loro nomi e Giorgio Colonna Gardino - appartenente alla comunità ebraica di Torino e Casale - reciterà una preghiera per i defunti davanti alla lapide nel cortile della Sinagoga.
Seguirà, alle 11, una commemorazione al cimitero ebraico per continuare a ricordare insieme, per non dimenticare…