di Marisa Pessione e Alessandro Mortarino.
Non la vedremo più dietro al suo banco. Non la vedremo più in mezzo al suo frutteto dalle mille varietà di meli antichi. Non la vedremo più sorridere col volto dell'intelligenza che non giudica e non allontana.
Per chi non la conosceva Grazia era, insieme al suo inseparabile compagno di vita Pierenzo, una piccola fiammella che dava calore e colore al mensile mercatino del biologico in piazza San Secondo ad Asti ...
Una persona speciale, già nel nome: la gentilezza, la bontà di modi e di intenzioni, la generosità, il garbo, la cortesia con gli altri e la leggiadria nel muoversi e nel comportarsi.
Grazia era bellezza.
E la sua bellezza si è materializzata nell'arte naturale del trasmettere gentilezze sotto forme cangianti: una volta i suoi vasetti di doni dell'orto o del frutteto - opportunamente trasformati con il suo ricco e fantasioso estro culinario -, un'altra la cura delle api. E, alla base, quell'amore per la terra che è figlia e madre di un'agricoltura assoluta e rispettosa dell'ambiente; dove il lavoro manuale, le piccole dimensioni famigliari e la semplicità di vita sono i capisaldi essenziali di una rivoluzione gentile perenne.
Chi ha avuto il piacere di conoscerla,
chi ha avuto la possibilità di intrattenere interminabili amabili chiacchierate,
chi ha potuto inebriarsi del suo sorriso,
chi ha potuto apprezzare la sua fermezza e caparbietà,
sa che cosa ha veramente perduto: una insostituibile e indimenticabile Grace, il nomignolo che negli anni le avevamo cucito addosso e che lei aveva stretto al suo corpo sempre più fragile quasi fosse un vestito dai tessuti preziosi.
Nel mercatino bio di Asti il centro della piazza sarà per sempre suo. Uno spazio libero. Libero come era Grazia.
Anzi, Grace.