di Domenico Massano.
Recentemente è stato approvato all’unanimità da parte del Consiglio Comunale di Asti un Ordine del Giorno di particolare valore, proposto dalla Consigliera dell’opposizione Vittoria Briccarello con il contributo di alcune associazioni del territorio, che impegna l’Amministrazione Comunale a sostenere le richieste dei cittadini con disabilità e dei loro familiari all’attuazione dei progetti personalizzati di vita indipendente (art. 19 Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, L. 18/09), nel rispetto della Legge Delega in materia di disabilità e del PNRR, in cui la promozione dei “progetti di vita indipendente” si affianca e integra con quella dei “progetti individuali e personalizzati ex art. 14 Legge n. 328/00”. Anche nella DGR 16 maggio 2019, richiamata nell’OdG, al fine della realizzazione dei progetti di Vita indipendente si richiama tale articolo, stabilendo che “Elemento essenziale è la presenza del progetto personalizzato secondo quanto previsto dalla Legge n. 328/2000 art. 14”...
Questo importante articolo, di cui si sente parlare poco e che, purtroppo, ancor meno è applicato, recita:
“Per realizzare la piena integrazione delle persone disabili nell'ambito della vita familiare e sociale, nonché nei percorsi dell'istruzione scolastica o professionale e del lavoro, i comuni, d'intesa con le aziende unità sanitarie locali, predispongono, su richiesta dell'interessato, un progetto individuale (che) comprende, oltre alla valutazione diagnostico-funzionale o al Profilo di funzionamento, le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del Servizio sanitario nazionale, il Piano educativo individualizzato a cura delle istituzioni scolastiche, i servizi alla persona cui provvede il comune in forma diretta o accreditata, con particolare riferimento al recupero e all'integrazione sociale, nonché le misure economiche necessarie per il superamento di condizioni di povertà, emarginazione ed esclusione sociale”.
Come confermato in più sentenze dal TAR, inoltre, il progetto individuale e personalizzato una volta definito assume valenza di diritto soggettivo incomprimibile, non modificabile unilateralmente da ente locale e/o azienda sanitaria, svincolato da vincoli di bilancio, e la sua non attuazione da parte degli enti preposti costituisce un illecito amministrativo.
Tuttavia nonostante il suo valore l’articolo 14 della legge 328/00 continua a rimanere poco conosciuto e generalmente disapplicato su buona parte del territorio nazionale, sia per la mancanza di un’informazione diffusa relativa a tale diritto, sia, spesso, per le difficoltà e/o le resistenze da parte dei soggetti deputati (i Comuni d’intesa con le Aziende Sanitarie) nel coordinarsi e condividere insieme ai diretti interessati il progetto stesso che, in diversi casi, è stato realizzato solo a seguito di ricorsi al TAR.
Si fatica a trovare dati che a livello locale indichino la diffusione o meno di progetti individualizzati e personalizzati realizzati secondo quanto disposto dall’articolo 14 l. 328/00, che rappresenta da anni un diritto ed un’opportunità per costruire un’alternativa all’istituzionalizzazione ed un progetto di vita partecipato ed esigibile. In ogni caso la promozione dell’informazione, la verifica dello stato di attuazione e la garanzia del rispetto di tale normativa potrebbero costituire non solo un sostegno, ma essere presupposto e punto di partenza per la concretizzazione dell’importante OdG sulla vita indipendente approvato dal Comune di Asti che, come afferma Marco Castaldo, rappresenta “un piccolo passo di un percorso volto al rispetto dei diritti civili e umani di tutte le persone”.