di Alessandro Mortarino.
Per capire l'esito della prima vera seduta di valutazione dell'impatto ambientale del progetto di teleriscaldamento per la città di Asti - riunita dalla Provincia nella forma di "Conferenza dei Servizi" martedì 27 ottobre - sarebbe forse sufficiente evidenziare i concetti con cui il funzionario del settore Ambiente del'Ente, Angelo Rossi, ha concluso la riunione invitando formalmente Asti Energia e Calore SpA a produrre, entro 45 giorni dal ricevimento del verbale della seduta, tutta la documentazione tecnico-scientifica di integrazione richiesta in particolare da Arpa, Asl, Regione, Provincia e Comune di Asti. «Data la mole di integrazioni richieste, sarebbe auspicabile ipotizzare che la società ripresenti un nuovo progetto "da zero" e, dunque, che si riavvii completamente l'iter autorizzativo» ha detto Rossi. Un modo elegante per "tradurre" ciò che cittadini ed associazioni ambientaliste sostengono da tempo: il progetto non sta in piedi ...
Nei prossimi giorni tutti i documenti riassunti in sala dagli Enti coinvolti nel procedimento, saranno pubblicati sul sito della Provincia e sarà nostra cura evidenziarli. Ci limitiamo solo a segnalare alcune impressioni ricavate dalla discussione odierna che, per certi versi, ha superato le nostre attese; normalmente, infatti, la prima seduta per una V.I.A. raccoglie una serie di richieste di approfondimento da parte di ciascun Ente e l'azienda proponente sa che dovrà rispondere a queste osservazioni. Oggi, le criticità messe in luce sono state talmente tante - e puntualmente approfondite - da far comprendere anche ai profani che il progetto ha una sola giustificazione di stampo economico-finanziario, ma è di debole utilità sociale e affatto scevro da pericoli.
In questo senso si sono espressi gli Enti che già prima ho citato. L'Asl ha evidenziato come le caratteristiche dell'impianto siano da considerarsi tali da registrarlo tra le industria insalubri e, conseguentemente, la sua localizzazione all'interno del perimetro ospedaliero è da considerarsi assolutamente non idonea. Concetto confermato dall'Arpa che ha ricordato che l'area è classificata "sensibile" e necessita di tutela della quiete per i degenti ma anche per le residenze circostanti.
La Provincia ha riassunto tutte le proprie valutazioni componendo un lungo elenco di richieste di chiarimento e di integrazioni, molte della quali hanno recepito le centinaia di "osservazioni" formalmente presentate da cittadini, associazioni e comitati civici: il lavoro fin qui sviluppato dalla società civile ha, dunque, colto nel segno. Ma questa è solo la prima tappa di un percorso ...
Una nota negativa: le due richieste di annullamento dell'iter autorizzativo pervenute in Provincia non sono state discusse nella seduta e questo ci fa pensare che non verranno accolte, se non in maniera "indiretta" ... Infatti la questione dell'utilizzo improprio dei loghi di Provincia e Comune da parte di Asti Energia e Calore (oggetto dell'istanza del Movimento Stop al Consumo di Territorio/Forum Salviamo il Paesaggio) è stata licenziata con un salomonico invito a non ripetere più tale leggerezza per la presentazione delle prossime documentazioni. Mentre l'istanza del Tribunale dei Diritti del Malato/Cittadinanzattiva di fermare il procedimento in quanto l'azienda proponente è sprovvista della disponibilità dell'area (mai concessa dagli amministratori dell'ospedale), è stata rinviata ad un approfondimento successivo richiesto da tutti gli Enti partecipanti alla Conferenza dei Servizi.
Peccato: quanto tempo e risorse si sarebbero potute risparmiare annullando immediatamente il procedimento e riservando ad AEC la possibilità di riprovarci al prossimo "esame di riparazione" !
Ora AEC avrà 45 giorni di tempo (all'atto del ricevimento di tutti i documenti da parte della Provincia, quindi presumibilmente dalla prossima settimana) prorogabili di altri 45 giorni, per far pervenire alla Conferenza dei Servizi le proprie integrazioni. O, come considerato dalla Provincia stessa, provvedere a presentare un nuovo progetto complessivo.
L'iter autorizzativo è quindi ancora nel pieno della sua fase istruttoria: ci sarà lavoro per tutti ...