Oltre 40 organizzazioni cittadine sono state audite sabato scorso durante la consultazione pubblica indetta dall'ASP sul tema che riportiamo nel nostro titolo; nei prossimi giorni sapremo quali primi indicatori sono emersi e le modalità che la nostra ex municipalizzata intenderà seguire per il prosieguo di una utile analisi collettiva. Legambiente, Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l'Astigiano, Movimento Stop al Consumo di Territorio Astigiano, Associazione A Sinistra, Pro Natura Asti e Cittadinanzattiva onlus Asti hanno definito parziale il percorso avviato, in quanto non guidato direttamente dall'amministrazione comunale e privo di una visione globale come dimostra, ad esempio, la totale esclusione nel questionario proposto da ASP del ruolo delle ferrovie locali e di una possibile "metropolitana leggera" lungo i suoi binari ...
All'audizione delle ore 17,40, le sei organizzazioni hanno purtroppo avuto una conferma ai loro dubbi, constantando la totale assenza in sala (quella del consiglio comunale) di assessori, sindaco, consiglieri: quasi una implicita testimonianza del distante coinvolgimento dell'amministrazione comunale che fa quasi supporre il ricorso al motto "che ci pensi l'ASP". Un ruolo che, invece, l'amministrazione comunale dovrebbe assumersi in prima persona e come guida di un processo partecipativo di grande spessore.
Vi proponiamo il testo del documento presentato all'audizione dalle sei organizzazioni:
Spett.le ASP Asti Servizi Pubblici SpA
Corso Don Minzoni 86
14100 Asti
Oggetto: Nota integrativa alla consultazione pubblica "Proposte per nuovi scenari di mobilità e sosta nella città di Asti".
Gentile Presidente Giovanna Beccuti,
desideriamo innanzitutto ringraziarLa per l'invito rivoltoci a partecipare alla consultazione pubblica "Proposte per nuovi scenari di mobilità e sosta nella città di Asti", (sabato 12 novembre 2016) e ci preme sottolineare l'apprezzamento per questa iniziativa che l'ASP ha inteso intraprendere.
Con estrema trasparenza, vogliamo però sottolineare che il tema della mobilità urbana rappresenta per noi un elemento cardine della corretta sostenibilità della nostra città e riveste carattere di assoluta urgenza, il che ci induce a considerare essenziale inquadrare qualunque tipo di iniziativa all'interno di un attento progetto di pianificazione analizzato, discusso e condiviso con tutte le rappresentanze sociali ed economiche e guidato da un soggetto pubblico che riteniamo non possa essere altro che l'amministrazione comunale. Nel questionario previsto dalla vostra consultazione notiamo, infatti, particolare attenzione per alcuni elementi della mobilità urbana e la totale assenza di altri importanti strumenti (ad esempio il ruolo del trasporto ferroviario) che, a nostro avviso, rischiano di ridurre la visione ad alcuni soli aspetti di carattere «accessorio» anziché concentrare gli sforzi su un vero piano d'azione a 360 gradi.
Per usare una metafora esplicativa, è come se una persona si svegliasse ogni mattina con una terribile emicrania e lenisse il proprio malessere assumendo un analgesico, certamente utile per tamponare la situazione ma non per mettere in luce la causa e risolvere alla radice il problema. Così il giorno successivo e per ogni giorno successivo, fino a giungere al momento in cui la medicina non è più in grado di alleviare il dolore e la salute si aggrava: occorre allora un intervento mirato, che analizzi a fondo la situazione e definisca un'azione complessiva per agire sul corpo intero e sull'ambiente di riferimento. Così è per una città, la nostra città. L'inquinamento urbano è in una situazione cronica di notevole pericolosità: da anni, ormai, il limite di 50 microgrammi per metro cubo di polveri sottili al giorno viene superato oltre la soglia consentita di 35 giorni annui. E nei soli primi 50 giorni del 2016, Asti ha superato per 22 volte questo limite delle Pm10 e anche per questo inverno il rischio di proseguire la "serie nera" è pressoché certo, come certo è stato il dato 2015, che ha posto il nostro capoluogo al settimo posto in Italia in questa particolare classifica dai risvolti critici.
Non è più tempo, quindi, per limitarci a minimi interventi correttivi mirati: occorre un piano strategico e a questo piano devono e possono concorrere tutte le forze cittadine. Ma, come già detto prima, non riteniamo che una simile riprogrammazione possa essere guidata da un'azienda, bensì dall'amministrazione comunale. ASP non è un Ente pubblico e, dunque, non rappresenta le volontà dell'intera cittadinanza, essendo esclusivamente una società di diritto privato posseduta da un socio di maggioranza pubblico (al 55 %). Come per tutte le aziende, i suoi specifici interessi non necessariamente possono quindi essere coincidenti con bisogni, valori e aspettative dei cittadini ma guidati da obiettivi di carattere economico e finanziario aziendali e riferiti ai Soci azionisti.
Per tale motivo, riteniamo che la Vostra pur apprezzata consultazione non possa rispondere alle aspettative nostre e della cittadinanza e cogliamo questa occasione per richiedere formalmente all'amministrazione comunale di assumersi le proprie responsabilità e «usare» il proprio ruolo di governo per indire una ampia consultazione pubblica che non si limiti a richiedere risposte secche a domande bloccate, ma faccia della discussione e della pianificazione una chiave di sviluppo, di ritrovata armonia ambientale e di urgente salvaguardia della salute delle persone.
Un Piano strategico, dunque. E' ciò che riteniamo occorra, con urgenza, mettere in campo per costruire una Mobilità sostenibile capace di offrire alle persone la possibilità di spostarsi in libertà, comunicare e stabilire relazioni senza mai perdere di vista l’aspetto umano e quello ambientale, oggi come in futuro. Per diminuire gli impatti ambientali, sociali ed economici generati dai veicoli privati e connessi con l'inquinamento atmosferico e acustico, le emissioni di gas serra, la congestione stradale, l'incidentalità, il degrado delle aree urbane (causato dallo spazio occupato dagli autoveicoli a scapito dei pedoni), il consumo di territorio (causato dalla realizzazione di strade e infrastrutture). Per armonizzare i mezzi di trasporto e incentivare l'uso quotidiano della bicicletta ma anche aggiornare il Piano Regolatore o, quanto meno, adottare un Piano Strategico urbanistico e così rispondere ai nuovi veri bisogni della comunità. Per integrare parcheggi di scambio e parcheggi per pendolari, tutelare e ampliare il verde pubblico (ad iniziare dagli imponenti platani di piazza Alfieri) e renderlo servizio sistemico, coinvolgere la cultura e le arti a contribuire a diffondere un'era di cambiamento, assecondare una ritrovata attrattiva turistica, fare di Asti uno dei primi esempi di città fruibile e sostenibile aldilà di semplici slogan.
Un compito importante e non semplice, ma che dobbiamo assumerci - tutti assieme - senza indugi e senza prevaricazioni da parte di interessi economici ai danni del Bene Comune ...
Con vive cordialità.
Giancarlo Dapavo a nome di Legambiente, Circolo Gaia
Marco Devecchi a nome dell'Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l'Astigiano
Alessandro Mortarino a nome del Movimento Stop al Consumo di Territorio Astigiano
Giovanni Pensabene a nome di Associazione A Sinistra
Luigi Sposato a nome di Pro Natura Asti
Tiziana Valente a nome di Cittadinanzattiva onlus Asti