Sono ormai trascorsi quasi tre anni da quando un gruppo di cittadini astigiani iniziò a manifestare la propria contrarietà attorno a un progetto urbanistico di particolare rilevanza che intendeva trasformare l'Oasi dell'Immacolata, struttura di via Foscolo (zona stadio) di proprietà della Curia, in un ennesimo centro commerciale che avrebbe comportato anche l'abbattimento dello storico parco e della vecchia villa, ora in stato di grave degrado, a fianco dello stadio comunale di Asti...
Il progetto proposto dalla Coop prevedeva la costruzione di un supermercato di 1.700 metri quadri di vendita, oltre 700 metri quadrati di magazzini e circa 4 mila di area parcheggio all'interno di un quartiere (Don Bosco) già abbondantemente dotato di numerosi piccoli supermercati e negozi e gravato oltre misura da traffico stradale e inquinamento ambientale (atmosferico ed acustico) .
Venne costituito un comitato civico spontaneo ed una associazione denominata VITTORIO, che si impegnarono a fondo per cercare di convincere la Curia astigiana a desistere dal progetto e l’Amministrazione comunale a non concedere le autorizzazioni edilizie.
Quando, dopo qualche mese, gli uffici comunali negarono il permesso di costruzione e la Curia fece ricorso al TAR per fare annullare tale diniego autorizzativo, anche l’associazione VITTORIO unitamente ad oltre 40 cittadini, assistiti dall’avvocato Enrico Rabino, si costituirono parte civile avanti al TAR, a sostegno dell’amministrazione pubblica, contro il ricorso della Curia.
Finalmente, dopo circa tre anni, la Curia ha ritenuto di ritirare il ricorso e il Tar Piemonte ha dichiarato l’estinzione della vicenda giudiziaria, che quindi può considerarsi felicemente conclusa: non sarà costruito il supermercato e non verrà abbattuto il patrimonio "verde" oggi esistente nel parco dell’Oasi.
Un plauso a tutta la cittadinanza attiva (e, in particolare a Paolo Montrucchio) per l'impegno concreto dedicato a questa vicenda, che si conclude "a lieto fine" grazie alla decisione della Curia di condividere le criticità segnalate dagli astigiani.
Per un "lieto fine" ancora migliore, crediamo - e invitiamo, come in passato - tutti i protagonisti di questa vicenda, il mondo del Volontariato locale e le Istituzioni a voler dedicare ancora qualche energia progettuale per immaginare un futuro all'Oasi dell'Immacolata, bene oggi abbandonato che potrebbe avere una nuova e importante funzione sociale in un contesto urbano futuro.