di Giampiero Monaca.
Non si accende la lanterna per poi nasconderla sotto un armadio, quando si vede una Luce di speranza e di comprensione, per piccola intuizione che essa sia o che questa sia la fiamma che riesce a scaldare, la si deve portare a tutti.
Ricordate la letterina inviata dai nostri alunni alla commissione rifugiati di Torino e alla Prefettura di Asti? Con le loro semplici parole, i bimbisvegli di 1A e 2A della scuola primaria statale di Serravalle d'Asti, chiedevano che venisse valutata la concessione del permesso di soggiorno per fini umanitari "ai ragazzi migranti Paul, Baba, Lamin, Moussa, Balde, Ismail, Taiwo, Coulibaly, Hagie, Alì e Bright sono qui perché scappano dalla povertà e dalla guerra ...
Abbiamo saputo che non avete dato il permesso a Paul e Lamin di restare qui al sicuro con noi.
Così loro rischiano di andare in prigione o in guerra nei loro paesi.
Vi chiediamo, per favore di farli restare qui insieme a noi perché gli vogliamo moltissimo bene.
Loro sono stati un regalo per noi, non vogliamo perderli.
Siamo sicuri di poterci fidare di voi.
Grazie, cari commissari per la vostra attenzione".
L'ultima volta che abbiamo incontrato Paul, venerdì scorso, abbiamo notato che aveva uno sguardo sereno ed una espressione felice.
"Good news" dice, "ci sono buone notizie, l'udienza fissata nei prossimi giorni è stata spostata a Luglio, i commissari (pur senza fare esplicito riferimento alla lettera dei bimbi) hanno voluto prendersi più tempo per esaminare le nostre pratiche.
Questo significa: tempo, per lui e gli altri preparare dossier di presentazione più completi, per noi di poter continuare le attività insieme e continuare a sperare e ad avere fiducia che le istituzioni valutino in modo davvero umano queste situazioni così complesse e pericolose.
Un piccolo miracolo di Natale, dunque, che fa ben sperare in un mondo più bello e giusto, in cui sono le azioni delle singole persone a essere valutate e non il colore della pelle o a causa del pregiudizio delle masse.
Registro, laicamente, quanto sia simbolico che proprio oggi, festa nella natività di Gesù il Salvatore, nato povero, fuggito profugo per scampare alla strage voluta da Erode (lacchè della potenza di invasione Romana), divenuto profeta rivoluzionario, giustiziato per la disarmante coerenza delle sue predic-azioni liberatrici e libertarie (diceva quel che faceva faceva quel che diceva) e risorto, nella quotidiana replicazione dei suoi insegnamenti da parte dei suoi amici, giunga una notizia che appena l'ho comunicata ai genitori delle classi e alle colleghe ha suscitato un sussulto di entusiasmo e commozione.
C'è speranza se accade...