L'analisi di Legambiente del nuovo Piano del Traffico di Asti

A nome dei Circoli Legambiente Gaia Asti e Valtriversa, provvediamo a sottoporre alla Vostra attenzione un documento di osservazioni e suggerimenti al progetto preliminare pubblicamente presentato dall'amministrazione comunale di Asti, da ASP SpA e da SAMEP MONDO Engineering srl in data 30 luglio u.s., datato 22 luglio u.s. e pubblicato sul sito del Comune di Asti in data 5 agosto u.s. Parte delle osservazioni sono state sviluppate insieme alle altre associazioni operanti sul territorio di Asti. Ci riserviamo la possibilità di modificare, integrare e aggiungere osservazioni a seguito della presentazione della versione definitiva del Piano e della sua approvazione in Giunta...



Sommario:

Legambiente: subito la ZTL, lasciamo i platani in Piazza Alfieri
I livelli di inquinanti presenti in atmosfera ad Asti, e il traffico continuo e spesso caotico che la contraddistingue impongono la stesura di un nuovo Piano del Traffico, e bene ha agito l’Amministrazione incaricando lo Studio Mondo di redigerlo. Alcune lacune metodologiche – ad esempio la mancanza di un piano del trasporto pubblico, di un piano della mobilità e di un piano dei parcheggi di corona ed interscambio - ne rendono purtroppo molto difficile ed impegnativa la realizzazione. Dalla comparazione dei risultati del simulatore di traffico appare chiaramente che il piano non risolverà i problemi delle strade esterne al centro storico che, in alcuni casi, vedranno invece un aumento del numero dei veicoli in transito. Il proposto parcheggio sotterraneo
in Piazza Alfieri consentirebbe sì di allargare la zona pedonalizzata, ma ad un prezzo altissimo e senza portare alcun beneficio pratico: la cancellazione dei platani e dei loro servizi ecosistemici non sarebbe controbilanciata da una diminuzione del traffico, che anzi verrebbe incrementato con la realizzazione di una specie di “autostrada urbana” che da Corso Dante proseguirebbe verso Corso alla Vittoria costeggiando i portici Pogliani. Chiediamo quindi la revisione ed il completamento del piano e la valutazione delle possibili alternative alla realizzazione del parcheggio sotterraneo in Piazza Alfieri. Infine, considerato che il proposto parcheggio sotterraneo non altererebbe in maniera significativa il numero di posti auto disponibili nel centro della città, chiediamo provocatoriamente che il piano del traffico venga attuato immediatamente come primo passo invece di attendere anni per la realizzazione del parcheggio stesso.

Premessa:

1) Nella città di Asti i livelli di inquinanti presenti in atmosfera - in particolare dal mese di ottobre a marzo – comportano un concreto rischio per la salute. Le condizioni monitorate dalle centraline del ARPA dimostrano che tutte le zone della città sono gravemente impattate, anche le periferie e i quartieri residenziali. Non solo vengono spesso superati i limiti di legge ma praticamente tutti i giorni superiamo i limiti considerati salubri dalla Organizzazione Mondiale della Sanità e dagli organi competenti europei nazionali e dall’ARPA regionale. Si torna alla normalità solo nei giorni con precipitazioni e quelli immediatamente successivi.

2) Secondo i dati ufficiali della Provincia, gli impianti di riscaldamento nella zona urbana sono per il 98% a metano o gpl, e quindi non contribuiscono alla diffusione dei principali inquinati considerati gravemente dannosi alla salute: particolato, benzene e altri. Inoltre, a causa della deindustrializzazione degli ultimi 30 anni, non sono presenti in città o nelle immediate vicinanze impianti industriali gravemente inquinanti. L’ovvia conclusione è che la diffusione di inquinanti – in primis benzene e PM2,5 PM10 - è imputabile prevalentemente al traffico.

3) Non dobbiamo dimenticare che l’emissione di inquinanti in atmosfera è contemporanea alle emissioni di gas clima alteranti, con livelli e misure non compatibili con le leggi vigenti ma soprattutto con i noti effetti sul cambiamento climatico.

4) Ringraziamo quindi l’Amministrazione di Asti per aver voluto rivedere il Piano del Traffico, e lo studio Mondo per aver studiato la problematica situazione attuale e proposto una visione d’insieme che, se attuata compiutamente (con l’eccezione del previsto parcheggio sotterraneo in Piazza Alfieri), porterebbe ad un considerevole miglioramento della qualità di vita della popolazione di Asti residente nel centro storico e dei turisti che sempre più spesso lo visitano. Occorre comunque osservare e riconoscere alcune lacune metodologiche nel piano, lacune che riteniamo per la maggior parte dovute alle richieste iniziali dei committenti e alla metodologia seguita nella raccolta dei dati.

OSSERVAZIONI SUL METODO

a. Precedente consultazione pubblica ASP: riteniamo necessario richiamare l'attenzione sul fatto che nell'elaborazione della prima bozza di Piano del traffico non si sia tenuto conto delle indicazioni fornite da una consultazione pubblica effettuata da ASP nel novembre 2016 tra i principali “attori” cittadini (Enti pubblici, Associazioni di categoria, Associazioni ambientaliste e del volontariato sociale, Associazioni a tutela dei Consumatori ecc.) da cui emergevano orientamenti differenti, ad esempio in merito alla eventuale scelta di piazza Alfieri come luogo per un nuovo parcheggio sotterraneo (vedi: https://www.asp.asti.it/ztl-piu-ampia-si-a-un-nuovo-parcheggio-in-centro-e-maggiore-spazio-a-bus-e-piste-ciclabili/ ).

b. Tavolo per una visione globale della città: Preliminarmente al lavoro dei progettisti incaricati, riteniamo sarebbe stato opportuno convocare un Tavolo dei principali “attori sociali” e assieme a loro individuare gli elementi caratterizzanti la visione di una futura mobilità urbana, da considerare alla base di qualunque elaborazione strategica e tecnica del Piano del Traffico.

c. Piano della Mobilità: Come ben evidenziato nel documento dei progettisti (punto 1.5, pagina 12) la città di Asti manca di un Piano della Mobilità urbana: a nostro avviso questo strumento rappresenta il primo indispensabile elemento per orientare la mobilità in senso sostenibile con un orizzonte temporale di medio-lungo periodo e successive verifiche e monitoraggi a intervalli di tempo predefiniti, in grado di sviluppare una visione di sistema della mobilità strettamente correlato e coordinato con i piani settoriali e urbanistici a scala sovraordinata e comunale (ad esempio il Piano Provinciale dei Trasporti e il possibile ripristino delle linee ferroviarie locali).
Avviare un percorso di revisione così rilevante limitandosi alla sola ridefinizione di un Piano del traffico urbano, ci pare riduttivo e foriero di possibili gravi errori strategici. Questo Piano del Traffico, così come concepito, pare infatti rispondere alla mera necessità di assolvere a una scadenza tecnica richiesta dall'Ente regionale, mentre andrebbe considerato come uno dei preziosi elementi che compongono un analitico Piano della Mobilità urbana. Quest'ultimo, a sua volta, è strettamente collegato al vigente Piano Regolatore Generale, che da anni indichiamo come sovradimensionato e le cui previsioni risultano profondamente inattuate e, dunque, necessita di una profonda e urgente revisione. Manca, in estrema sintesi, una visione complessiva della città di Asti che si vuole definire per il futuro.Per tale motivo suggeriamo all'Amministrazione comunale di voler provvedere a convocare un Tavolo tecnico - composto anche dagli “attori” summenzionati – a cui affidare il compito di avviare il processo di elaborazione di un Piano Strategico della/per la città.

d. Orizzonte temporale: Riteniamo che l’orizzonte temporale del Piano non debba limitarsi a considerare solo i prossimi due-tre anni, ma sia necessario considerare un arco di tempo di almeno un decennio per consentire di giungere per gradi entro la fine del 2021, secondo quanto previsto dal Piano per la Qualità dell’Aria della Regione Piemonte, ad una zona a traffico limitato pari al 70% del centro storico, ed una zona pedonale pari al 30%. Questi obiettivi sono molto lontani da quanto proposto nello studio, in particolare per la zona pedonale che passerebbe dal 3% attuale al 5%, mentre la ZTL non arriverebbe oltre il 60%. Una soluzione potrebbe essere trasformare parte della ZTL in zona pedonale estendendo quest’ultima almeno alla zona museale e alle aree di maggior interesse culturale. Facciamo inoltre rilevare che la visione a lunga scadenza del Piano sarebbe sicuramente preferibile alla sua revisione biennale o triennale, in quanto dal piano del traffico devono derivare scelte non facilmente modificabili nel futuro, perlomeno a costi accettabili.

e. Principi ispiratori: Analizzando in dettaglio questo Piano del Traffico, traiamo la sensazione che la sua elaborazione si basi sulla prioritaria volontà di realizzare il parcheggio sotterraneo in piazza Alfieri e su questo elemento si disegni una nuova circolazione urbana. A nostro parere l'obiettivo di avvio dovrebbe, invece, essere quello di ridurre drasticamente il traffico veicolare privato cittadino, allo scopo di intervenire sulla drammatica situazione dell'inquinamento dell'aria, che riteniamo debba essere oggetto di urgenti e non procrastinabili azioni da parte dell'amministrazione comunale. Il parcheggio in piazza Alfieri non ci pare risolvere la questione, in quanto non favorisce la diminuzione delle auto private circolanti nel centro urbano.
L’analisi qualitativa dei risultati della simulazione (descritta in maggior dettaglio più avanti nel presente documento) conferma questa conclusione: i volumi di autoveicoli rimarranno invariati (ad esempio in Corso Torino e Corso Alessandria) ed in qualche caso aumenteranno (si veda ad esempio Corso Casale).
Invitiamo, pertanto, l'amministrazione comunale e l'ASP a rivedere profondamente il progetto, basandolo sull'obiettivo suggerito: la salute dei cittadini astigiani rappresenta la prima e assoluta priorità da perseguire.

f. Piano precedente: Il piano presentato non sembra differire molto da quello presentato nel 2000 e attuato nel 2004, riteniamo sarebbe opportuna una comparazione che consideri da un lato i cambiamenti avvenuti negli anni: sono diminuiti gli abitanti e aumentata l’età media (dati ISTAT); molte attività industriali, artigianali e commerciali sono oggi chiuse, le abitazioni vuote sono in crescita; dall’altro esamini cosa è stato realmente attuato e cosa è rimasto solo sulla carta e per quali motivazioni. Sarebbe inoltre utile capire se dal 2004 il traffico veicolare in città è aumentato o diminuito. L’analisi di questi dati potrebbe evitare di ripetere alcuni errori commessi nel passato e aiuterebbe quindi a raggiungere gli obiettivi strategici voluti.

g. Punti di attrazione del traffico ed alternative all’uso dell’auto. Nel piano non sono sufficientemente dettagliate le alternative da suggerire agli utilizzatori del trasporto privato per raggiungere i principali punti di attrazione del traffico: le scuole nelle due fasce orarie mattutine, l’Ospedale, il Tribunale, gli uffici pubblici più richiesti. Non indicare le possibili alternative - ad esempio a chi oggi porta un figlio/figlia al Liceo Alfieri partendo da un qualsiasi Comune della provincia di Asti – costringerà ciascun automobilista a dover individualmente reinventare i tragitti ed i parcheggi, con la ovvia conseguenza dell’aumento di stress ed un vissuto iniziale altamente negativo del nuovo piano del traffico. Queste indicazioni dovrebbero essere contenute nel Piano per la Mobilità cittadina ma, considerato che ad oggi questo strumento non esiste, che non è obbligatorio per le città con popolazione inferiore ai 100.000 abitanti e non abbiamo visibilità di una sua stesura futura, riteniamo che le indicazioni di base possano e debbano essere contenute nel Piano del Traffico.

OSSERVAZIONI DI CARATTERE SPECIFICO

1- Indirizzi generali del Piano. Nel corso della presentazione pubblica del 30 luglio u.s. il Sindaco Rasero ha spiegato che il lavoro dei progettisti SAMEP MONDO Engineering srl si è sviluppato sulla base di una preliminare serie di elementi di “indirizzo” suggeriti dall'Amministrazione comunale ad ASP; tali “indirizzi” (così ricordati a pagina 7 del documento progettuale: «Il “Documento di Piano” tiene conto sia dell’esame dello stato attuale del sistema dei trasporti urbani di Asti che delle linee di indirizzo sulle politiche della mobilità avanzate dall’Amministrazione Comunale sulla base delle quali è stato costruito il “progetto” del Piano stesso») non vengono, però, indicati e sarebbe opportuno fossero resi noti per poter esaminare il progetto in base alla visione indicata dai proponenti.

2- Analisi dei flussi di traffico (1) Nel documento presentato risultano di particolare rilevanza i rilievi sui flussi di traffico (punto 1.8.1.) effettuati, poiché consentono di valutare lo stato attuale del traffico veicolare urbano. Non vengono, però, dettagliati i termini tecnici del monitoraggio a campione effettuato e non si comprende quante sessioni di rilevazione siano state fatte e in quali giorni della settimana; il documento così recita: «I rilievi sono stati condotti nel mese di marzo e aprile 2019, in un giorno feriale medio nell’ora di punta mattutina dalle ore 8.00 alle ore 9.00». Sarebbe opportuno che i progettisti indicassero se i rilievi sono stati effettuati una sola volta o più volte nel corso dei due mesi indicati e se si sono scelti giorni della settimana differenti o sempre il medesimo, ciò per poter comprendere se la rilevazione in campo può dirsi attendibile o puramente indicativa. Inoltre sarebbe opportuno che le misurazioni venissero estese alle 24 ore e per almeno una settimana “tipica” per verificare gli andamenti nel corso della giornata e comparare i diversi giorni della settimana anche con i risultati del Piano redatto nel 2000.

3- Analisi dei flussi di traffico (2). Nel documento vengono presentati i dati rilevati in molti incroci e rotonde della città, e la suddivisione per direzione dei veicoli in uscita dal punto esaminato. Questo equivale a considerare ogni incrocio o rotonda come un microcosmo che viene esaminato nel dettaglio, non permettendo una analisi complessiva che risponda alla semplice domanda “dove vanno i veicoli considerati?”. La tecnologia attuale permette di rilevare con facilità le targhe dei veicoli in transito e quindi di eseguire un’analisi che compari i veicoli in entrata nella città con quelli che raggiungono un punto rilevante all’interno della stessa, e quindi di valutare con precisione come realmente si orientano le scelte degli automobilisti. Ad esempio, analizzare quante automobili entrano in città da Corso Savona e arrivano in un tempo ragionevole in Ospedale, e quante automobili entrano in città da Corso Torino e arrivano in un tempo ragionevole in Corso Savona permetterebbe di dimensionare correttamente la prevista tangenziale di sud-ovest. La stessa analisi dovrebbe essere effettuata per gli ingressi/uscite da Corso Alessandria e Corso Casale. L’analisi dovrebbe essere eseguita dalla Polizia Locale per rispondere alle esigenze di privacy dell’utenza.

4- Traffico parassita. Sarebbe inoltre altamente consigliabile analizzare con la metodologia esposta i flussi di traffico per individuare il c.d. “traffico parassita” – il traffico delle automobili che si spostano per meno di 1500 metri senza trasportare passeggeri oltre il conducente.

5- Trasporto Pubblico Locale. Per esplicita ammissione dei progettisti (pagina 11) «l’esame del Trasporto Pubblico Locale di cui al punto c) NON è oggetto del presente aggiornamento del P.G.T.U.»: ci pare molto limitativo e foriero di possibili errori strategici (vedi punto c. delle nostre Osservazioni di carattere generale). Migliorare e rendere più efficiente il trasporto pubblico dalla periferia al centro e ai luoghi di maggior interesse permetterebbe di usufruire dei parcheggi in modo più efficace. Inoltre, la richiesta riattivazione delle ferrovie sospese, progetto considerato interessante anche dai dirigenti della rete ferroviaria, consentirebbe certamente di diminuire gli ingressi dei mezzi privati in città.
È noto l’impegno delle regioni per ridurre l’inquinamento: uno dei mezzi è utilizzare meglio il trasporto ferroviario, le numerose linee presenti intorno alla nostra città permetterebbero di realizzare una specie di metropolitana di superficie in grado di alleggerire il traffico privato proveniente dai comuni e città vicine.

6- Tangenziale di sud-ovest. A pagina 65 viene citata la Nuova tangenziale Sud-Ovest di Asti in fase di progettazione, di cui però non troviamo traccia né evidenza pubblica e che andrebbe utilmente evidenziata nei suoi aspetti tecnici per consentire la corretta valutazione del nuovo Piano del Traffico.

7- Pendolari. Un corretto Piano del Traffico deve porsi l'obiettivo di ridurre la circolazione dei veicoli privati (vedi punto g. delle nostre Osservazioni di carattere generale) e, dunque, favorire al massimo l'utilizzo dei mezzi pubblici (bus e treni). Prevedere di trasformare il parcheggio di Piazza Campo del Palio da gratuito a sosta a pagamento orario (dopo l'analoga involuzione del parcheggio Babilano) è da ritenersi un pericoloso deterrente per i lavoratori pendolari che parcheggiano nella piazza per usufruire del trasporto pubblico su ferro o su gomma: i pendolari sono già penalizzati da servizi pubblici poco/mal cadenzati, e potrebbero finire per preferire il mezzo privato per recarsi direttamente sul posto di lavoro.

8- Abbonamenti ai parcheggi. Nello studio si citano in numerosi punti gli abbonamenti ai parcheggi a pagamento, senza però considerarne la numerosità e tipologia (gli abbonamenti sono gestiti da ASP che quindi possiede certamente i dati in questione). Riteniamo che questo dato sia molto importante per il disegno del piano dei parcheggi; ad esempio se il (proposto) parcheggio sotterraneo in Piazza Alfieri venisse utilizzato solo da abbonati alle attuali tariffe, ilpunto di ritorno dell’investimento potrebbe collocarsi anche oltre i cinquanta anni, come facilmente calcolabile.
E non crediamo che la soluzione sia portare i costi degli abbonamenti al livello di quelli della più volte citata Torino, ove l’abbonamento per i non residenti costa 855 Euro/anno (ad Asti 200 o 300 Euro), e l’abbonamento per il parcheggio sotterraneo di Piazza Vittorio costa 1800 Euro l’anno per le sole ore lavorative (2172 Euro/anno per le 24 ore); mentre in Piazza San Carlo il mensile completo senza posto assegnato costa 240 Euro (2880 Euro/anno). Per completezza, a Torino l’abbonamento annuale per i residenti in ZTL costa 250 Euro (Asti 150 Euro) e i residenti che rinunciano al posteggio esterno pagano 140 Euro/mese in Piazza San Carlo (1680 Euro/anno).

9- Percentuale di abbonati nei parcheggi a pagamento centrali. Nelle rilevazioni sulle occupazioni medie dei parcheggi non sono state distinte le utenze (in particolare gli abbonamenti rispetto alle utenze “normali”). Riteniamo che in molti parcheggi a pagamento la percentuale di abbonamenti sia molto elevata; da una analisi eseguita personalmente nel mese di maggio 2019 possiamo ritenere che in Piazza Alfieri la percentuale di abbonamenti superi di molto il 50%. Analisi di riscontro si potranno eseguire solo a partire dalla seconda metà di settembre. Riteniamo che il nuovo piano del traffico debba perlomeno fotografare la realtà anche senza individuare soluzioni puntuali per la corretta gestione degli abbonamenti, e non limitarsi ad un’analisi generale del tema.

10- Ore notturne e giorni festivi. Nelle rilevazioni sul grado di occupazione di Piazza Alfieri non sono state considerate le ore dalle 20.00 alle 23.30 e neppure quelle di un giorno festivo: con la prevista realizzazione del parcheggio sotterraneo (che possiamo facilmente supporre a pagamento anche durante le ore notturne e i giorni festivi) l’utenza – soprattutto giovanile ma non solo - diretta ai locali pubblici del centro potrebbe facilmente riversarsi in altre zone della città a sosta gratuita o nelle periferie, anche considerando il possibile pagamento della sosta H24 in Piazza del Palio e l’istituzione del parcheggio a pagamento Babilano.

11- Parcheggi di corona alla ZTL. Nelle rilevazioni sui parcheggi non sono state considerate alcune aree ZTM molto importanti come possibili parcheggi di corona (ad esempio l’area Babilano, oppure l’ex Way-Assauto): la mancanza è grave in quanto con il proposto piano del traffico nel centro storico si passerà dagli attuali 2880 posti auto gratuiti a 984 (con una perdita di circa 1900 posti auto gratuiti), e riteniamo che molta utenza cercherà ancora posteggi gratuiti nelle aree di corona alla ZTL, almeno nel primo anno di vita del piano.

12- Parcheggi in ZTL. Ci sembra pericoloso suggerire che tutti i 361 posti auto aggiuntivi nella ZTL saranno destinati ai residenti (che oggi possono contare solo su 51 posti auto in ZTL). Riteniamo infatti che alcune piazze (ad esempio Piazza Roma e Piazza Medici) e molte vie debbano rimanere libere da auto; inoltre una delle possibili conseguenze negative indotte dal destinare 361 posti auto ai residenti sarà che molti residenti che oggi usano posti auto nei cortili o garage potrebbero decidere di parcheggiare all’esterno riaffittando i posti auto rimasti liberi, aumentando automaticamente il numero delle auto presenti in ZTL e vanificando alcune delle promesse del piano.

13- Piste ciclabili. Vanno migliorate le piste ciclabili esistenti, e occorre realizzare non solo quelle presenti nel progetto, ma almeno una pista da corso Savona, da corso Dante zona ospedale e da corso Casale verso il centro. È fondamentale la protezione dell’utenza ciclistica dal traffico veicolare: una soluzione potrebbe essere destinare alcune vie esterne alla ZTL al solo traffico ciclistico, oppure renderle a senso unico e utilizzare una carreggiata per il traffico ciclistico. È inoltre indispensabile un vero parcheggio per biciclette nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria; dovrebbe essere coperto, direttamente connesso con la stazione, vigilato con numerose telecamere, equipaggiato con prese di corrente per la ricarica dei mezzi a pedalata assistita e dotato di uno spazio per piccole riparazioni; possibilmente associato ad uno spazio per l’affitto delle biciclette.

14- ZTL e “Zone 30”. Nell’attuazione del Piano del Traffico deve essere posta massima cura ad evitare che la ZTL diventi una “zona franca” per i fortunati e privilegiati residenti che potrebbero percorrerla in lungo ed in largo utilizzandone le vie per parcheggiare e attraversare velocemente la città. Alcuni potrebbero spostare la residenza in centro per godere di questi privilegi. Condividiamo inoltre pienamente le “zone 30”, ma riteniamo che debbano essere messi in atto tutti i mezzi tecnici di dissuasione per ostacolare la velocità eccessiva: dissuasori, passaggi pedonali rialzati, elementi di decoro urbano, sistemi per la rilevazione automatica della velocità ove consentito.
Inoltre devono essere migliorati i passaggi pedonali posizionandoli opportunamente e rendendoli ancora più fruibili ai disabili e alle carrozzine.

15- Simulatore. Riteniamo meritevole l’uso di un simulatore per valutare le conseguenze delle scelte e cercare soluzioni ottimizzate utilizzando un software al posto degli esperimenti diretti sul traffico. Nel Piano presentato, il confronto tra la situazione attuale e quella futura può essere valutato solo in modo qualitativo ad esempio usando i volumi di traffico nell’ora di punta dalle 8 alle 9 presentati nelle figure 56 (attuale) e 59 (futuro) in mancanza di tabelle analitiche per la situazione futura: si nota ovviamente un miglioramento deciso nella zona preclusa al traffico, mentre in alcuni punti della ZTM la situazione peggiorerà – ad esempio in un lungo tratto di Corso Casale (da <250 veicoli/ora a più di 1500), oppure in Corso Dante (da 1000-1500 veicoli/ora a 1500-2000) mentre in altri potrebbe migliorare ma non riusciamo a capire per quale motivo (ad esempio corso XXV Aprile, corso Alba). Non diminuiscono i volumi di traffico nei principali percorsi: Corso Savona, Corso Alessandria, Corso Torino. Sarebbe opportuno allegare le tabelle analitiche per consentire una comparazione completa e più accurata (anche una variazione in aumento di poche centinaia di veicoli/ora potrebbe rivelarsi significativa).
La comparazione delle tavole 56 e 59 mostra chiaramente che l’attuazione del Piano non risolverà gli attuali problemi del traffico fuori dalla ZTL, in particolare il rumore e l’inquinamento, ma anche gli ingorghi e i rallentamenti a cui siamo ormai abituati.

16- Parcheggio di Piazza Alfieri (1). Gli urbanisti e gli architetti sono concordi nello sconsigliare la costruzione di parcheggi nel centro delle città: citiamo tra i tanti Renzo Piano: “Occorre assolutamente salvarle (le città) dal traffico e dall’enorme quantità di parcheggi che le stanno soffocando. Più parcheggi si fanno e più traffico si attira, come la fisica insegna. ... Occorre mettere tutte le risorse per costruire trasporti pubblici e dotare le nostre città di parcheggi di cintura.
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/10_aprile_22/piano-abbado-verde-1602882479089.shtml
Oppure il progetto di Stefano Boeri: “Milano, tre milioni di nuovi alberi: «Togliamo i parcheggi auto»” - https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/18_maggio_26/milano-tre-milioni-nuovi-alberi-togliamo-parcheggi-auto-c7de6e0e-60ab-11e8-9f1c-2fb6ab417c7d.shtml
Riteniamo quindi un’idea ormai superata quella di costruire nuovi parcheggi nel centro delle città. L’utenza commerciale è ormai abituata a parcheggiare l’automobile a centinaia di metri dai negozi, come accade ad esempio in quasi tutti i centri commerciali conosciuti (Serravalle: fino a 250 metri, Grugliasco fino a 300 metri)

17- Parcheggio di Piazza Alfieri (2). Riteniamo che debbano essere valutate tutte le alternative tecniche e progettuali rispetto alla eliminazione dei platani da Piazza Alfieri, quale patrimonio ambientale, storico e paesaggistico di straordinario valore per la città di Asti. Si tratta infatti di un elemento qualificante ed identitario per la comunità astigiana che deve trovare la massima attenzione e riconoscimento, anche in ragione delle problematiche di inquinamento dell’aria e di cambiamento climatico in atto che ne evidenziano ancor più il loro valore.
Ricordiamo che gli alberi in città portano numerosi effetti positivi, e che quindi non devono essere considerati come mero elemento di arredo urbano, ma come un servizio reso alla cittadinanza, e quindi deve essere in generale attuata una politica di riforestazione urbana. I platani in Piazza Alfieri forniscono ombra nei periodi più caldi dell’anno – le alternative artificiali non sono neanche lontanamente paragonabili – e la loro eliminazione renderebbe la piazza invivibile per la cittadinanza.
Tra le alternative alla eliminazione dei platani possiamo elencare ad esempio ridurre i posti auto nel previsto parcheggio sotterraneo, costruire un parcheggio a due livelli mantenendo quindi lo stesso numero di posti auto previsti, costruire un parcheggio sotterraneo in Piazza De Andrè, utilizzare parte dell’area ex Way-Assauto, accordarsi con Ferrovie per la realizzazione di un parcheggio multipiano nell’area Babilano, etc.
Ricordiamo che il progetto del parcheggio sotterraneo in Piazza Alfieri prevede un tasso di utilizzo del 60%, quindi si potrebbero quasi dimezzare i posti auto riducendo notevolmente l’investimento e senza incidere sugli introiti.

18- Parcheggio di Piazza Alfieri (3). Facciamo inoltre notare come il previsto parcheggio sotterraneo con ingresso da Corso Dante trasformerebbe lo stesso corso in una specie di autostrada urbana, con l’eliminazione delle magnolie e l’aumento del traffico rispetto all’attuale. Se infatti ipotizziamo di eliminare completamente gli abbonamenti da Piazza Alfieri, con una sosta media di 60 minuti dalle 9 alle 19 e 700 posti disponibili, otteniamo che potrebbero entrare nel parcheggio fino a 6500 veicoli ed altrettanti uscirne in un giorno lavorativo, rispetto ai 560 considerando abbonati tutti gli utenti attuali. Anche abbassando il tasso di occupazione del parcheggio al 60% e considerando solo il 60% attuale di abbonati, i numeri diventano 3800 futuri contro 1800 attuali. Un risultato simile si ricava anche dalla comparazione qualitativa dei volumi di traffico simulato riportato nelle figure 56 e 59 del Piano: il volume di traffico previsto nel tratto di Corso Dante tra Piazza Vittorio Veneto e Largo Martiridella Liberazione passerebbe da 1000-1500 veicoli/ora a 1500-2000, i veicoli in transito lungo i portici Pogliani da 500-1000 a 1000-1500, quelli in Corso alla Vittoria da meno di 250 a 500-1000 veicoli/ora.

Concludiamo con una provocazione: considerato che la proposta realizzazione del parcheggio sotterraneo in Piazza Alfieri non modificherà di molto la disponibilità di parcheggi nel centro storico di Asti, diventa inutile attenderne la realizzazione per attuare il Piano del Traffico, si può quindi chiudere da subito la ZTL e rivedere il sistema dei parcheggi allineandolo a quello futuro: revisione dei costi degli abbonamenti, aumento degli stalli a pagamento in Piazza del Palio, realizzazione delle piste ciclabili, revisione dei permessi di accesso e degli abbonamenti per i residenti.

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