di Alessandro Mortarino.
La querelle che si è sviluppata attorno alla variante urbanistica di Aramengo, voluta dall'amministrazione comunale per favorire l'installazione di una piscina con annesso impianto di pirolisi sulla collina di Canuto, aggiunge un nuovo episodio. L'amministrazione si è rifiutata di consentire l'affissione (a pagamento) di un manifesto in cui il Comitato "Amici di Canuto" annuncia un dibattito pubblico a Castelnuovo don Bosco ed esprime le proprie criticità al progetto. E' un atto grave, che lede uno dei principali diritti sanciti dalla Costituzione: quello del diritto di espressione ...
Se è comprensibile che l'amministrazione possa essere infastidita dalla presa di posizione contraria di un Comitato civico, è davvero sorprendente e inaccettabile la scelta di negare l'espressione pubblica: la democrazia è fatta di posizioni non necessariamente univoche e chiunque ha il diritto (e il dovere) di proporre le proprie tesi (articolo 19 della Costituzione: "Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere").
Nell'esprimere il diniego, il Sindaco di Aramengo Cristiano Massaia afferma: "comunichiamo la decisione della Giunta Comunale di rifiutare l’affissione dei manifesti in quanto il relativo contenuto nulla ha a che vedere con una legittima manifestazione di dissenso, ma è ritenuto fuorviante, tendenzioso, offensivo ed in particolare corrispondente in tutto e per tutto ad un vero e proprio tentativo di diffondere allarme sociale su larga scala. La decisione di questa Amministrazione è dovuta, non solo e non tanto al contenuto del manifesto stesso, ma a tutta la serie di comunicazioni offensive e diffamatorie che il Vostro cd. Comitato ha adottato da molte settimane a questa parte".
Ma cosa afferma il manifesto proposto dal Comitato ? Innanzitutto annuncia l'appuntamento pubblico del 19 aprile a Castelnuovo don Bosco (ore 21), esprime la propria preoccupazione per il progetto, formula una serie di quesiti tecnici ben definiti e conclude esprimendo il proprio parere sull'illegittimità della variante urbanistica.
Nessuna contumelia, nessuna offesa.
Critiche e obiezioni, sì. Come ovvio e naturale in democrazia.
Il Movimento nazionale Stop al Consumo di Territorio e il Forum nazionale Salviamo il Paesaggio (una rete formata da oltre 1.000 organizzazioni e migliaia di soggetti individuali) - che già da settimane hanno acceso i riflettori su questo ennesimo progetto che vorrebbe consumare suolo libero e danneggiare irreparabilmente l'aspetto paesaggistico di un luogo collinare che, al contrario, andrebbe salvaguardato e valorizzato - esprimono la loro indignazione nei confronti della scelta dell'amministrazione comunale e la invitano a voler immediatamente provvedere ad accettare la richiesta di affissione formulata dal Comitato Amici di Canuto.
Lo impone la democrazia e su questo nessuno può permettersi di scherzare !
Parallelamente, invitiamo l'amministrazione a voler rispondere, pubblicamente, ai quesiti che il Comitato pone nel suo manifesto, ovvero:
Per quale motivo la popolazione non è stata informata del progetto completo ancor prima di presentare la domanda di variante ?
La piscina è valutabile come progetto prioritario rispetto alle esigenze di tutta la cittadinanza e del territorio collinare ?
E' stata fatta una quantificazione numerica del bacino di utenza e dell'interesse sovralocale dell'opera, viste le difficoltà nel mantenimento di altri impianti simili nelle vicinanze con popolazioni ben più numerose ?
Con quali mezzi di trasporto sarà possibile raggiungere la piscina ?
Perchè non utilizzare l'energia del fotovoltaico già esistente oppure altre tecnologie (quali ad esempio la geotermia, pompe di calore, termodinamica) per alimentare la piscina ?
Chi vorrà utilizzare una piscina che sarà situata vicino a un deposito di materiali da biomassa in fermentazione destinati all'impianto di produzione di energia elettrica ?
Quali saranno i danni ambientali e sociali che deriveranno dalla centrale elettrica e chi li valuterà ?
Per quale motivo, per giustificare il progetto di una piscina, bisogna costruire una centrale elettrica da 1 mega watt, quando sarebbe sufficiente una potenza decisamente inferiore ? (meno della metà !).
Considerando che una centrale da 1mw consuma circa 50 tonnellate al giorno di materiale, come è pensabile soddisfare l'esigenza di materiale da biomassa con la sola produzione dei nostri territori ? Quale sarà l'impatto sui nostri sistemi agro/forestali ?
Tenendo conto che, con la definizione di "biomassa", si considerano anche rifiuti organici, oli vegetali e rifiuti speciali pre trattati, sarà consentito l'utilizzo di tali prodotti ?
Quali saranno e chi li valuterà i volumi e la qualità dei materiali da conferire e da pirolizzare ?
Quale sarà l'impatto sulla salute delle persone e dell'ambiente in generale a causa delle polveri sottili emesse e di tutto l'inquinamento prodotto dalle attività della centrale (trasporto, merci, rifiuti, scarichi) ?
E' stato valutato e quantificato l'inquinamento acustico/luminoso provocato dai motori della centrale e da tutte le attività che si svolgeranno all'interno della stessa, che dovrà restare in funzione continuativamente salvo le pause per la manutenzione ?
Per quale beneficio sociale verrà distrutta un'intera collina: un'area incontaminata pari a 23000 mq sulla quale potrà essere costruita una superficie di area coperta di oltre 6000 mq fino a 10 metri di altezza ?
E ricordiamo che il Comitato ritiene, inoltre, illegittima la domanda di variante per i seguenti motivi:
Illegittimità della variante parziale in quanto sono state stralciate altre aree servizi provenienti da zone diverse del territorio comunale.
Presenza di vincoli ambientali e rischi geologici che non sono stati tenuti in considerazione quali ad esempio eventuali frane e smottamenti.
Danno economico che potrebbe verificarsi nel caso di insuccesso della domanda poichè le spese sostenute per professionisti e consulenti rimarrebbero a carico del Comune e quindi dei cittadini.
Il Comitato è favorevole a progetti di sviluppo locale o territoriale purchè condivisi con la popolazione e vincolati alla vocazione agricola produttiva e turistica del territorio stesso, nel rispetto delle sue tipicità e della sua incontaminata bellezza.
Restiamo in attesa che l'amministrazione comunale rientri nel solco della democrazia, prima che l'Autorità Pubblica sia costretta a intervenire ...