L’armadio degli Alberi

di Daniela Grassi.

Il 13 dicembre, passata la notte tradizionalmente più lunga dell’anno e la neve della mattinata, nel sole del pomeriggio, a Baldichieri si è aperta ufficialmente al pubblico la piccola e deliziosa biblioteca “L’Armadio degli alberi”.
Tre buone notizie dunque: la prima è quella che si è aperta una biblioteca; la seconda che è dedicata a quelle magnifiche creature che sono i vegetali; la terza che senza dubbio, all’aprirsi dell’anta dell’armadio, tutte le erbe, i semi e gli alberi contenuti in quei libri, si saranno sentiti consolati alla vista d’una luce quasi di primavera. E si saranno sentiti amati...

Felice e tangibile conclusione della rassegna “Omaggio all’uomo che piantava alberi”, nata dall’intenzione di Laura Nosenzo di non dimenticare un personaggio come Giovanni Giolito (Gim) a cui tanti alberi devono la vita, questa bibliotechina non è tuttavia una conclusione essendo, come tutte le biblioteche e i vegetali, creatura viva e in trasformazione, pronta ad affrontare i rischi della crescita e ad essere viva e fertile in ogni sua pagina e in ogni sua parola.

Proprio come cresce silenzioso e discreto un alberino nel sottobosco, così si è aperto l’Armadio ai suoi lettori: nessuna cerimonia particolare, nessuno sfarzo nella tranquilla scuola media.
Semplicemente il professor Roberto Ranieri, già insegnante e ora bibliotecario volontario, ha aperto il registro dei prestiti (quello di una volta, anche lui un bel librone intonso su cui segnare a penna titoli e lettori) e ha annotato i primi due volumi, andati in lettura ad un bambino e alla sua mamma.

D’ora in poi L’armadio degli Alberi sarà aperto ogni secondo venerdì del mese, dalle 15.30 alle 17.30, profumato di legno, di storie, di misteri biologici e animici delle creature più silenziose e indispensabili del pianeta Terra. I libri in lui raccolti come in un piccolo bosco, o come un gregge in un bosco, ogni volta che qualcuno li aprirà si riveleranno una foresta di idee, di memorie, di miti e di vita.

Per noi umani nulla esiste se non è narrato e condiviso. Diceva Baudelaire che l’uomo attraversa una foresta di simboli e certo lo sapeva bene anche Gim, mentre ripeteva infinite volte uno dei gesti più antichi e naturali, piantare un seme.
L’armadio degli alberi” è proprio questo: un piccolo seme per la comunità e per tutti noi, per unirci al respiro dei boschi e renderci consapevoli che è il respiro di tutti noi. E’ custode e maestro, come lo è stato Gim nel suo avventuroso cammino.

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