di Alessandro Mortarino.
Esattamente un anno fa, nei primi giorni del 2017, Asti era nel pieno della discussione finale per le scelte "politiche" legate al progetto di Teleriscaldamento cittadino e alla sua centrale di trigenerazione ubicata nel bel mezzo dell'Ospedale Cardinal Massaia. Sappiamo come è andata a finire (e ne siamo lieti) e credo possa ora far piacere sapere che lo scorso venerdì 23 dicembre un ulteriore passo avanti importante si è fatto per la progettazione del Giardino della Salute. All'interno dell'Ospedale ...
Il lavoro dell'ampio Tavolo di progettazione che si è costituito all'interno dell'ASL successivamente alla conclusione dell'iter per l'impianto di Teleriscaldamento (con la sua non autorizzazione) sta infatti procedendo. E' un lavoro importante; soprattutto è un "metodo" di azione sinergica che vede impegnati, oltre ai dirigenti della Sanità astigiana, praticamente tutti gli Ordini professionali (sia quelli dell'ambito strettamente ospedaliero - come Medici, Ostetrici, Infermieri, Farmacisti, Veterinari - sia quelli Tecnici, come Agronomi, Periti Agrari, Architetti, Geometri), unitamente al mondo dell'Istruzione e alle Associazioni ambientaliste e del Volontariato.
Ad ottobre un primo step aveva portato alla realizzazione di una intensa giornata di studi, utile per "mettere assieme" idee e stimoli e definire i contorni dei bisogni da cui dipanare il progetto.
Che nelle scorse settimane ha assunto forme più circostanziate e riassunte da Marco Pesce, a nome dell'Ordine degli Architetti, che ha potuto offrire una prima base di elementi ora al vaglio di tutto il gruppo di lavoro.
Questa base è rappresentata dalla prima bozza d'idea del progetto, che suddivide l'intervento in due aree: la prima (core zone) riguarda la zona centrale del Giardino terapeutico, dove troveranno spazio insediamenti su terreno (piante, fiori, verde ...) e su soletta (camminamenti, attrezzature e percorsi riabilitativi). Questo intervento è stato pensato in 5 "lotti", in modo da poter essere distribuito, e finanziato, anche in periodi molto scaglionati.
La seconda (buffer zone), circonda il "cuore" del Giardino e sarà interamente dedicata al verde e direttamente seguita e gestita dalle associazioni e dai cittadini, che prevedono di poter già avviare le prime piantumazioni all'inizio della primavera entrante.
Per procedere con la prima area di intervento, è stata ipotizzata la procedura di un Bando pubblico di progettazione: a quanti vorranno cimentarsi, sarà richiesto di produrre una scheda sintetica di progetto e 1/2 tavole illustrative. Una giuria provvederà a selezionare le 5 migliori idee progettuali presentate e al vincitore verrà dato il compito di procedere nella definizione del progetto dettagliato e definitivo.
Tutte le documentazioni illustrate dall'architetto Pesce verranno analizzate nelle prossime settimane e a fine gennaio il gruppo di lavoro definirà tempi e modalità dell'iter necessario e, soprattutto, inizierà ad avere una prima sommaria indicazione sulle esigenze finanziarie che dovranno essere reperite.
Quando si parla di "denari", la strada non è mai priva di insidie e questo progetto sappiamo che ha mire ambiziose, nel senso che intende realizzare un luogo di vita all'interno di un luogo di cura: un esempio che suggerisca ad altre città ed altri centri ospedalieri l'imitazione.
Dunque, non ci nascondiamo problemi nè ostacoli; ma la strada è avviata e la componente "civica" del nostro Tavolo sa di essere pronta per fare la sua parte, con scarsi mezzi finanziari ma con l'impegno per una gestione e manutenzione diretta nel pieno senso della tutela del "Bene Comune".
Il Prefetto di Asti ha già assicurato la collaborazione di cooperative sociali (detenuti, migranti ecc.) per i lavori di "minuto mantenimento" e anche questa è una chance di ulteriore aggregazione tra strati della popolazione che non può che farci piacere.
Insomma: le energie non mancano. Ed è passato solo un anno. Ma sembra una vita ...