La scorsa settimana il Governo, nella persona del Sottosegretario delegato Umberto Del Basso De Caro, ha provveduto a rispondere al "question time" sul tema della tratta ferroviaria sospesa Asti-Alba in risposta alla risoluzione presentata dall'onorevole astigiano Paolo Romano (Movimento 5 Stelle) che chiedeva quali iniziative il Governo intendesse intraprendere per sostenere la regione Piemonte nell’immediata riattivazione della linea e delle altre insistenti nel perimetro dei Paesaggi vitivinicoli del Piemonte delle Langhe-Roero e Monferrato, patrimonio mondiale Unesco.
La posizione odierna del Governo risulta da interpretare ma fa comprendere come sia fattibile un suo impegno per richiedere a RFI di predisporre un piano aggiornato di interventi per la rimessa in servizio della linea, qualora richiesta da parte degli enti preposti ...
La risposta completa la potete leggere qui; come dicevamo è una risposta che va interpretata, in quanto non definisce alcun impegno per il Governo nè tanto meno un programma di lavoro.
L'onorevole Romano si è dichiarato insoddisfatto dalla risposta ricevuta «il Sottosegretario è venuto a dirci che l’acqua se riscaldata diventa calda ossia che “il ripristino della linea comporterebbe l’assunzione dell’onere da parte dello Stato delle risorse per la realizzazione delle opere infrastrutturali e per la loro successiva manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, da trasferire al gestore attraverso gli strumenti dei Contratti di Programma”. Insomma: la scoperta dell’acqua calda. Invece di dirci cosa intendesse fare per la valorizzazione di una importante linea ferroviaria che attraversa siti patrimonio dell’umanità è venuto a raccontarci lo stato in cui versa la ferrovia, ormai dal 2010 in totale stato di abbandono, e quali interventi infrastrutturali occorrono per il ripristino della galleria Ghersi. Tutte cose note e stranote».
Secondo Mario Didier dell'Associazione Ferrovie Piemontesi-AFP «ovviamente dal Governo non ci si poteva certo aspettare una presa di posizione ed un'assunzione di responsabilità ma, per la prima volta dal 2012, sono state stabilite chiaramente le competenze e l'iter procedurale, il tutto dipende dalla Regione che deve dare il via acquistando le tracce e RFI darà il via alla procedura per il recupero, la Regione non dovrà sborsare un centesimo per i lavori che saranno di competenza del Ministero (che finanzia RFI) e nessun Sindaco dei territori interessati dovrà pagare lo studio di fattibilità dei lavori; una cosa interessante è che parte delle competenze vengono affidate al Magistrato del Po. Considerato che lo stesso Assessore ai trasporti della regione ha asserito che la Asti-Alba è l'unica linea chiusa nel 2012 non per scarsa affluenza, ora dovrà solo incominciare ad esercitare l'opzione di acquisto tracce da RFI e stabilire quali e quanti treni vi dovranno circolare: questa è l'unica via possibile da iniziare a percorrere e sarebbe ora che si iniziasse davvero a vedere qualcosa».
Ora, a livello locale, si dovrà dunque passare ai "fatti", che non mancheremo di seguire e di sollecitare.