Aramengo alla ricerca del dialogo. Ma come si costruisce il dialogo?



di Alessandro Mortarino.

Grazie all'intervento del Prefetto di Asti è stato finalmente consentito al Comitato "Amici di Canuto" di organizzare un incontro pubblico ad Aramengo per ragionare attorno agli aspetti critici legati al progetto di costruzione di un impianto natatorio con annessa centrale pirolitica. Il Comitato ha invitato a esprimersi diversi esperti in materia tecnico-impiantistica, in salute pubblica, in tutela paesaggistica, in consumo di suolo, in progettazione di fattibilità. Ma l'amministrazione comunale ha preferito non partecipare all'incontro ...

Il giorno successivo, il Sindaco di Aramengo Cristiano Massaia ha inviato alla stampa un comunicato dichiarando che «l'amministrazione Comunale è orgogliosa di aver liberamente ospitato l’incontro degli “Amici di Canuto” presso i propri locali, ed esattamente nel Salone Comunale che ha da sempre ospitato riunioni, assemblee e manifestazioni proposte dai cittadini. Siamo anche soddisfatti della partecipazione dei cittadini di Aramengo, dei residenti di altri Comuni confinanti e di tutti coloro abbiano voluto intervenire. In tal senso siamo felici che la discussione sia stata caratterizzata da comportamenti civili e ci auguriamo che il clima di confronto e la necessaria dialettica tra le parti non pregiudichino una discussione da portare avanti lungo i binari del rispetto reciproco, della razionalità e dell’oggettività per assicurare una seria partecipazione e una corretta informazione scevra da pregiudizi e utile per l’intero nostro territorio. Prendiamo atto, con innegabile soddisfazione, che la nostra scelta di non partecipare ufficialmente all’incontro abbia favorito l’espressione libera di opinioni e umori, evitando contrapposizioni sterili non suffragate da fondamenti, da dati, da intenzioni vere e serie con il rischio dell’incomprensione e di atteggiamenti da tifoseria».

Un messaggio rivolto al dialogo, dunque; decisamente condivisibile e perfettamente in linea con quanto mi ero permesso di sollecitare nell'incontro pubblico.
Ma il dialogo lo si costruisce con azioni precise e con la volontà (vera) di offrire a tutti la possibilità di esprimersi prima (sottolineo il "prima" ...) che qualunque decisione venga assunta.

E questo, purtroppo, ad Aramengo non è avvenuto: l'amministrazione comunale ha infatti già deliberato la sua unanime decisione di approvare la primaria Variante urbanistica, senza tenere minimamente in conto le voci contrarie. Dunque il percorso viaggia su un terreno parecchio accidentato: da un lato c'è un'amministrazione che decide e dall'altra cittadini che non sono d'accordo.
Dialogo ?
Il dialogo lo si costruisce ascoltando e rendendo trasparenti tutti gli atti e le progettualità, consentendo a chiunque di potersi formare la propria opinione. Qui, invece, i cittadini da mesi chiedono dati precisi e ricevono solo rassicurazioni generiche che costringono a supposizioni e ipotesi facilmente modificabili ...

Massaia prosegue «Nel corso dell’incontro – che è bene ripetere si è svolto per lo più con toni e modi civili e rispettosi – sono state pronunciate parole che speriamo di non sentire più: anche se in una discussione aperta a tutti possono capitare episodi incresciosi, è responsabilità degli organizzatori fare in modo che simili circostanze non si verifichino ancora senza conseguenze. Alcuni esperti, innanzitutto, hanno fatto confronti e paragoni con impianti che nulla hanno a che fare con quello in progetto ad Aramengo, probabilmente a causa di informazioni parziali o inadeguate in loro possesso. (...) Sulle condizioni sanitarie e di salute per i cittadini, dopo una lunga dissertazione “tecnica” e non medico-scientifica, sono state mostrate tabelle relative ad altre tipologie d’impianto e di emissioni, che nulla c’entrano con il progetto di Aramengo ma che ciononostante possono creare allarme sociale. Il Sindaco è responsabile della salute dei suoi cittadini, questo è noto a tutti! Come potremmo quindi fare scelte che vanno nel senso opposto? Anche in questo caso preferiamo soprassedere dal punto di vista legale, ma anche in questo caso ricordiamo le responsabilità civili e legali a cui tutti sono tenuti».

Queste frasi sono l'opposto della ricerca di dialogo, suonano quasi come un monito, del genere: "fate attenzione a quel che dite, perchè la querela è alle porte" ...
E, quindi, meglio ignorarle e riproporre alcune prioritarie domande al Sindaco che precedono ogni puntualizzazione di tipo tecnico:

- non sarebbe stato indispensabile aprire una discussione (pubblica) prima di operare una formale decisione amministrativa, data l'ampia voce contraria espressa dalla cittadinanza ?

- perchè non sono state rese note le caratteristiche dell'impianto pirolitico necessario per sostenere finanziariamente ed economicamente l'intero progetto ?

- perchè agli amministratori comunali non è stato consegnato un prospetto che evidenzi la reale fattibilità del progetto sotto il profilo di "mercato", dunque delle chance di remuneratività alla luce della concorrenza territoriale e del bacino di utenza potenziale ?

Se si vuole il dialogo, ognuno di noi lo vuole. Ma occorrono atti concreti, trasparenza e collaborazione; non certamente minacce velate o rimandi.
Esiste un progetto complessivo ? Bene, allora che lo si renda pubblico.
Altrimenti tuti i cittadini hanno il diritto di credere che esista in Piemonte un'amministrazione comunale che appoggia un progetto ancora da definire, senza un'identità economica, senza alcuna approfondita attenzione agli aspetti ambientali, sanitari, sociali. Un'amministrazione, quindi, scarsamente attenta ai bisogni della sua gente e alla salvaguardia del "bene comune" !

Il dialogo (che significa letteralmente "confronto d'idee, opinioni o programmi allo scopo di raggiungere un'intesa") lo si costruisce così.

Al Sindaco di Aramengo il dovere di assicurarlo ...

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